Andrea Doria: differenze tra le versioni
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A consacrare definitivamente anche a Genova l'immagine del non più giovane condottiero fu l'episodio della [[Briglia]]. All'epoca, Genova era sotto il controllo dei [[Francia|francesi]], i quali mantenevano in città due guarnigioni, a Castelletto e la Briglia, una fortezza fatta costruire dal re [[Luigi XII di Francia]]. Ubicata sullo stesso colle dove sorgeva la torre del faro, la Briglia insisteva sul [[porto]], tenendolo sotto il tiro dei suoi [[cannone|cannoni]].<ref>Campodonico, p. 15</ref>
Dopo la [[battaglia di Ravenna (1512)|battaglia di Ravenna]] ([[1512]]), a Genova si affermò il partito antifrancese guidato da [[Giano Fregoso (1455-1525)|Giano Fregoso]]. I francesi inviarono alla Briglia, che bloccava il traffico portuale, un vascello da guerra per rifornirla di vettovaglie<ref>Francesco Guicciardini, [[Storia d'Italia]], Lib. XI, cap. 9, pag. 1226, nella edizione curata da Ettore Mazzali, Garzanti Editore, 1988 ISBN 88-11-51950-0</ref>. Il Doria, nominato comandante del porto e della flotta, guidò personalmente un'azione che si concluse con la presa del vascello.
I francesi rientrarono a Genova, ripristinando la Briglia, mentre Doria e la flotta ripararono a [[La Spezia]]. Le fortune francesi declinarono nuovamente poco dopo, con la [[Battaglia di Novara (1513)|sconfitta di Novara]] ad opera degli [[Svizzera|svizzeri]], alleati del Papa. Andrea Doria ritornò così a Genova, aiutando [[Ottaviano Fregoso]] ad insediarsi come nuovo [[Doge]] e distruggendo definitivamente la Briglia.<ref>Campodonico, p. 30</ref>
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[[Categoria:Andrea Doria| ]]
[[Categoria:Cavalieri del Toson d'oro]]
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