Richard Arkwright: differenze tra le versioni

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Per proprio interesse personale Arkwright si interessò ai macchinari che [[filatura|filavano]] e [[cardatura|cardavano]], necessari a trasformare in filo il [[cotone (fibra)|cotone]] grezzo. Nel 1768 lui e John Kay, un orologiaio,<ref>{{Cita pubblicazione |titolo=The Origins of Engineering in Lancashire
|nome=A. E. |cognome=Musson |nome2=E. |cognome2= Robinson |rivista=The Journal of Economic History |volume=20 |numero=2 |anno=1960 |mese=giugno|pp=209–233209-233 |url=http://www.jstor.org/stable/2114855 |editore=Cambridge University Press on behalf of the ''Economic History Association''}}</ref> si trasferirono nel centro tessile di [[Nottingham]]. Nel 1769 brevettò un telaio ad acqua, una macchina che produsse un'importante svolta nella confezione dei fili di ordito, sostituendo con cilindri in legno e metallo le dita umane. Ciò rese possibile che da filati poco costosi fossero prodotti [[calicot]] a buon mercato, su cui si sarebbe basata la successiva espansione della grande industria del cotone.
 
[[Lewis Paul]] aveva inventato una macchina per la cardatura nel 1748. Richard Arkwright apportò miglioramenti alla macchina e nel 1775 prese un brevetto per un nuovo macchinario per cardare, che convertiva batuffoli di cotone grezzo in un continuo di fibre di cotone, che avrebbero poi potuto essere filato. Avendo bisogno di più capitale per espandersi, Arkwright collaborò con [[Jedediah Strutt]] e Samuel Need, i produttori di maglieria ricchi, che erano membri della corrente degli anticonformisti nella Chiesa anglicana. Nel 1771 i partner costruirono il primo mulino ad acqua a [[Cromford Mill|Cromford]] che sfruttava la forza idraulica e utilizzava manodopera qualificata. Arkwright spese dodicimila sterline per perfezionare la sua macchina che conteneva "manovella e pettine" per la rimozione degli scarti del cotone dalla macchina che cardava. Arkwright aveva meccanizzato tutti i processi di preparazione e di filatura, e cominciò a fondare cotonifici ad acqua anche in luoghi lontani come la [[Scozia]]. Il suo successo incoraggiò molti altri a imitarlo, così ebbe grandi difficoltà a far rispettare il brevetto, che gli fu concesso nel 1775. Il suo filatoio fu un importante progresso tecnico rispetto alla [[giannetta]] di [[James Hargreaves]].
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==Bibliografia==
* ''Enciclopedia della Scienza e della Tecnica'' - Vol. XIII: Dizionario degli scienziati e dei tecnologi, pagpp. 31-32 - Arnoldo Mondadori Editore, 1980.
 
 
==Voci correlate ==