Utente:Distico/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 44:
Le misure dei diametri dei satelliti avvenivano in termini della loro apparizione dal centro di Giove, e furono determinate in base al tempo che ognuno dei satelliti impiegava per entrare completamente nell'ombra di Giove:
{{citazione||Bailly nella ''Mémoire''.<ref>''Mémoires de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1771), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 615.</ref>|Ayant trouvé par l'observation le diaphragme qui fait disparaître le satellite, je connais le rapport du segment invisible au disque entier, au moment où le satellite disparaîtra; je couvre ensuite l'objectif de ma lunette d'un diaphragme un peu plus grand, qui me laisse apercevoir le satellite, mais faible et très petit, de manière que ce satellite cesse d'être visible dès que sa lumière sera tant soit peu diminuée. Je suis ainsi averti du moment où il commence à toucher l'ombre et l'intervalle de temps écoulé entre cet instant et celui de la véritable immersion me donne la mesure d'une grande partie du diamètre, d'où il est aisé de conclure le diamètre entier.|lingua=fr}}
Bailly suppose l'area della porzione invisibile del satellite in [[proporzione inversa]] al quadrato dell'apertura, e preparò una serie di tabelle per calcolare il diametro reale a partire dal diametro osservato.<ref>''Ibid.'', 612-613.</ref> Un sottoprodotto di questa ricerca fu la scoperta che l'equazione dell'errore variava in conformità alle tabelle di rifrazione di [[Pierre Bouguer]] nel ''Traité d'optique sur la gradation de la lumière'',<ref>Pierre Bouguer, ''Traité d'optique sur la gradation de la lumière'', Paris, 1760.</ref> e Bailly calcolò le sue tavole a intervalli di 2° dall'orizzonte fino allo zenit. Essa seguiva dalla formula di Bailly per la porzione invisibile del satellite secondo cui, se il segmento invisibile aveva un rapporto fisso con l'[[accettanza]] di un telescopio, allora i relativi errori di telescopi differenti potevano essere determinati con precisione. Con questa idea in mente, Bailly e [[Charles Messier]], insieme, condussero una serie di esperimenti sia con dei [[Telescopio rifrattore|telescopi rifrattori]] che con dei [[Telescopio riflettore|telescopi riflettori]]. Essi confrontarono ulteriormente i risultati delle loro osservazioni per determinare, ognuno dei due, il proprio fattore che interessava la loro misura di tempo. Bailly concluse la sua ''Mémoire'' con una serie di suggerimenti per una pratica standard di osservazione, progettata per ridurre gli errori degli strumenti e dell'osservatore.
Anche se gran parte del lavoro di Bailly è stato sostituito e/o dimenticato, non c'è alcun dubbio che fu estremamente utile a suo tempo. Bailly non era stato in grado di fare osservazioni sul quarto satellite mentre lavorava su questo documento, così Lalande gli chiese il permesso di portare avanti il suo lavoro in questo campo relativamente al quarto satellite.
[[Nevil Maskelyne]], quinto [[astronomo reale]], e [[Jean-Baptiste Delambre]] continuarono sulla stessa linea di ricerca per un po' di tempo, fino a quando divenne evidente che basare la formula sull'apertura del diaframma non era una procedura sana.<ref>Delambre, ''Histoire de l'astronomie au dix-huitième siècle'', 745.</ref> Si può notare per inciso che la sintesi di questo lungo e faticoso lavoro di Bailly, che apparve nelle ''Histoires'' dell'Accademia nel [[1771]], era insolitamente concisa.
Le uniche parole di lode verso Bailly sono solo per le «sue ricerche egualmente ingegnose e fini». La sintesi fu scritta da [[Nicolas de Condorcet]], grande rivale di Bailly, che sarebbe ufficialmente diventato Segretario Perpetuo nel febbraio del [[1773]] sconfiggendo lo stesso Bailly, quando Fouchy andò in pensione.<ref>Il volume per il [[1771]] fu pubblicato nel [[1774]], quando Condorcet aveva già sconfitto Bailly ed era diventato Segretario Perpetuo.</ref> La crescente consapevolezza di una certa ostilità accademica è evidente negli scritti di questo periodo dello stesso Bailly. Per prima cosa, egli tende a rivolgersi ad un pubblico più ampio e, a tempo debito, ad un più ampio campo di interesse. Inoltre, egli mostra un nuovo atteggiamento di indipendenza e di auto-giustificazione che sconfinava, in qualche caso, in amarezza. Durante il [[1772]], Bailly scrisse una lettera dettagliata alla [[Royal Society]], che delineava i suoi metodi per lo studio della luce dei [[satelliti medicei|satelliti di Giove]]. Questa lettera fu letta dinnanzi alla Royal Society il [[18 febbraio]] e il [[25 febbraio]] del [[1773]], e fu pubblicata nelle ''Philosophical Transactions'' dello stesso anno insieme con delle "Notes on the foregoing paper" scritte dal reverendo Samuel Horsley, il quale, esprimendo alcune riserve su alcune questioni di dettaglio, tuttavia espresse la più alta opinione del lavoro di Bailly.
==Elogi==
|