Moog modular: differenze tra le versioni
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Nel [[1964]] [[Robert Moog]] creò uno dei primi sintetizzatori a controllo modulare e lo presentò al convegno "''Audio Engineering Society''" di quell'anno. Egli ampliò la sua compagnia in modo tale che producesse, oltre ai [[theremin]], anche nuovi sintetizzatori che, differentemente da quelli prodotti da Don Buchla (l'altra grande figura della storia dei primi sintetizzatori), si componevano di una [[tastiera (musica)|tastiera]] di [[pianoforte]] ad occupare la parte più bassa dell'interfaccia di esecuzione. Moog stabilì anche lo standard di funzionamento per i sintetizzatori analogici, con un controllo logaritmico della [[tonalità (musica)|tonalità]] basato sul rapporto [[volt]]-[[Ottava (musica)|ottava]] ed un impulso separato per innescare il segnale.
Il primo sistema Moog modular fu comprato dal coreografo [[Alwin Nikolais]]. Il primo gruppo che ne fece uso fu Lothar and the Hand People, che adottarono il sistema nel [[1965]], seguito dai compositori [[Eric Siday]] e [[Chris Swansen]]. Il primo artista ad utilizzare un Moog modular in una registrazione fu [[Paul Beaver]] nel [[1967]]. Un anno più tardi [[Wendy Carlos]] utilizzò un sintetizzatore auto-costruitasi come unico strumento di esecuzione nell'album
I Moog modular vengono considerati dagli appassionati come i sintetizzatori per eccellenza, nonostante al giorno d'oggi risulta più conveniente l'utilizzo delle tecnologie [[Digitale (informatica)|digitali]], meno costose e meno bisognose di manutenzione.
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