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=== Sintesi ===
Il Partito Radicale è un’organizzazione non governativa che attraverso la nonviolenza lotta per creare un corpus di leggi nazionali o internazionali sui diritti umani e per l'affermazione della democrazia e della libertà nel mondo. A dispetto del nome "'''Partito'''" non è una formazione elettorale, infattiper ha decisostatuto da oltre 20venti anni di non presentarsipartecipa alle elezioni con il proprio nome e simbolo.punta Ila motivocreare disinergie questaper sceltail è quelloraggiungimento di fare in modo che le proprie lotte diventino patrimonio comune di tutti quelli che vogliono aderire indipendentemente dalla fedespecifici politicaobiettivi.
 
La storia del Partito iniziaNasce nel 1955 in Italia comeda una scissione del [[Partito Liberale Italiano]]<ref name="nascitaPRLDI" /><ref>{{cita testo|pubblicazione=Il Post|titolo=La nascita del Partito Radicale|url=http://www.ilpost.it/2016/02/05/la-nascita-del-partito-radicale/|data=5 febbraio 2016|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> econ finl’obiettivo dalladi sua fondazione si pone l’obiettivo ladare realepiena attuazione dellaalla [[Costituzione]] e l’effettiva instaurazionerealizzazione di uno [[Stato di diritto]] in cui i cittadini siano uguali innanzi alla legge, senza discriminazioni politiche e religiose, e in cui venga garantita la libertà attiva dall’arbitrio del Governo o delle forze di polizia.<ref>{{cita testo|pubblicazione= Aggiornamenti Sociali |data= 28 febbraio 1956|titolo= Fondazione del partito radicale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/fondazione-del-partito-radicale|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> Nei primi anni di vita, il Partito trova il suo riferimento culturale nel settimanale diretto da [[Mario Pannunzio]] [[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]] ediretto nel gruppo di intellettuali di tradizioneda [[Socialismo|socialista]],Mario [[Liberalismo|liberalePannunzio]] ed [[Partito d'Azione|azionista]] collaboratori dele giornalenegli chiamati “[[Amici del Mondo]]”<ref>{{cita testo|autore=Eugenio Scalfari|titolo= Breve storia degli "Amici del Mondo"|datapubblicazione=Il radicale|data=2 marzo 1957|url=http://www.radioradicale.it/exagora/breve-storia-degli-amici-del-mondo|numero=1|accesso=25 febbraio 2017|pubblicazione=Il radicale|numero=1}}</ref> cheun promuovonogruppo unadi forteintellettuali lineadi politicatradizione [[AnticlericalismoSocialismo|anticlericalesocialista]], e anti-[[Democrazia CristianaLiberalismo|democristianaliberale]], maed anche non-[[ComunismoPartito d'Azione|comunistaazionista]], etra cui anti-[[Partitocrazia|partitocraticaErnesto Rossi]]., Ilpromotori simbolo storico del partito èdi una testa di donna con il [[berretto frigioAnticlericalismo|anticlericale]] (lae anti-[[Marianne_(allegoria)Partitocrazia|Mariannapartitocratica]] dellain contrapposizione sia alla [[RivoluzioneDemocrazia FranceseCristiana]]).<ref>{{cita testo|autore=Valterche Vecellio|url=http://www.lindro.it/pannella-vi-racconto-l8-dicembre-1955/?pdf=201962|titolo=al Pannella:[[Partito viComunista racconto l’8 dicembre 1955Italiano|data=1Partito gennaioComunista]]. 1979|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>
Il Partito Radicale è un’organizzazione non governativa che attraverso la nonviolenza lotta per creare un corpus di leggi nazionali o internazionali sui diritti umani e per l'affermazione della democrazia e della libertà nel mondo. A dispetto del nome "'''Partito'''" non è una formazione elettorale, infatti ha deciso da oltre 20 anni di non presentarsi alle elezioni con il proprio nome e simbolo. Il motivo di questa scelta è quello di fare in modo che le proprie lotte diventino patrimonio comune di tutti quelli che vogliono aderire indipendentemente dalla fede politica.
 
Questa prima fase del Partito subisce un’inattesa svolta nelNel [[1962]] a seguito dello ''[[Leopoldo Piccardi#Il "caso Piccardi"|caso Piccardi]]'' quandoe di fondamentali grandivergenze parteall’interno della classe dirigente, abbandonail l’organizzazione.partito, apparentemente giunto al capolinea<ref>{{cita testo|autore=Mario Pannunzio|titolo=Il "Caso Piccardi"|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-caso-piccardi|accesso=27 febbraio 2017|data= 23 marzo 1962}}</ref> Restaè solopreso lain mano dalla componente, fino a quel momento minoritaria, dellachiamata [[Sinistra radicale|Sinistra Radicale]]<ref>{{cita testo|autore=Rolando Parachini|titolo=Storia della Sinistra Radicale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/4-storia-della-sinistra-radicale-dal-1952-al-1962-capitolo-iv-verso-la-scissione|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> che vedericonosce in [[Marco Pannella]]<ref>{{cita video|titolo=Marco Pannella si racconta|editore=Rai Storia|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/marco-pannella-si-racconta/33508/default.aspx|data=2003}}</ref> il proprio leader. Il Partito, nelNel solco di una posizione ancora profondamenteferrmamente [[Anticlericalismo|anti-clericale]], il Partito contesta la revisione dei [[Patti Lateranensi]] e promuove la prima raccolta di firme per un [[referendum]] per l’abrogazioneabrogativo del [[Concordato]]<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/campagna-nazionale-per-un-referendum-popolare-sulla-proposta-di-abrogazione-del-concordato|titolo= Campagna nazionale per un referendum popolare sulla proposta di abrogazione del concordato |data=5 maggio 1969|accesso=25 febbraio 2017|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=71}}</ref> che viene (bocciato dalla [[Corte Costituzionale]]<ref>{{cita testo|pubblicazione=Notizie Radicali|titolo=L'abrogazione del concordato|data=27 marzo 1971|url=http://www.radioradicale.it/exagora/labrogazione-del-concordato|accesso=25 febbraio 2017|}}</ref>), conduce iniziandocampagne cosìdi ladenuncia lungasui efinanziamenti travagliataocculti storiaalla [[referendum|referendaria]]politica,<ref>{{Cita del [[Partito Radicale (Italia)news|Partitoautore=Agenzia Radicale]]|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-vero-scandalo-della-assistenza-pubblica|titolo=Il All’internovero discandalo unadella generaleassistenza riflessionepubblica|pubblicazione=AGENZIA anti-[[StatoRADICALE|data=12 autoritariogiugno 1965|autoritaria]],Numero=113}}</ref> per l’affermazione dell’antimilitarismo e la difesa dei diritti civili. Per evitare le spinte [[Partitocrazia|partitocratiche]] al proprio stesso interno, il partito abbandona la propriaprecedente struttura organizzativa di stampo [[Socialismo liberale|socialista-liberale]] perviene affermareabbandonata un’ineditain favore di un formamodello [[libertarismo|libertarialibertario]] e anti-gerarchicagerarchico, chei diventeràcui ungli elementoorgani determinantestatutari dellasono longevitàrinnovati dell’organizzazionein congressi annuali così come le mozioni di indirizzo politico, prevedendo libertà di iscrizione e rappresentadivieto tuttoradi unespulsione contributoper chiunque, originaleanche allese formeiscritti dell’organizzazionead dell’impegnoaltri socialepartiti.<ref>{{Cita conferenza |autore= Silvio Pergameno|autore2= Sergio Stanzani | titolo= Il modello del partito libertario e federativo nello statuto radicale | conferenza=“L’ANTAGONISTA RADICALE” - La teoria e la prassi del partito nuovo, socialista e libertario; e lo statuto e l’esperienza del PR nella società e nelle istituzioni - Convegno del consiglio federativo del Partito Radicale |data=aprile 1978 |editore=Partito Radicale |città=Roma |url=http://www.radioradicale.it/exagora/lantagonista-radicale-3-il-modello-del-partito-libertario-e-federativo-nello-statuto-radicale |accesso=25 febbraio 2017 }}</ref>
La storia del Partito inizia nel 1955 in Italia come scissione del [[Partito Liberale Italiano]]<ref name="nascitaPRLDI" /><ref>{{cita testo|pubblicazione=Il Post|titolo=La nascita del Partito Radicale|url=http://www.ilpost.it/2016/02/05/la-nascita-del-partito-radicale/|data=5 febbraio 2016|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> e fin dalla sua fondazione si pone l’obiettivo la reale attuazione della [[Costituzione]] e l’effettiva instaurazione di uno [[Stato di diritto]] in cui i cittadini siano uguali innanzi alla legge, senza discriminazioni politiche e religiose, e in cui venga garantita la libertà attiva dall’arbitrio del Governo o delle forze di polizia.<ref>{{cita testo|pubblicazione= Aggiornamenti Sociali |data= 28 febbraio 1956|titolo= Fondazione del partito radicale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/fondazione-del-partito-radicale|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> Nei primi anni di vita, il Partito trova il suo riferimento culturale nel settimanale diretto da [[Mario Pannunzio]] [[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]] e nel gruppo di intellettuali di tradizione [[Socialismo|socialista]], [[Liberalismo|liberale]] ed [[Partito d'Azione|azionista]] collaboratori del giornale chiamati “[[Amici del Mondo]]”<ref>{{cita testo|autore=Eugenio Scalfari|titolo= Breve storia degli "Amici del Mondo"|data= 2 marzo 1957|url=http://www.radioradicale.it/exagora/breve-storia-degli-amici-del-mondo|accesso=25 febbraio 2017|pubblicazione=Il radicale|numero=1}}</ref> che promuovono una forte linea politica [[Anticlericalismo|anticlericale]] e anti-[[Democrazia Cristiana|democristiana]], ma anche non-[[Comunismo|comunista]] e anti-[[Partitocrazia|partitocratica]]. Il simbolo storico del partito è una testa di donna con il [[berretto frigio]] (la [[Marianne_(allegoria)|Marianna]] della [[Rivoluzione Francese]]).<ref>{{cita testo|autore=Valter Vecellio|url=http://www.lindro.it/pannella-vi-racconto-l8-dicembre-1955/?pdf=201962|titolo= Pannella: vi racconto l’8 dicembre 1955|data=1 gennaio 1979|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>
 
