Demagogia: differenze tra le versioni
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'''Demagogia''' è un termine di origine [[lingua greca|greca]] (composto di ''demos'', "[[popolo]]", e ''aghein'', "trascinare") che indica un comportamento [[politica|politico]] che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici o per il raggiungimento/conservazione del potere.
Spesso il demagogo fa leva su [[sentimento|sentimenti]] [[irrazionalità|irrazionali]] e bisogni sociali latenti, alimentando la [[paura]], l'[[odio (sentimento)|odio]] o la [[ira (psicologia)|rabbia,]] ecc
== Definizioni ==
Lo storico [[Tucidide]] definiva "demagoghi" (capi popolo) tutti gli [[Ateniesi]] che, in seguito alla morte per peste di [[Pericle]] nel 429 a.C., cercavano di prendere il suo posto ingannando e seducendo l'assemblea popolare ateniese, tramite false promesse
Fu [[Platone]], nel "Politico" e nelle "Leggi", a dare un'ulteriore definizione di demagogia: questa è nient'altro che la [[forma di governo]] [[corruzione|corrotta]] che deriva dalla [[democrazia]], forma corrotta del governo di molti. Detto ciò, e considerando che la sua preferenza andava
Successivamente, [[Aristotele]] approfondì ulteriormente la definizione: lo Stagirita, nella "Politica", afferma che la demagogia (bisogna però notare che Aristotele non usa questo termine, ma ricorre a "democrazia", capovolgendone quindi il significato rispetto a Platone) è la peggiore possibile tra le forme di governo, poiché mira a favorire in maniera indebita i poveri rispetto ai ricchi, incorrendo nell'errore di considerare tutti gli uomini uguali in tutto, mentre sono uguali solo per natura, per la quale non si può dedurre che è come un caso particolare come la democrazia. Esempi di demagogia:
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