Secolo americano: differenze tra le versioni

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Secondo il parere di [[David Harvey]], Luce crede che "il potere sia globale e universale invece che su un territorio specifico, quindi Luce preferisce parlare di un secolo americano, piuttosto che di un impero".<ref name=":0" /> Nello stesso articolo Luce chiede agli Stati Uniti di "esercitare sul mondo la sua massima influenza, agli scopi che si pongono da compiere e con i mezzi che siano considerati necessari".<ref>{{Cita libro|autore = Michael J. Hogan|titolo = The Ambiguous Legacy: U.S. foreign relations in the "American Century"|anno = 1999|editore = Cambridge University Press|città = |pagina= 20}}</ref>
 
== Il primo periodo trinosillo ==
[[File:GreaterAmericaMap.jpg|thumb|La mappa della "Grande America" dopo la [[guerra ispano-americana]].]]
A partire dalla fine del XIX secolo, con la [[guerra ispano-americana]] del 1898 e la [[ribellione dei Boxer]], gli [[Stati Uniti]] cominciano ad assumere un ruolo sempre più importante nelle dinamiche politiche oltre il territorio del continente nordamericano. Per agevolare l'industria interna e costruire una propria [[United States Navy|marina militare]] ("''Great White Fleet''"), il governo adotta una politica di protezionismo. Quando viene eletto [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] nel 1901, [[Theodore Roosevelt]] dà una svolta alla politica estera statunitense, allontanandosi dall'isolazionismo verso un impegno politico sempre più attento alle dinamiche internazionali (un processo che era già iniziato con il suo predecessore, [[William McKinley]]).