Sul finire degli [[Anni 1970|anni settanta]] il Partito è impegnato nelle campagne [[#L'arma referendaria|referendarie]] in tema di [[#|divorzio]], ed [[#La legalizzazione dell'aborto|aborto]] (insieme alla [[Lega Italiana per l'Istituzione del Divorzio]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=4 aprile 1966|titolo=IL DOCUMENTO ISTITUTIVO DELLA LID - LEGA ITALIANA PER L’ISTITUZIONE DEL DIVORZIO E GLI ORGANI|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-documento-istitutivo-della-lid-lega-italiana-per-listituzione-del-divorzio-e-gli-organi}}</ref> e il [[Centro Italiano Sterilizzazione e Aborto]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gianfranco Spadaccia|data=18 gennaio 1975|titolo=Ci assumiamo la responsabilità politica della clinica Cisa|rivista=Notizie Radicali|volume=|numero=625|accesso=20 marzo 2017|abstract=La dichiarazione di Gianfranco Spadaccia con la quale si assume la responsabilità, in quanto Segretario del Pr, di aver promosso la costituzione del CISA (Centro Italiano Sterilizzazione e Aborto) e le sue iniziative di disobbedienza fra cui la clinica di Firenze dove venivano praticati aborti con il metodo Karmann.|url=http://www.radioradicale.it/exagora/ci-assumiamo-la-responsabilita-politica-della-clinica-cisa}}</ref>), così come sui fronti dell’[[anti-proibizionismo]], anti-[[militarismo]] e [[obiezione di coscienza]], sul [[femminismo]] e le [[Rivoluzione sessuale|libertà sessuali]] dando vita anche al primo movimento italiano per i diritti degli [[Omosessualità|omosessuali]] (realizzando un patto federativo con il [[Movimento di Liberazione della Donna]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=MLD|data=15 gennaio 1972|titolo=Come nasce il Movimento di Liberazione della Donna federato al P.R. - Temi e obiettivi di lotta (ottobre 1970)|rivista=SOCIALISMO ‘70|volume=|numero=|accesso=20 marzo 2017|abstract=Dà notizia delle tappe che hanno portato alla nascita del MLD, “movimento politico per la liberazione della donna, inteso non tanto a rivendicare diritti e parità giuridiche…quanto a porre le basi per una lotta di massa autogestita…”. Si parte dal Congresso del partito radicale di Bologna (1967) dove venne approvata una mozione sui temi della libertà sessuale e psicologica per ricordare poi il “successo” del Convegno tenutosi a Roma nel febbraio 1968 (“Repressione sessuale e oppressione sociale”); quindi, ancora, la mozione approvata al Congresso milanese del partito (1969) e la nascita, nell’inverno 1969-70, del “collettivo radicale per la lotta contro la repressione sessuale e le istituzioni psichiatriche”: tutte tappe che porteranno alla nascita del MLD. Questo si propone due obiettivi: I) “liberazione della donna, e quindi affermazione pratica del suo diritto alla libera e autonoma disponibilità del proprio corpo”; 2) “liberalizzazione dell’aborto”. La battaglia femminista non deve interessare solo le donne ma si pone come momento e struttura per la più generale “lotta per una nuova società”.|url=http://www.radioradicale.it/exagora/come-nasce-il-movimento-di-liberazione-della-donna-federato-al-p-r-temi-e-obiettivi-di-lotta-ottobre-1970}}</ref> e il [[FUORI|Fronte Unitario Omosessuali Rivoluzionari Italiani]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Pannella|data=Luglio 1972|titolo=Contro la (omo)sessualità di classe|rivista=Notizie Radicali|volume=|numero=|accesso=20 marzo 2017|abstract=Nel 1971 nasceva - per iniziativa di un gruppo torinese - il FUORI, movimento per i diritti degli omosessuali. Il nome del movimento più che una sigla (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano) voleva essere un invito a non vivere la condizione omosessuale come una colpa, ma come una scelta pienamente legittima. L’anno successivo il movimento avrebbe chiesto e ottenuto ospitalità presso le sedi del partito radicale. In questo articolo Marco Pannella introduce il problema della sessualità , “etero” o “omo” che sia, nel dibattito politico della società civile.}}</ref>), la riforma del diritto di famiglia, l’estensione del voto ai diciottenni. Adun panorama antagonista carico di odio e violenza che sfocia nel [[terrorismo rosso]] e [[Terrorismo nero|nero]], il Partito Radicale contrappone la [[nonviolenza]] [[Gandhismo|gandhiana]], con i suoi mezzi atipici di azione politica, come le [[Disobbedienza civile (società)|disobbedienze civili]], le autodenunce<ref>Ad esempio nel 1971 avvenne il caso dell'[[Autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua]] in cui i radicali, tra cui [[Marco Pannella]] e [[Marcello Baraghini]] prestarono il loro nome firmando il giornale come direttore responsabile per consentirne la pubblicazione e finirono inquisiti per "reati a mezzo stampa" come vilipendio all'esercito, istigazione alla diserzione ed a delinquere ed altri reati d'opinione</ref>, i [[sit-in]], le [[Maratona oratorie|maratone oratorie]], le manifestazioni in [[fila indiana]]<ref>{{cita testo|titolo=I radicali e la non-violenza|autore= Angiolo Bandinelli, Olivier Dupuis, Luca Frassineti, Silvia Manzi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/i-radicali-e-la-nonviolenza|data=23 aprile 1994|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> e moderne forme di [[comunicazione politica]].<ref>{{cita testo|titolo=Condannati a comunicare|autore=Gianni Melega|pubblicazione=Il quotidiano radicale|data= 11 novembre 1993|url=http://www.radioradicale.it/exagora/condannati-a-comunicare|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> Le [[elezioni politiche italiane del 1976|elezioni del 1976]] determinano l’ingresso nel [[Parlamento|Parlamento italiano]]<ref>{{cita testo|titolo=Natura e ruolo del partito radicale: alcune ipotesi interpretative|pubblicazione=ARGOMENTI RADICALI, BIMESTRALE POLITICO PER L’ALTERNATIVA|data=Agosto-Novembre 1977|url=http://www.radioradicale.it/exagora/natura-e-ruolo-del-partito-radicale-alcune-ipotesi-interpretative|numero=3-4|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> di una piccola pattuglia di radicali candidati in liste autonome con il simbolo della [[Rosa nel Pugno]]<ref>[[Marco Pannella]] acquisirà il simbolo dai [[Partito Socialista (Francia)|socialisti francesi]] di [[François Mitterrand|François Mitterand]] cfr. {{cita testo|autore=Gabriele Maestri|titolo=La vera storia della Rosa nel Pugno|data=13 luglio 2015|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2015/07/la-vera-storia-della-rosa-nel-pugno.html|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>. Questa nuova fase vede i radicale portare nuovi metodi di lotta in Parlamento con l'uso massivo dell’[[ostruzionismo]]<ref>{{cita testo|url=http://www.ilpost.it/2013/07/26/ostruzionismo-parlamentare/|data=26 luglio 2013|autore=Luca Misculin|titolo=Breve storia dell’ostruzionismo|pubblicazione=IlPost.it|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> e la promozione di iniziative legislative trasversali<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/exagora/limbevibile-cocktail-radicale|titolo=L'imbevibile cocktail radicale|autore=Aniello Coppola|sito=www.radioradicale.it|data=4 maggio 1979|lingua=it|accesso=2017-02-27}}</ref> e la «doppia tessera»<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/2-nuove-tessere-e-doppie-tessere-perche-aderiamo-al-pr|accesso=26 febbraio 2017|data=6 luglio 1972|autore=Massimo Teodori, Fenoaltea Giorgio, Bugno Federico, Calderisi Giuseppe, Canestrini Sandro, et al.|titolo= Nuove tessere e doppie tessere: perché aderiamo al PR}}</ref> come attestazione di impegno comune su battaglie trasversali in contrapposizione agli schieramenti prestabiliti su base ideologica. Sul fronte istituzionale i parlamentari radicali si battono per la riforma dell’ordinamento carcerario, la limitazione della carcerazione preventiva, la smilitarizzazione del Corpo degli agenti di custodia.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=6 aprile 1977|titolo=CARCERI: 37 GIORNI DI DIGIUNO|rivista=Notizie Radicali|volume=|numero=86|accesso=20 marzo 2017|abstract=La cronologia dei 73 giorni di digiuno della segretaria del Pr Adelaide Aglietta e di numerosi altri militanti per la riforma e la smilitarizzazione del Corpo degli agenti di custodia.|url=http://old.radicali.it/search_view.php?id=45916&lang=&cms=}}</ref> I radicali usano il seguito popolare riscosso nelle piazze per fare ampio ricorso allo strumento referendario.<ref>{{cita testo|url=http://www.radicali.it/20100705/referendum-radicali/|data=5 luglio 2010|titolo=Referendum radicali — L’unico programma politico sottoposto al voto dei cittadini. |accesso=26 febbraio 2017|autore=Radicali Italiani}}</ref><ref>{{cita testo|titolo=I referendum sono espressione dello Stato di diritto|autore=Marco Pannella|data=19 marzo 1987|pubblicazione= AVANTI!|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
