Geopolitica: differenze tra le versioni

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Sarà però nel [[1919]] che [[Karl Haushofer]], professore all'Università di [[Monaco]], riprendendo le teorie di Kjellen e Ratzel, costatando la situazione politica tedesca del tempo, elabora la tesi dei grandi spazi connessi alle Pan-idee.<ref>]Haushofer K., ''Apologia della geopolitica tedesca'' in “Il testamento geopolitico di Karl Haushofer”; Limes. Rivista italiana di geopolitica, 2/09</ref> L'idea di Haushofer era di riportare lo spazio tedesco alla sua centralità mondiale (al pari delle altre realtà continentali e imperiali). Lo scoppio della prima guerra mondiale era dovuto secondo Haushofer allo scontro antropologico tra le potenze telluriche e le potenze marittime. Nel diffondere le teorie geopolitiche a livello tedesco e europeo Haushofer allacciò contatti con [[Giorgio Roletto]] e [[Ernesto Massi]], capostipiti della scuola italiana di geopolitica che alla fine degli anni trenta prendeva forma attorno alla rivista “''Geopolitica. Rassegna mensile di Geografia Politica, Economica, Sociale e Coloniale''”.
[[File:Alfred-Thayer-Mahan.jpg|miniatura|L'ammiraglio statunitense Alfred Mahan.]]
Sulla sponda statunitense va detto che già [[Alfred Thayer Mahan]] nell'opera ''The Influence of Sea Power Upon History, 1660-1783'' nel [[1890]] elaborava tesi per cui la storiografia marittima doveva essere vista come una chiave di lettura dei contrasti sorti tra le nazioni e gli imperi. Secondo Mahan "''La caratteristica principale che si delinea dall'analisi storica del potere marittimo è l'antagonismo tra gli stati o le nazioni per ottenere il dominio, o il controllo del mare''". Il potere marittimo è quindi, essenzialmente, una condizione bellica, se non altro perché obbliga uno dei due contendenti a impedire l'uso del mare all'altro. Mahan individuava negli [[Stati Uniti]], il proprio paese, la potenza marittima emergente. <ref>http://www.geopolitica-online.com/33732/la-dottrina-geopolitica-di-karl-haushofer-dallo-spazio-vitale-alle-pan-idee?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter#_ednref9</ref>
 
Mackinder interpreta la storia del mondo come lotta tra potenze talassocratiche e potenze terrestri; egli connota come positive le prime e negative le seconde. Prototipo di civiltà marittima sarebbe l'[[Europa]] e, soprattutto, l'[[Inghilterra]]: «"''La civiltà europea è il risultato della secolare lotta contro l'invasione asiatica»''". Secondo Mackinder, la supremazia talassocratica è minacciata da due grandi eventi: l'ascesa della [[Russia]] e l'invenzione della ferrovia. [[Mosca (Russia)|Mosca]], espandendosi in [[Eurasia]], ha unito le forze "telluriche" un tempo divise (popoli delle foreste nordiche e popoli della steppa), mentre la velocità garantita dalla strada ferrata azzera i vantaggi del trasporto marittimo. Nel paradigma mackinderiano, che ha influenzato fortissimamente tanto la geopolitica anglosassone quanto quella del resto del mondo, la storia fondamentale è quella del continente eurasiatico. In [[Eurasia]], la regione-perno o ''[[heartland (geopolitica)|heartland]]'' ("cuore della terra" secondo la suggestiva interpretazione che dà del concetto lo studioso italiano Massimo Roccati) è quella centro-settentrionale, corrispondente ''grosso modo'' all'area di civilizzazione russa e turanica.
 
"Discepoli" e continuatori di Mackinder, in area anglosassone, sono stati gli statunitensi [[Nicholas John Spykman|Nicholas Spykman]] (che s'è concentrato sulla rielaborazione teorica del concetto di ''rimland'') e [[Zbigniew Brzezinski]]. Ma negli [[USA]] sono nate molte altre teorie geopolitiche, più o meno debitrici di Mackinder, tra cui la "strategia del contenimento" ([[George Frost Kennan]]) e la teoria dello "[[Teoria del domino|effetto domino]]" ([[Dwight Eisenhower]]).
 
Altro prolificoIl filone della geopolitica fu quello delladi scuola tedesca. iniziata da Haushofer fu proseguito da [[Carl Schmitt]], che riprese la dicotomia mare-terra di Mackinder, rovesciandone però il giudizio di valore. [[Karl Haushofer]] diffuse in [[Germania]] la geopolitica, facendosi promotore d'un asse tra le potenze "telluriche" ([[Germania]], [[Russia]] e [[Giappone]]) contro quelle talassocratiche ([[Inghilterra]] e [[USA]]): s'oppose infatti all'invasione dell'[[URSS]] voluta da Hitler (e riconosciuta come suo fondamentale errore strategico), e per questo cadde in disgrazia e fu perseguitato dal regime nazista.
 
L'[[Unione Sovietica]] rappresentò un caso singolare in quanto, mentre da un lato i suoi dirigenti seguivano evidentemente direttive ispirate a considerazioni geopolitiche, lo studio della scienza geopolitica era severamente bandito per motivi ideologici. Solo con la fine del regime comunista si sono potute formulare dottrine geopolitiche in [[Russia]], tra cui la più celebre è probabilmente quella neo-eurasiatista di [[Aleksandr Dugin]].