Nessuno scrive al colonnello: differenze tra le versioni

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Ogni venerdì il colonnello si reca all'ufficio postale. 15 anni fa ha presentato richiesta per la pensione dei reduci di guerra che spetta, secondo gli accordi, anche ai 200 ufficiali liberali che capitolarono nell'[[Guerra dei mille giorni#I Trattati di Pace|armistizio di Neerlandia]], ponendo fine alla guerra civile. In quell'occasione, in quanto tesoriere dell'esercito sconfitto, aveva consegnato la cassa al colonnello Aureliano Buendía, intendente generale del litorale atlantico. Il colonnello si reca dal proprio avvocato per revocargli l'incarico, dal momento che non è ancora riuscito a fargli avere la pensione. Per sopravvivere, d'accordo con la moglie, continua a vendere i mobili di casa; spesso si toglie il cibo di bocca per alimentare il gallo da combattimento lasciato dal figlio, non solo per preservarne il ricordo ma anche nella speranza che vinca ai combattimenti che avranno luogo in primavera. Quando lo scoprono, i compagni di Agustín si incaricano di nutrire l'animale a loro spese.
 
Don Sabas assicura al colonnello che, se vuole, può vendere il gallo per 900 pesos. La moglie è favorevole, perciò il colonnello accetta. Però, arrivati al dunque, il parrocco<!-- Don Sabas non è il parroco! --> ne offre 400 di cui 60 come anticipo. Secondo il medico don Sabas ha fatto i soldi riacquistando i beni dei compagni di partito proscritti. Il colonnello intasca l'anticipo poi ci ripensa, malgrado il parere della moglie. Sono iniziati gli allenamenti dei galli, i compagni di Agustín premono perché il gallo scenda nell'arena. La sua fede nell'imminente arrivo della pensione rimane incrollabile.
 
==Critica==