Questa prima fase del Partito subisce un’inattesa svolta nel [[1962]] a seguito dello ''[[Leopoldo Piccardi#Il "caso Piccardi"|caso Piccardi]]'' quando gran parte della classe dirigente abbandona l’organizzazione.<ref>{{cita testo|autore=Mario Pannunzio|titolo=Il "Caso Piccardi"|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-caso-piccardi|accesso=27 febbraio 2017|data= 23 marzo 1962}}</ref> Resta solo la componente, fino a quel momento minoritaria, della [[Sinistra radicale|Sinistra Radicale]]<ref>{{cita testo|autore=Rolando Parachini|titolo=Storia della Sinistra Radicale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/4-storia-della-sinistra-radicale-dal-1952-al-1962-capitolo-iv-verso-la-scissione|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> che vede in [[Marco Pannella]]<ref>{{cita video|titolo=Marco Pannella si racconta|editore=Rai Storia|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/marco-pannella-si-racconta/33508/default.aspx|data=2003}}</ref> il proprio leader. Il Partito, nel solco di una posizione ancora profondamente [[Anticlericalismo|anti-clericale]], contesta la revisione dei [[Patti Lateranensi]] e promuove la prima raccolta di firme per un [[referendum]] per l’abrogazione del [[Concordato]]<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/campagna-nazionale-per-un-referendum-popolare-sulla-proposta-di-abrogazione-del-concordato|titolo= Campagna nazionale per un referendum popolare sulla proposta di abrogazione del concordato |data=5 maggio 1969|accesso=25 febbraio 2017|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=71}}</ref> che viene bocciato dalla [[Corte Costituzionale]]<ref>{{cita testo|pubblicazione=Notizie Radicali|titolo=L'abrogazione del concordato|data=27 marzo 1971|url=http://www.radioradicale.it/exagora/labrogazione-del-concordato|accesso=25 febbraio 2017|}}</ref> iniziando così la lunga e travagliata storia [[referendum|referendaria]] del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]. All’interno di una generale riflessione anti-[[Stato autoritario|autoritaria]], per evitare le spinte [[Partitocrazia|partitocratiche]] al proprio stesso interno, il partito abbandona la propria struttura organizzativa di stampo [[Socialismo liberale|socialista-liberale]] per affermare un’inedita forma [[libertarismo|libertaria]] anti-gerarchica che diventerà un elemento determinante della longevità dell’organizzazione, e rappresenta tuttora un contributo originale alle forme dell’organizzazione dell’impegno sociale.<ref>{{Cita conferenza |autore= Silvio Pergameno|autore2= Sergio Stanzani | titolo= Il modello del partito libertario e federativo nello statuto radicale | conferenza=“L’ANTAGONISTA RADICALE” - La teoria e la prassi del partito nuovo, socialista e libertario; e lo statuto e l’esperienza del PR nella società e nelle istituzioni - Convegno del consiglio federativo del Partito Radicale |data=aprile 1978 |editore=Partito Radicale |città=Roma |url=http://www.radioradicale.it/exagora/lantagonista-radicale-3-il-modello-del-partito-libertario-e-federativo-nello-statuto-radicale |accesso=25 febbraio 2017 }}</ref>
 
Negli anni più duri del [[terrorismo]], i radicali da soli denunciano il [[compromesso storico]] in cui al governo si ritrovano insieme [[democristiano|democristiani]] e [[Partito Comunista Italiano|comunisti]], [[Partito Socialista Italiano|socialisti]] e laici praticamente senza contestazioni ed alternative, e addirittura aprono un dialogo, nella più pura tradizione gandhiana, con i violenti e i terroristi.<ref>{{cita testo|titolo=Una inutile strage|url=http://www.radioradicale.it/exagora/una-inutile-strage-14-un-anno-dopo-riflessioni-spunti|data=15 giugno 1982|accesso=26 febbraio 2017|autore=[[Marco Pannella]]}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/paradosso-radicale|autore=[[Adriano Sofri]]|data= 31 gennaio 1993 |accesso=26 febbraio 2017|titolo=Paradosso radicale}}</ref>, anche perché, come vieneViene poi piano piano alla luce, proprio grazie alle inchieste dei radicali, che ampie aree del [[terrorismo]] politico sono strettamente interrelate con i [[servizi segreti]] e altri apparati dello Stato.<ref>{{cita testo|titolo= Il coperchio della P2 sul regime dei partiti|autore=Massimo Teodori|autore2=Gianfranco Spadaccia|data= 14 marzo 1984|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-coperchio-della-p2-sul-regime-dei-partiti|accesso=26 febbraio 2016}|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=66}}</ref>
Coniugando immediatezza delle decisioni degli organi dirigenti con la possibilità di coinvolgere realtà molto differenti, il «partito nuovo», negli [[Anni 1970|anni settanta]] si lancia in forti campagne moralizzatrici, imperniandosi sulla difesa dei [[Partito Radicale (Italia)#Gli anni settanta|diritti umani]] e [[Diritti civili|civili]], contro la [[corruzione]] e contro il retaggio legislativo di ispirazione clericale nelle regolamentazioni del [[diritto di famiglia]]. È il periodo delle note e vittoriose campagne [[#L'arma referendaria|referendarie]] in tema di [[#|divorzio]], ed [[#La legalizzazione dell'aborto|aborto]], ma anche di quelle movimentiste sull’[[anti-proibizionismo]], anti-[[militarismo]] e [[obiezione di coscienza]], sul [[femminismo]] e le [[Rivoluzione sessuale|libertà sessuali]] dando vita anche al primo movimento italiano per i diritti degli [[Omosessualità|omosessuali]] (realizzando un patto federativo con il [[FUORI]]). Agendo ancora fuori dalle istituzioni, in un panorama antagonista carico di odio e violenza che sfocia nel [[terrorismo rosso]] e [[Terrorismo nero|nero]], risulta vincente l’adozione da parte dei radicali della [[nonviolenza]] [[Gandhismo|gandhiana]], con i suoi mezzi atipici di azione politica, come le [[Disobbedienza civile (società)|disobbedienze civili]], le autodenunce<ref>Ad esempio nel 1971 avvenne il caso dell'[[Autodenuncia di solidarietà a Lotta Continua]] in cui i radicali, tra cui [[Marco Pannella]] e [[Marcello Baraghini]] prestarono il loro nome firmando il giornale come direttore responsabile per consentirne la pubblicazione e finirono inquisiti per "reati a mezzo stampa" come vilipendio all'esercito, istigazione alla diserzione ed a delinquere ed altri reati d'opinione</ref>, i [[sit-in]], le [[Maratona oratorie|maratone oratorie]], le manifestazioni in [[fila indiana]], ecc.<ref>{{cita testo|titolo=I radicali e la non-violenza|autore= Angiolo Bandinelli, Olivier Dupuis, Luca Frassineti, Silvia Manzi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/i-radicali-e-la-nonviolenza|data=23 aprile 1994|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> Anche attraverso eclatanti, dirompenti e moderne forme di [[comunicazione politica]]<ref>{{cita testo|titolo=Condannati a comunicare|autore=Gianni Melega|pubblicazione=Il quotidiano radicale|data= 11 novembre 1993|url=http://www.radioradicale.it/exagora/condannati-a-comunicare|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> i radicali attirano a sé grande simpatia da parte dei cittadini di tutte le estrazioni sociali e politiche e di molti personaggi pubblici e dello spettacolo. Nelle [[elezioni politiche italiane del 1976]], con il nuovo simbolo della [[Rosa nel Pugno]] che [[Marco Pannella]] compra dai [[Partito Socialista (Francia)|socialisti francesi]] di [[François Mitterrand|François Mitterand]]<ref>{{cita testo|autore=Gabriele Maestri|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2015/07/la-vera-storia-della-rosa-nel-pugno.html|titolo=La vera storia della Rosa nel Pugno|data=13 luglio 2015|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>, l’ingresso di una piccola pattuglia di «nuovi radicali» nel [[Parlamento]]<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/natura-e-ruolo-del-partito-radicale-alcune-ipotesi-interpretative|titolo=Natura e ruolo del partito radicale: alcune ipotesi interpretative|data= Agosto-Novembre 1977 |pubblicazione= ARGOMENTI RADICALI, BIMESTRALE POLITICO PER L’ALTERNATIVA|numero=3-4|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> apre una fase inedita nella storia del Partito, in cui alle precedenti forme di lotta movimentiste, rafforzate dall’ampio seguito popolare, si associa l’uso di tecniche parlamentari inconsuete come l’adozione in modo massivo dell’[[ostruzionismo]]<ref>{{cita testo|url=http://www.ilpost.it/2013/07/26/ostruzionismo-parlamentare/|data=26 luglio 2013|autore=Luca Misculin|titolo=Breve storia dell’ostruzionismo|pubblicazione=IlPost.it|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> e la promozione di iniziative legislative trasversali su cui registrare la convergenza di singoli parlamentari di differenti estrazioni politiche.<ref>{{Cita web|url=http://www.radioradicale.it/exagora/limbevibile-cocktail-radicale|titolo=L'imbevibile cocktail radicale|autore=Aniello Coppola|sito=www.radioradicale.it|data=4 maggio 1979|lingua=it|accesso=2017-02-27}}</ref> Nei loro rapporti con i politici degli altri schieramenti i radicali si spingono fino al punto di chiedere loro l’acquisto della tessera radicale stimolando così il fenomeno, assolutamente originale per il panorama politico, della «doppia tessera»<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/2-nuove-tessere-e-doppie-tessere-perche-aderiamo-al-pr|accesso=26 febbraio 2017|data=6 luglio 1972|autore=Massimo Teodori, Fenoaltea Giorgio, Bugno Federico, Calderisi Giuseppe, Canestrini Sandro, et al.|titolo= Nuove tessere e doppie tessere: perché aderiamo al PR}}</ref> (che i partiti di stampo ideologico rifiutano energicamente). I radicali usano il seguito popolare riscosso nelle piazze per fare ampio ricorso allo strumento referendario riuscendo in questo modo, a dispetto della minima forza parlamentare, a porre all’ordine del giorno della politica alcuni temi sensibili a cui la politica non vorrebbe dare risposta, ma è obbligata invece a trattare anche per evitare il voto popolare<ref>{{cita testo|url=http://www.radicali.it/20100705/referendum-radicali/|data=5 luglio 2010|titolo=Referendum radicali — L’unico programma politico sottoposto al voto dei cittadini. |accesso=26 febbraio 2017|autore=Radicali Italiani}}</ref><ref>{{cita testo|titolo=I referendum sono espressione dello Stato di diritto|autore=Marco Pannella|data=19 marzo 1987|pubblicazione= AVANTI!|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
