Aviazione Navale: differenze tra le versioni
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Nel [[1923]] la nave da trasporto delle [[Ferrovie dello Stato]] "''Città di Messina"'', appena varata, venne incorporata nella Regia Marina per fornire supporto logistico agli idrovolanti in dotazione alle navi da battaglia ed agli incrociatori, con compiti di nave officina per l'assistenza e la riparazione degli aerei e nel contempo per trasportarli presso le squadre navali cui fornire supporto. I lavori di trasformazione effettuati presso il [[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Regio Arsenale della Spezia]] iniziarono il 24 gennaio [[1925]] e la nave ribattezzata ''[[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|Giuseppe Miraglia]]'' entrò in servizio il 1º novembre [[1927]].
[[File:Ro43Idro.jpg|thumb|Un [[IMAM Ro.37|Ro.43]] in decollo dalla superficie marina.]]
Nel [[1923]] veniva costituita la [[Regia Aeronautica]] quale terza forza armata, mentre la Forza Aerea della Regia Marina mantenne inizialmente la propria autonomia.
Dalla seconda metà degli [[anni 1920|anni venti]] la Regia Marina valutò l'opportunità di dotare le sue maggiori unità di velivoli di supporto per permettere il lancio degli aerei con la nave in moto, anche in presenza di onde di altezza tale da non permettere il decollo dalla superficie del mare vennero installate delle catapulte, che erano delle strutture a traliccio, brandeggiabili o fisse, sulle quali scorreva un carrello di lancio al quale era fissato l'aereo, con il carrello che veniva accelerato mediante l'immissione di aria compressa all'interno di appositi cilindri di espansione. Dopo una serie di prove con vari vari idrovolanti, o progettati per uso civile come i [[Macchi M.18]], o i più specifici come i [[Piaggio P.6]] e i [[CANT 25]], la scelta negli [[anni 1930|anni trenta]] venne adottato il più moderno idrovolante da [[Aereo da ricognizione|ricognizione marittima]] [[IMAM Ro.43]], biplano biposto a galleggiante centrale in legno, che pur non essendo dotato di brillanti doti marine raggiungeva i 300 [[Chilometro orario|km/h]] e con circa 1.000 [[Chilometro|km]] di autonomia,<ref>{{cita web|http://www.regiamarina.net/arsenals/planes_it/naval_aviation/naval_aviation_it.htm#Specifiche%20Tecniche|L'aviazione Navale Italiana|24-10-2008}} di Sebastiano Tringali.</ref> che divenne la dotazione standard per tutte le maggiori unità della Marina e le cui ali potevano essere ripiegate all'indietro per permettere il ricovero degli aerei sulle navi.
Intanto con una legge del [[1931]] la Forza Aerea della Regia Marina venne messa sotto le dipendenze di un generale della Regia Aeronautica con gli ufficiali piloti della Regia Marina chiamati a svolgere funzioni di Osservatore dall'Aeroplano, che continueranno a svolgere anche quando una legge del [[1937]] assegnò definitivamente alla Regia Aeronautica tutti i velivoli aerei militari alla Aviazione Ausiliaria per la Marina.
=== Seconda guerra mondiale ===
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