L’ingresso dei radicali in Parlamento segna inoltre l’inizio diapre una nuova era nella comunicazione politica italiana. Il Partito Radicale rifiuta di usare il [[Finanziamento pubblico ai partiti|finanziamento pubblico]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Pannella|data=8-9 maggio 1977|titolo=Le armi del Partito Radicale|rivista=Lotta Continua|volume=|numero=|url=http://www.radioradicale.it/exagora/le-armi-del-partito-radicale}}</ref> di usare il [[Finanziamento pubblico ai partiti|finanziamento pubblico]] per le proprie attività politiche, in quanto distorsivo del rapporto tra i proprio iscritti e la classe dirigente del partitodirigenti, ma non potendo utilmentepuò rifiutarlo a favore dei cittadini, quindi decide di finanziare prima una serie di iniziative specifiche, come ad esempio un fondo per le vittime del terrorismo,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Pannella|data=Seduta n. 3 di Lunedì 15 luglio 2013|titolo=Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi — Audizione dell'on. Marco Pannella|rivista=|volume=|numero=|accesso=26 febbraio 2017|url=http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/21/audiz2/audizione/2013/07/15/indice_stenografico.0003.html#stenograficoCommissione.tit00030.int00040}}</ref> e successivamente unapoi un'emittente radiofonica al servizio di tutti i cittadini e di tutte le parti politiche, nasce così [[Radio Radicale]]<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/198090/trentanni-di-radio-radicale-massimo-bordin-intervista-paolo-vigevano-prima-puntata|autore=Massimo Bordin|titolo=Massimo Bordin intervista Paolo Vigevano sulla storia di Radio Radicale|data=16 maggio 2006|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>, su cui si riversa il finanziamento pubblico<ref>{{cita testo|titolo=Il finanziamento pubblico dei partiti nell'Italia repubblicana (TESI DI LAUREA IN STORIA DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI)|autore= Rosanna Sabatino|url=http://www.radioradicale.it/exagora/1-il-finanziamento-pubblico-dei-partiti-nellitalia-repubblicana|data=3 marzo 1994|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> spettante al partito. La Radio avvia le trasmissioni con l’obiettivo della divulgazione pubblica (anche in forma un po’ piratesca all’inizio<ref name=":0" />) dei dibattiti parlamentari e poi si apre alla registrazione non solo della vita politica del Partito Radicale stesso ma anche di tutti gli altri partiti e organizzazioni, rendendo effettivo il “mantra” [[Luigi Einaudi|einaudiano]] del “conoscere per deliberare”.<ref>{{cita testo|titolo=Conoscere per deliberare|url=http://www.luigieinaudi.it/percorsi-di-lettura/lib/percorso-6/conoscere-per-deliberare.html|pubblicazione=Prediche inutili|editore=Einaudi|città=Torino|data=1964|pagine=3-14}}</ref><ref>{{cita testo|titolo= La galleria dei ritratti di marco pannella|data=2 novembre 1985|pubblicazione=FINE SECOLO|autore=Adriano Softi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-galleria-dei-ritratti-di-marco-pannella|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
Negli anni più duri del [[terrorismo]], i radicali da soli denunciano il [[compromesso storico]] in cui al governo si ritrovano insieme [[democristiano|democristiani]] e [[Partito Comunista Italiano|comunisti]], [[Partito Socialista Italiano|socialisti]] e laici praticamente senza contestazioni ed alternative, e addirittura aprono un dialogo, nella più pura tradizione gandhiana, con i violenti e i terroristi<ref>{{cita testo|titolo=Una inutile strage|url=http://www.radioradicale.it/exagora/una-inutile-strage-14-un-anno-dopo-riflessioni-spunti|data=15 giugno 1982|accesso=26 febbraio 2017|autore=[[Marco Pannella]]}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/paradosso-radicale|autore=[[Adriano Sofri]]|data= 31 gennaio 1993 |accesso=26 febbraio 2017|titolo=Paradosso radicale}}</ref>, anche perché, come viene poi piano piano alla luce proprio grazie alle inchieste dei radicali, ampie aree del [[terrorismo]] politico sono strettamente interrelate con i [[servizi segreti]] e altri apparati dello Stato.<ref>{{cita testo|titolo= Il coperchio della P2 sul regime dei partiti|autore=Massimo Teodori|autore2=Gianfranco Spadaccia|data= 14 marzo 1984|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-coperchio-della-p2-sul-regime-dei-partiti|accesso=26 febbraio 2016}|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=66}}</ref>
 
Un’altra area di grande impegno è quello internazionale, infatti finFin dagli [[Anni 1960|anni ‘60]], e poi per tutti gli [[Anni 1970|anni ‘70]] e ‘[[Anni 1980|80]] l’impegno dei militanti radicali sul fronte internazionale si rivolge ai [[Europa orientale|paesi dell’Est]], in grande deficit democratico, nei. qualiSi organizzano manifestazioni e azioni non-violente di disobbedienza civile che non raramentespesso si concludono con arresti e detenzioni. Nell’ambito delle battaglie internazionaliste va citato il grande impegno delIl Partito Radicale, e di Marco Pannella personalmente, di mobilitano sulla campagna per un intervento straordinario “contro“''contro lo sterminio per fame e sottosviluppo nel mondo”'',<ref>{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/exagora/lo-sterminio-per-fame-e-sottosviluppo-nel-mondo|titolo= Lo sterminio per fame e sottosviluppo nel mondo - Tre anni di politica radicale (1979 - 1982)|autore=Gianfranco Dell'Alba|data=1 gennaio 1983}}</ref> che saràdarà determinanteluogo per la creazione delal settore della [[Cooperazione allo sviluppo|cooperazione internazionale]] e anticipaanticiperà in modo quasi profetico le ondate migratorie che l’Europa vivrà moltidegli anni più tardirecenti. Gli [[Anni 1980|anni ‘80]] sono per i radicali un periodo di transizione in cui alla lotta contro [[Stato autoritario|l’autoritarismo]] della società si associa una più sofisticata un'analisi dello statoStato italianoItaliano che vede nelle difficoltà della [[Giustizia]] uno dei principali ostacoli al completo compimentoalla nellacompleta attuazione della [[Costituzione]].<ref>{{cita testo|titolo=La certezza del diritto in Italia: Una straordinaria conferma|autore= Massimo Teodori|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=156 |data=5 giugno 1986|accesso=26 febbraio 2017|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-certezza-del-diritto-in-italia-una-straordinaria-conferma}}</ref> Il Partito segue da vicino il mondo della [[giustizia]], dando attenzione al mondo dell’esecuzioneall’esecuzione penale nelle [[Carceri italiane|carceri]], allo svolgimento dei processi ad iniziare da quelli per [[terrorismo]] o [[mafia]], e il processo dialla formazione delle leggi considerate «[[Criminogenesi|criminogene]]». I radicali diventano quindi il bastione del [[garantismo]] italiano.<ref>{{cita testo|titolo= Il vero scandalo e' l'ingiustizia|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-vero-scandalo-e-lingiustizia|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=62|data=24 marzo 1984|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> proprio in tempo per l’ondata giustizialista ed anti-partitica di [[Mani Pulite]]. La vasta eco della battaglia politica e giudiziaria di [[Enzo Tortora]]<ref>{{cita libro|autore=[[Leonardo Sciascia]]|titolo=A futura Memoria|url=http://www.radioradicale.it/exagora/a-futura-memoria-introduzione|editore=Bompiani editore|data= dicembre 1989|accesso=26 febbraio 2017|isbn= 9788845931499}}</ref>, che si dimetterà da parlamentare eletto con il Partito Radicale, per farsi arrestare e processare, porta ai radicali ancora altrimolti consensi e li candida a presentarsi come una forza politica di tutto rilievo all’interno del panorama dei partiti italiani. Il comportamento elettorale dei radicali è però sempre stato tutt’altro che lineare, innon moltesi occasioni,presentano forsevolontariamente anchenei perprimi mascherare20 laanni propriadi debolezzavita nellae formazione delle listesuccessivamente, chein amolte sua volta è dovuta all’insofferenza ad una strutturazione gerarchica e quindi localisticaoccasioni, il Partito non presentapresentano liste,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=3 aprile 1968|titolo=Nè liste nè candidati radicali alle prossime elezioni|rivista=NOTIZIE RADICALI|volume=|numero=22|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-nota-ne-liste-ne-candidati-radicali-alle-prossime-elezioni-secondo-convegno-nazionale-dei-quadri-radicali}}</ref> oppure sostienesi limitano a sostenere specifici candidati di altri partiti, altrementre volte talvolta si presenta con apparentamenti cone altriin liste equalche perfinooccasione presenta propri simboli ma per fare però campagna elettorale per l’astensione.
L’ingresso dei radicali in Parlamento segna inoltre l’inizio di una nuova era nella comunicazione politica italiana. Il Partito Radicale rifiuta<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Pannella|data=8-9 maggio 1977|titolo=Le armi del Partito Radicale|rivista=Lotta Continua|volume=|numero=|url=http://www.radioradicale.it/exagora/le-armi-del-partito-radicale}}</ref> di usare il [[Finanziamento pubblico ai partiti|finanziamento pubblico]] per le proprie attività politiche, in quanto distorsivo del rapporto tra i proprio iscritti e la classe dirigente del partito, ma non potendo utilmente rifiutarlo a favore dei cittadini decide di finanziare prima una serie di iniziative specifiche, come ad esempio un fondo per le vittime del terrorismo,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Pannella|data=Seduta n. 3 di Lunedì 15 luglio 2013|titolo=Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi — Audizione dell'on. Marco Pannella|rivista=|volume=|numero=|accesso=26 febbraio 2017|url=http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/21/audiz2/audizione/2013/07/15/indice_stenografico.0003.html#stenograficoCommissione.tit00030.int00040}}</ref> e successivamente una emittente radiofonica al servizio di tutti i cittadini e di tutte le parti politiche, nasce così [[Radio Radicale]]<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/198090/trentanni-di-radio-radicale-massimo-bordin-intervista-paolo-vigevano-prima-puntata|autore=Massimo Bordin|titolo=Massimo Bordin intervista Paolo Vigevano sulla storia di Radio Radicale|data=16 maggio 2006|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>, su cui si riversa il finanziamento pubblico<ref>{{cita testo|titolo=Il finanziamento pubblico dei partiti nell'Italia repubblicana (TESI DI LAUREA IN STORIA DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI)|autore= Rosanna Sabatino|url=http://www.radioradicale.it/exagora/1-il-finanziamento-pubblico-dei-partiti-nellitalia-repubblicana|data=3 marzo 1994|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> spettante al partito. La Radio avvia le trasmissioni con l’obiettivo della divulgazione pubblica (anche in forma un po’ piratesca all’inizio) dei dibattiti parlamentari e poi si apre alla registrazione non solo della vita politica del Partito Radicale stesso ma anche di tutti gli altri partiti e organizzazioni, rendendo effettivo il “mantra” [[Luigi Einaudi|einaudiano]] del “conoscere per deliberare”.<ref>{{cita testo|titolo=Conoscere per deliberare|url=http://www.luigieinaudi.it/percorsi-di-lettura/lib/percorso-6/conoscere-per-deliberare.html|pubblicazione=Prediche inutili|editore=Einaudi|città=Torino|data=1964|pagine=3-14}}</ref><ref>{{cita testo|titolo= La galleria dei ritratti di marco pannella|data=2 novembre 1985|pubblicazione=FINE SECOLO|autore=Adriano Softi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-galleria-dei-ritratti-di-marco-pannella|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
In questa complessa fase in cui da un lato il Partito vede sempre continuamente crescere il proprio consenso elettorale ma dall’altrosembra disperderedeterminato di volta in volta il consensoa ottenutodisperderlo per evitare le spinte partitocratiche interne, nel XXXV Congresso del [[1989]],<ref>{{cita testo|titolo= Budapest: il Congresso del Partito radicale|autore=[[Roberto Cicciomessere]]|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=55|data=13 marzo 1989 }}</ref> tenuto per la prima volta fuori dai confini nazionali a Budapest, si consuma un vero e propriouno strappo tra quanti vorrebbero sfruttare lail privilegiata posizione che i radicali stanno ottenendoPartito nel panorama politico nazionale e quindi usarne le potenzialità elettorali anche a livello locale, e chi invece, come il leader storico Marco Pannella, preferisce sostenere le caratteristiche innovative del partito libertario come strumento di lotta politica ''non di parte'', riservando gli interventi elettorali a specifici progetti elocali o tematic senza usare il nome e il simbolo del Partito stesso. La mozione politica del’89 cristallizzaesplicita quindi quell’insieme dile caratteristiche che nei venti anni precedenti avevano connotato positivamente l’attività delsecondo partito, e l’eloquenza deiuna suoiconcezione principalipropriamente esponenti''pannelliana'': la non-violenza gandhiana come strumento di lotta politica, la transnazionalità della visione e la dimensione inclusiva del transpartitismo. Per rafforzare quest’ultima condizione, e per fermare le spinte centrifughe nel partito, invece di continuare ad incentivare la pratica della «doppia tessera», il congresso a larga maggioranza vota lache mozioneil propostaPartito danon [[Marcosi Pannella|Pannella]]si chepresenti prevedepiù chealle ilelezioni Partitosottraendosi incosì quantoalla tale ecompetizione con ilgli proprioaltri simbolopartiti nonper sistimolarne sipiuttosto presentila più alle elezionicooperazione.<ref>{{cita testo|titolo=Un programma politico|autore=Sergio Stanzani|url=http://www.radioradicale.it/exagora/un-programma-politico|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=51|data=11 marzo 1988|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> La realizzazione del nuovo simbolo in cui viene raffigurato il volto stilizzato di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]] composto dalle scritta “Partito Radicale” in differenti grafismi e lingue inscritta in un ottagono<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-simbolo-di-gandhi-fa-la-differenza|titolo=Il simbolo di Gandhi fa la differenza|autore=Gianfranco Spadaccia|pubblicazione= Atti del convegno “I radicali e la nonviolenza: un metodo, una speranza”|città=Roma|data=29-30 aprile 1988|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> è il ''punto di non ritorno'' nella trasformazione del Partito da strumento elettorale di lotta di parte, intriso da forti connotazioni [[Ideologia|ideologiche]] di stampo ancora [[liberalismo|liberale]] e [[socialismo|socialista]], in uno strumento di lotta politica completamente al servizio delle campagne adottate rinunciando per sempre, non tanto e non solo alle velleità elettorali, ma soprattutto alla sovrastruttura ideologica che necessariamente le avrebbe connotate. QuestaLa decisione provocherà grande polemica all’interno del partitoPartito. e unaUna parte consistente dei radicali storici lascerannoabbandoneranno il partitoPartito per continuare la propria attività in altri gruppi o partiti o ritirarsi a vita privata.<ref>{{cita testo|titolo=Lettera aperta di Mauro Mellini al Primo segretario del Partito Radicale Sergio Stanzani|pubblicazione=Notizie Radicali|data=30 novembre 1988|url=http://www.radioradicale.it/exagora/lettera-aperta-di-mauro-mellini-al-primo-segretario-del-partito-radicale-sergio-stanzani|numero=262|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Massimo Teodori|titolo=L'illusione transnazionale e transpartitica|pubblicazione=Marco Pannella — un eretico liberale nella crisi della repubblica|editore=Casa editrice Marsilio|città=Venezia|data=1996|url=http://www.eclettico.org/cr/libri/teodori/diaspora.htm#_Toc490915674|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> Molti radicali però si impegneranno ancora attivamente in politica, talvolta supportati anche dal Partito stesso, cercando ospitalità nei partiti tradizionali o creando nuove liste elettorali spesso tematiche ([[Federazione dei Verdi|ecologisti]], antiproibizionisti<ref>{{cita testo|url=http://www.radicalparty.org/it/content/lorganizzazione-politica-dellantiproibizionismo|titolo=L'organizzazione politica dell'antiproibizionismo|data=1 luglio 1991|accesso=26 febbraio 2016}}</ref>, ecc. ).<ref>{{cita testo|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2016/05/in-memoria-di-marco-pannella-una-storia.html|titolo=In memoria di Marco Pannella: una storia, tanti simboli|data=19 maggio 2016|accesso=26 febbraio 2017|autore=Gabriele Maestri}}</ref>
Un’altra area di grande impegno è quello internazionale, infatti fin dagli [[Anni 1960|anni ‘60]], e poi per tutti gli [[Anni 1970|anni ‘70]] e ‘[[Anni 1980|80]] l’impegno dei militanti radicali si rivolge ai [[Europa orientale|paesi dell’Est]], in grande deficit democratico, nei quali organizzano manifestazioni e azioni non-violente di disobbedienza civile che non raramente si concludono con arresti e detenzioni. Nell’ambito delle battaglie internazionaliste va citato il grande impegno del Partito Radicale, e di Marco Pannella personalmente, sulla campagna per un intervento straordinario “contro lo sterminio per fame e sottosviluppo nel mondo”,<ref>{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/exagora/lo-sterminio-per-fame-e-sottosviluppo-nel-mondo|titolo= Lo sterminio per fame e sottosviluppo nel mondo - Tre anni di politica radicale (1979 - 1982)|autore=Gianfranco Dell'Alba|data=1 gennaio 1983}}</ref> che sarà determinante per la creazione del settore della [[Cooperazione allo sviluppo|cooperazione internazionale]] e anticipa in modo quasi profetico le ondate migratorie che l’Europa vivrà molti anni più tardi. Gli [[Anni 1980|anni ‘80]] sono per i radicali un periodo di transizione in cui alla lotta contro [[Stato autoritario|l’autoritarismo]] della società si associa una più sofisticata analisi dello stato italiano che vede nelle difficoltà della [[Giustizia]] uno dei principali ostacoli al completo compimento nella attuazione della [[Costituzione]].<ref>{{cita testo|titolo=La certezza del diritto in Italia: Una straordinaria conferma|autore= Massimo Teodori|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=156 |data=5 giugno 1986|accesso=26 febbraio 2017|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-certezza-del-diritto-in-italia-una-straordinaria-conferma}}</ref> Il Partito segue da vicino il mondo della [[giustizia]], dando attenzione al mondo dell’esecuzione penale nelle [[Carceri italiane|carceri]], allo svolgimento dei processi ad iniziare da quelli per [[terrorismo]] o [[mafia]], e il processo di formazione delle leggi considerate «[[Criminogenesi|criminogene]]». I radicali diventano quindi il bastione del [[garantismo]] italiano<ref>{{cita testo|titolo= Il vero scandalo e' l'ingiustizia|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-vero-scandalo-e-lingiustizia|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=62|data=24 marzo 1984|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> proprio in tempo per l’ondata giustizialista ed anti-partitica di [[Mani Pulite]]. La vasta eco della battaglia politica e giudiziaria di [[Enzo Tortora]]<ref>{{cita libro|autore=[[Leonardo Sciascia]]|titolo=A futura Memoria|url=http://www.radioradicale.it/exagora/a-futura-memoria-introduzione|editore=Bompiani editore|data= dicembre 1989|accesso=26 febbraio 2017|isbn= 9788845931499}}</ref> porta ai radicali ancora altri consensi e li candida a presentarsi come una forza politica di tutto rilievo all’interno del panorama dei partiti italiani. Il comportamento elettorale dei radicali è però sempre stato tutt’altro che lineare, in molte occasioni, forse anche per mascherare la propria debolezza nella formazione delle liste, che a sua volta è dovuta all’insofferenza ad una strutturazione gerarchica e quindi localistica, il Partito non presenta liste,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=3 aprile 1968|titolo=Nè liste nè candidati radicali alle prossime elezioni|rivista=NOTIZIE RADICALI|volume=|numero=22|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-nota-ne-liste-ne-candidati-radicali-alle-prossime-elezioni-secondo-convegno-nazionale-dei-quadri-radicali}}</ref> oppure sostiene specifici candidati di altri partiti, altre volte si presenta con apparentamenti con altri liste e perfino presenta propri simboli ma per fare però campagna elettorale per l’astensione.
 
Da questo momento la vita delIl Partito vive un lungo periodo di vera e propria esplosione di interesse nei confronti delle condizioni dello stato[[Stato di diritto]] e delle [[Democrazia|democrazie]] nel Mondo.<ref>{{cita libro|ISBN= 9788840400587|nome=Massimo|cognome= Lensi|titolo=Oltre Chiasso|editore=Nardini Editore|città= Firenze|anno=2016|url=http://www.nardinieditore.it/prodotto/oltre-chiasso-il-mio-viaggio-con-marco-pannella-e-il-partito-radicale-transnazionale/|lingua=IT|abstract=Il Partito Radicale Transnazionale è una delle più interessanti intuizioni di Marco Pannella. Nato nel 1989 a Budapest, dopo qualche anno di intensa attività e inaspettati successi inizia un lungo declino che lo porterà alla sospensione delle attività congressuali, ma non a cessare di produrre idee e iniziative. Massimo Lensi descrive questa parabola attraverso la sua esperienza personale}}</ref> Pur continuando a trarre lale propriarisorse linfa vitaleeconomiche e moltola delle proprie risorse economichemilitanza nella realtà italiana, anche per la sua commistione con le varie forme politiche aggregate attorno aalle iniziative di derivazione radicaliradicale, prima tra tutte quelle di cui [[Marco Pannella]] stesso si fa promotore, il Partito potenzia con particolare vigore la sua attività [[transnazionale]] orientata principalmente verso inei [[Paesi dell'Est|paesi dell’Est]].<ref><nowiki>{{cita testo|titolo=Appunti sulle prospettive del partito radicale nell'europa comunista|pubblicazione=Documento preparatorio per il Consiglio Federale di Roma|data=1-5 settembre 1989|autore= Lorenzo Strik-Lievers|autore2=Olivier Dupuis|accesso=26 febbraio 2017</nowiki></ref><ref>{{cita testo|titolo= IL PARTITO TRASNAZIONALE: DEMOCRAZIA E DIRITTO ALL’INFORMAZIONE - LE DIMISSIONI DA DEPUTATO DI MARCO PANNELLA - LE MANIFESTAZIONI DI MOSCA, VARSAVIA, PRAGA, BUDAPEST PER IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE NEI PAESI OCCIDENTALI - LO SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI MARCO PANNELLA, GIOVANNI NEGRI E LUIGI DEL GATTO - L’ACCETTAZIONE DELLE DIMISSIONI DI MARCO PANNELLA
In questa complessa fase in cui da un lato il Partito vede sempre continuamente crescere il proprio consenso elettorale ma dall’altro disperdere di volta in volta il consenso ottenuto per evitare le spinte partitocratiche interne, nel XXXV Congresso del [[1989]],<ref>{{cita testo|titolo= Budapest: il Congresso del Partito radicale|autore=[[Roberto Cicciomessere]]|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=55|data=13 marzo 1989 }}</ref> tenuto per la prima volta fuori dai confini nazionali a Budapest, si consuma un vero e proprio strappo tra quanti vorrebbero sfruttare la privilegiata posizione che i radicali stanno ottenendo nel panorama politico nazionale e quindi usarne le potenzialità elettorali anche a livello locale, e chi invece, come il leader storico Marco Pannella, preferisce sostenere le caratteristiche innovative del partito libertario come strumento di lotta politica non di parte, riservando gli interventi elettorali a specifici progetti e senza il nome e il simbolo del Partito stesso. La mozione politica del’89 cristallizza quindi quell’insieme di caratteristiche che nei venti anni precedenti avevano connotato positivamente l’attività del partito, e l’eloquenza dei suoi principali esponenti: la non-violenza gandhiana come strumento di lotta politica, la transnazionalità della visione e la dimensione inclusiva del transpartitismo. Per rafforzare quest’ultima condizione, e per fermare le spinte centrifughe nel partito, invece di continuare ad incentivare la pratica della «doppia tessera», il congresso a larga maggioranza vota la mozione proposta da [[Marco Pannella|Pannella]] che prevede che il Partito in quanto tale e con il proprio simbolo non si si presenti più alle elezioni.<ref>{{cita testo|titolo=Un programma politico|autore=Sergio Stanzani|url=http://www.radioradicale.it/exagora/un-programma-politico|pubblicazione=Notizie Radicali|numero=51|data=11 marzo 1988|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> La realizzazione del nuovo simbolo in cui viene raffigurato il volto stilizzato di Gandhi composto dalle scritta “Partito Radicale” in differenti grafismi e lingue inscritta in un ottagono<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/il-simbolo-di-gandhi-fa-la-differenza|titolo=Il simbolo di Gandhi fa la differenza|autore=Gianfranco Spadaccia|pubblicazione= Atti del convegno “I radicali e la nonviolenza: un metodo, una speranza”|città=Roma|data=29-30 aprile 1988|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> è il punto di non ritorno nella trasformazione del Partito da strumento elettorale di lotta di parte, intriso da forti connotazioni [[Ideologia|ideologiche]] di stampo [[liberalismo|liberale]] e [[socialismo|socialista]], in uno strumento di lotta politica completamente al servizio delle campagne adottate rinunciando per sempre, non tanto e non solo alle velleità elettorali, ma soprattutto alla sovrastruttura ideologica che necessariamente le avrebbe connotate. Questa decisione provocherà grande polemica all’interno del partito e una parte consistente dei radicali storici lasceranno il partito per continuare la propria attività in altri gruppi o partiti o ritirarsi a vita privata.<ref>{{cita testo|titolo=Lettera aperta di Mauro Mellini al Primo segretario del Partito Radicale Sergio Stanzani|pubblicazione=Notizie Radicali|data=30 novembre 1988|url=http://www.radioradicale.it/exagora/lettera-aperta-di-mauro-mellini-al-primo-segretario-del-partito-radicale-sergio-stanzani|numero=262|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Massimo Teodori|titolo=L'illusione transnazionale e transpartitica|pubblicazione=Marco Pannella — un eretico liberale nella crisi della repubblica|editore=Casa editrice Marsilio|città=Venezia|data=1996|url=http://www.eclettico.org/cr/libri/teodori/diaspora.htm#_Toc490915674|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> Molti radicali però si impegneranno ancora attivamente in politica, talvolta supportati anche dal Partito stesso, cercando ospitalità nei partiti tradizionali o creando nuove liste elettorali spesso tematiche ([[Federazione dei Verdi|ecologisti]], antiproibizionisti<ref>{{cita testo|url=http://www.radicalparty.org/it/content/lorganizzazione-politica-dellantiproibizionismo|titolo=L'organizzazione politica dell'antiproibizionismo|data=1 luglio 1991|accesso=26 febbraio 2016}}</ref>, ecc. ).<ref>{{cita testo|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2016/05/in-memoria-di-marco-pannella-una-storia.html|titolo=In memoria di Marco Pannella: una storia, tanti simboli|data=19 maggio 2016|accesso=26 febbraio 2017|autore=Gabriele Maestri}}</ref>
|data=31 ottobre 1989 |url=http://www.radioradicale.it/il-partito-trasnazionale-democrazia-e-diritto-allinformazione-le-dimissioni-da-deputato-di-marco-pannella-le-manifestazioni-di-m|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> A metà degli [[Anni 1990|anni ‘90]] diventa centrale nell’evoluzione transnazionale delil Partito lafonda fondazionee dellausa il [[BulletinSistema boardTelematico system|BBSMultilingua]], un software di connessione su cui viene chiamatasviluppata [[Agorà Telematica]],<ref>{{cita testo|titolo=Agorà, rete non solo politica|autore=Caravita Giuseppe|data=26 novembre 1993|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|url=http://www.radioradicale.it/exagora/agora-rete-non-solo-politica|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/descrizione-del-sistema-telematico-multilingue-stm|titolo=Descrizione del Sistema Telematico Multilingue - STM|autore=Cicciomessere Roberto|data=4 settembre 1992||pubblicazione=Seminario del Partito radicale|città=Sabaudia}}</ref> che è una delle prime [[BBS]] in Italia a permettere connessioni contemporanee dai molti paesi nei quali il Partito apre punti di presenza o sedi.
 
Nel [[1995]], dopo un intenso lavoro istituzionale, il Partito, pur mantenendo leil formemodello proprie organizzative originaliorganizzativo di partito [[Libertarianismo|libertario]], sima ètrasformatosi di fatto trasformato in una [[organizzazione non governativa]] per la promozione dei [[diritti umani]] e per l'affermazione della [[democrazia]] e della [[libertà]] nel mondo, ottiene la registrazione come con status consultivo di livello generale al Consiglio Economico e Sociale ([[ECOSOC]]) dell’[[ONU]].<ref>{{cita testo|titolo=Onu/riconoscimento ngo del partito radicale|autore=Marino Busdachin|data=21 giugno 1995|pubblicazione= appunto di Marino Busdachin per la conferenza segreteria e per Marco Pannella|url=http://www.radioradicale.it/exagora/onu-riconoscimento-ngo-del-partito-radicale-0|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> In questa sedeAll'ONU il Partito porta avanti una serie di battaglie di alto profilo come la moratoria della [[pena di morte]] e poi la proposta di unadella sua totale [[Abolizione della pena di morte|abolizione]],<ref>{{cita testo|titolo=La pena di morte a fronte del diritto internazionale vigente.|autore=Caterina Caravaggi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-pena-di-morte-a-fronte-del-diritto-internazionale-vigente|data= 25 ottobre 1991 |accesso=26 febbraio 2016}}</ref> [[Antiproibizionismo|l’antiproibizionismo]] contro le mafie mondiali,<ref>{{cita testo|titolo=Droga: Il Partito radicale e l'iniziativa contro il traffico clandestino delle droghe|url=http://www.radioradicale.it/exagora/droga-il-partito-radicale-e-liniziativa-contro-il-traffico-clandestino-delle-droghe|autore=Stanzani Sergio|data=1 febbraio 1989|pubblicazione=“I costi del proibizionismo sulle droghe” - Atti del colloquio internazionale sull’antiproibizionismo, Bruxelles 28 settembre - 1 ottobre 1988|editore=Ed. Partito Radicale|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> la [[giustizia giusta]],<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/giustizia-lappello-del-comitato-per-una-giustizia-giusta|titolo=Giustizia: l'appello del "comitato per una giustizia giusta"|data= 25 febbraio 1985
Da questo momento la vita del Partito vive un lungo periodo di vera e propria esplosione di interesse nei confronti delle condizioni dello stato di diritto e delle democrazie nel Mondo.<ref>{{cita libro|ISBN= 9788840400587|nome=Massimo|cognome= Lensi|titolo=Oltre Chiasso|editore=Nardini Editore|città= Firenze|anno=2016|url=http://www.nardinieditore.it/prodotto/oltre-chiasso-il-mio-viaggio-con-marco-pannella-e-il-partito-radicale-transnazionale/|lingua=IT|abstract=Il Partito Radicale Transnazionale è una delle più interessanti intuizioni di Marco Pannella. Nato nel 1989 a Budapest, dopo qualche anno di intensa attività e inaspettati successi inizia un lungo declino che lo porterà alla sospensione delle attività congressuali, ma non a cessare di produrre idee e iniziative. Massimo Lensi descrive questa parabola attraverso la sua esperienza personale}}</ref> Pur continuando a trarre la propria linfa vitale e molto delle proprie risorse economiche nella realtà italiana, anche per la sua commistione con le varie forme politiche aggregate attorno a iniziative di derivazione radicali, prima tra tutte quelle di cui [[Marco Pannella]] stesso si fa promotore, il Partito potenzia con particolare vigore la sua attività [[transnazionale]] orientata principalmente verso i [[Paesi dell'Est|paesi dell’Est]].<ref><nowiki>{{cita testo|titolo=Appunti sulle prospettive del partito radicale nell'europa comunista|pubblicazione=Documento preparatorio per il Consiglio Federale di Roma|data=1-5 settembre 1989|autore= Lorenzo Strik-Lievers|autore2=Olivier Dupuis|accesso=26 febbraio 2017</nowiki></ref><ref>{{cita testo|titolo= IL PARTITO TRASNAZIONALE: DEMOCRAZIA E DIRITTO ALL’INFORMAZIONE - LE DIMISSIONI DA DEPUTATO DI MARCO PANNELLA - LE MANIFESTAZIONI DI MOSCA, VARSAVIA, PRAGA, BUDAPEST PER IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE NEI PAESI OCCIDENTALI - LO SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI MARCO PANNELLA, GIOVANNI NEGRI E LUIGI DEL GATTO - L’ACCETTAZIONE DELLE DIMISSIONI DI MARCO PANNELLA
|data=31 ottobre 1989 |url=http://www.radioradicale.it/il-partito-trasnazionale-democrazia-e-diritto-allinformazione-le-dimissioni-da-deputato-di-marco-pannella-le-manifestazioni-di-m|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> A metà degli [[Anni 1990|anni ‘90]] diventa centrale nell’evoluzione transnazionale del Partito la fondazione della [[Bulletin board system|BBS]] chiamata [[Agorà Telematica]],<ref>{{cita testo|titolo=Agorà, rete non solo politica|autore=Caravita Giuseppe|data=26 novembre 1993|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|url=http://www.radioradicale.it/exagora/agora-rete-non-solo-politica|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/descrizione-del-sistema-telematico-multilingue-stm|titolo=Descrizione del Sistema Telematico Multilingue - STM|autore=Cicciomessere Roberto|data=4 settembre 1992||pubblicazione=Seminario del Partito radicale|città=Sabaudia}}</ref> che è una delle prime [[BBS]] in Italia a permettere connessioni contemporanee dai molti paesi nei quali il Partito apre punti di presenza o sedi.
 
Nel [[1995]], dopo un intenso lavoro istituzionale, il Partito, pur mantenendo le forme proprie organizzative originali di partito [[Libertarianismo|libertario]], si è di fatto trasformato in una [[organizzazione non governativa]] per la promozione dei [[diritti umani]] e per l'affermazione della [[democrazia]] e della [[libertà]] nel mondo, ottiene la registrazione come con status consultivo di livello generale al Consiglio Economico e Sociale ([[ECOSOC]]) dell’[[ONU]].<ref>{{cita testo|titolo=Onu/riconoscimento ngo del partito radicale|autore=Marino Busdachin|data=21 giugno 1995|pubblicazione= appunto di Marino Busdachin per la conferenza segreteria e per Marco Pannella|url=http://www.radioradicale.it/exagora/onu-riconoscimento-ngo-del-partito-radicale-0|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> In questa sede il Partito porta avanti una serie di battaglie di alto profilo come la moratoria della [[pena di morte]] e poi la proposta di una sua totale [[Abolizione della pena di morte|abolizione]],<ref>{{cita testo|titolo=La pena di morte a fronte del diritto internazionale vigente.|autore=Caterina Caravaggi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-pena-di-morte-a-fronte-del-diritto-internazionale-vigente|data= 25 ottobre 1991 |accesso=26 febbraio 2016}}</ref> [[Antiproibizionismo|l’antiproibizionismo]] contro le mafie mondiali,<ref>{{cita testo|titolo=Droga: Il Partito radicale e l'iniziativa contro il traffico clandestino delle droghe|url=http://www.radioradicale.it/exagora/droga-il-partito-radicale-e-liniziativa-contro-il-traffico-clandestino-delle-droghe|autore=Stanzani Sergio|data=1 febbraio 1989|pubblicazione=“I costi del proibizionismo sulle droghe” - Atti del colloquio internazionale sull’antiproibizionismo, Bruxelles 28 settembre - 1 ottobre 1988|editore=Ed. Partito Radicale|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> la [[giustizia giusta]],<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/giustizia-lappello-del-comitato-per-una-giustizia-giusta|titolo=Giustizia: l'appello del "comitato per una giustizia giusta"|data= 25 febbraio 1985
|autore=Leonardo Sciascia|autore2=Alessandro Galante Garrone|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> la [[libertà di ricerca scientifica]] e la battaglia per l’abolizione delle [[mutilazioni genitali femminili]].<ref>{{cita testo|titolo=Quando la religione diventa barbarie|url=http://www.radioradicale.it/exagora/quando-la-religione-diventa-barbarie|pubblicazione=IL QUOTIDIANO RADICALE|data=28 ottobre 1993|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
Il Partito sostienepermette lel'accesso alle riunioni dell'organismo istanzemondiale dei popoli non rappresentati, come il [[Tibetani]], gli [[Uiguri]]<ref name=":1">{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/radio-radicale-turkestan-orientale|titolo= Colloquio con Erkin Alptekin, leader degli Ujguri del Turkestan orientale |autore=Radio radicale turkestan orientale|data=24 luglio 1997}}</ref> e i [[Degar|Montagnard]],<ref>{{cita testo|titolo= I montagnard: una persecuzione nell'indifferenza|url=http://www.radicalparty.org/it/content/i-montagnard-una-persecuzione-nellindifferenza|autore=Gerolamo Fazzini|pubblicazione=Avvenire|data=13 aprile 2005|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>ed effettua un monitoraggio attivo dei conflitti contro i paesi [[Tiranno|dispotici]], come quellonel ucrainocaso dell'[[Ucraina]] contro la [[Russia]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eugenij Pashchenko|data=12-18th of August, 1993|titolo=Radical voices of rome tribune|rivista=Visti z Ukraini|volume=|numero=33(1790)|url=http://www.radioradicale.it/exagora/radical-voices-of-rome-tribune}}</ref>, o dà voce alla dissidenza contro i regimi totalitari come quello [[Cuba|cubano]]<ref>{{Cita opubblicazione|autore=Luca [[TurchiaFrassineti|turco]]data=20 agosto 1992|titolo=DEMOCRATIE POUR CUBA|rivista=|volume=|numero=|abstract=D’importantes adhésions à l’appel, promu par le Parti radical à travers le septième numéro du “Parti Nouveau” et “Lettre Radicale 23” et adressé aux autorités cubaines, continuent à parvenir. In senoCi-après all’[[ONU]]le texte de l’appel et les signatures des députés et des personnalités recueillies à ce jour. »Nous soussignés, membres des Gouvernements et des Parlements démocratiques, demandons aux autorités cubaines la libération des citoyens cubains Luis Alberto Pita Santos et Daniel Azpillaga, emprisonnés pour avoir organisé des manifestations populaires non mancanoviolentes elementien difaveur conflittualitàdes cheréformes porterannodémocratiques ilà PartitoCuba. ad entrareNous indemandons rottaaussi diqu’il collisionesoit conpermis laà Mario Chanes de Armas, prisonnier politique pendant trente ans et remis en liberté récemment, de quitter Cuba et de se réunir à sa famille en exil}}</ref> o [[RussiaTurchia|turco]],<ref name=":1" />. Per queste sue attività e in particolare per la proposta di un piano di pace nel conflitto [[Prima guerra cecena|ceceno]],<ref>{{Cita tantopubblicazione|autore=|data=4 damaggio rischiare1995|titolo=MOSCA: unaL’ADOZIONE proceduraDEL diMEMORANDUM sospensioneCOLLETTIVO primaSULLA eCECENIA; poiIL diPARTITO espulsione,RADICALE daADERISCE cuiA QUESTO MEMORANDUM|rivista=|volume=|numero=|accesso=20 marzo 2017|url=http://www.radioradicale.it/exagora/mosca-ladozione-del-memorandum-collettivo-sulla-0}}</ref> il Partito allaentrerà finein riescerotta di collisione con la [[Russia]] tanto da rischiare una procedura di sospensione e espulsione, da asi difendersidifenderà positivamente.<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/espulsione-del-prt-dallonu-articolo-di-le-monde|titolo= LA RUSSIA VUOLE SOFFOCARE OGNI VOCE CECENA ALL’ONU|data=21 luglio 2000|pubblicazione=Le Monde|pagina=4|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
A dispetto del loro successo, in Italia le iniziative del Partito nonviolento transnazionale appaiono distanti e talvolta rarefatte e faticano a trovare spazi sulla stampa che preferisce una rappresentazione del mondo radicale imperniata sui, talvolta inesistenti, conflitti interni tra le varie forti personalità del Partito, o gli aspetti di colore o di costume. La cattiva rappresentazione delle iniziative radicali, denunciata in molte sedi, e minuziosamente verificata attraverso la fondazione del [[Centro di Ascolto RadioTelevisivo]], ha dato adito a numerose condanne e risarcimenti da parte della Televisione di Stato.<ref>Nel maggio 1998, il Presidente della Commissione di vigilanza, Francesco Storace, denuncia il comportamento della Rai nei confronti dei Radicali in una lettera indirizzata all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni da poco istituita con il compito di garantire il rispetto delle norme sull'informazione politica, parlando di “un’operazione che non esito a definire di autentico genocidio politico-culturale.”
 
A dispetto del loro successo, in Italia le iniziative del Partito nonviolento transnazionale appaionofaticano distantiin e talvolta rarefatte e faticanoItalia a trovare spazispazio sulla stampa che preferisce una rappresentazione del mondo radicale imperniata sui, talvolta inesistenti, conflitti interni tra le varie forti personalità del Partito, o gli aspetti di colore o di costume. La cattivaL'inadeguata rappresentazione delle iniziative radicali, denunciata in molte sedi, eviene minuziosamente verificata attraverso la fondazione del [[ Centro did’Ascolto Ascoltodell’Informazione RadioTelevisivoRadiotelevisiva]], <ref>{{Cita haweb|url=http://www.centrodiascolto.it/content/la-storia|titolo=Centro datod’Ascolto aditodell’Informazione aRadiotelevisiva|citazione=|accesso=20 marzo 2017}}</ref>, e produce numerose condanne e risarcimenti da parte della Televisione di Stato.<ref>Nel maggio 1998, il Presidente della Commissione di vigilanza, Francesco Storace, denuncia il comportamento della Rai nei confronti dei Radicali in una lettera indirizzata all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni da poco istituita con il compito di garantire il rispetto delle norme sull'informazione politica, parlando di “un’operazione che non esito a definire di autentico genocidio politico-culturale.”
Dal 1998 al 2009, l'AGCOM accerta, praticamente in maniera sistematica, squilibri editoriali e violazioni di legge dalle tre emittenti Rai a danno dei Radicali, per un totale di 40 provvedimenti aventi ad oggetto 47 diversi programmi. Altre decine di provvedimenti riguardano le emittenti Mediaset.
 
Questi comportamenti si verificano sia nei telegiornali che nei programmi di approfondimento e nelle tribune politiche, nei momenti decisivi dei periodi elettorali e con lunghe assenze nei periodi non elettorali.
 
Nel triennio 2006-2008, il Tg1 è condannato cinque volte, il Tg2 e il Tg3 quattro volte. Porta a Porta subisce sette condanne; Ballarò cinque; Primo Piano e Telecamere tre; i programmi di Santoro due. Matrix, principale trasmissione di Mediaset, cinque.
 
Infine, l’intera programmazione informativa della Rai è oggetto di richiamo per squilibri nei confronti dei Radicali da parte dell’Autorità nel 1999, nel 2001 e nel 2006, da parte della Commissione parlamentare di vigilanza nel 1997, nel 1998, nel 2001, nel 2002 e nel 2007.
</ref> Le iniziative del Partito sono peraltro spesso confuse dalla stampa con quelle del leader storico [[Marco Pannella]] e delle sue vicissitudini elettorali. Ulteriore confusione viene dal fatto che il Partito stesso, a partire dagli [[anni 2000]], piuttosto che rafforzare la sua espansione all’esterno dell’Italia, il Partito preferisce concentrarsi sul «[[caso Italia]]» come emblematico del decadimento di un sistema politico costituzionale in una «[[democrazia reale]]», ovvero in una democrazia nella forma ma in cui nella sostanza le stesse istituzioni agiscono in contrasto con le leggi o la [[Costituzione]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Pannella|data=10 ottobre 1989|titolo=Diritti democratici nella "Democrazia reale"|rivista=IL GIORNALE D’ITALIA|volume=|numero=|accesso=20 marzo 2017|abstract=|url=http://www.radioradicale.it/exagora/diritti-democratici-nella-democrazia-reale}}</ref> L’[[Italia]] rappresenta, secondo il Partito Radicale, l’apogeo del «regime partitocratico» e come tale pronta a diffondere nel mondo «la peste» della «democrazia reale», come viene denunciato nelle sedi internazionali e con la raccolta di un «Libro Giallo de “La Peste Italiana” (Dopo la rovina del Ventennio fascista, il Sessantennio di metamorfosi del Male)».<ref name=":0">{{cita testo|autore=Gruppo di Iniziativa di Satyagraha 2009 per lo Stato di diritto e la Democrazia cancellati in Italia|titolo=La Peste Italiana|editore=|città=|data=|url=http://www.radicali.it/wp-content/uploads/2010/07/peste_italiana.pdf|autorecitazione=GruppoSolo dinel Iniziativa1976 l’emittente “Radio Radicale” inizia a trasmettere in diretta, senza autorizzazione e rubando il segnale dal circuito interno, i dibattiti delle assemblee di SatyagrahaCamera 2009e perSenato, loinaugurando Statoanche il processo di dirittoarchiviazione delle “voci” di deputati e lasenatori, Democraziacon cancellatiuna insistematica Italiacatalogazione.|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
Nel [[Anni 2000|primo decennio del nuovo millennio]] il Partito entra in crisi per problemi di [[Governo d'impresa|governance]] interna<ref>{{cita testo|autore=Maurizio Turco|titolo=Ai responsabili di Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Non c’è pace senza giustizia, Esperanto Radikala Asocio, Nessuno Tocchi Caino|data=23 febbraio 2017|url=https://medium.com/notizie-radicali/ai-responsabili-di-radicali-italiani-associazione-luca-coscioni-non-cè-pace-senza-giustizia-c94255c0097c#.olggziu7d|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> . Lo Statuto adottato nel [[1993]]<ref>{{cita testo|titolo=Materiali per il dibattito sullo statuto del partito trasnazionale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/materiali-per-il-dibattito-sullo-statuto-del-partito-trasnazionale|autore= Lorenzo Strik Lievers|autore2=Roberto Cicciomessere|pubblicazione= XXXVI· CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE|data=30 aprile 1992|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> disegna un'evoluzione molto ambiziosa basata su associazioni tematiche e con organi che si rivelano pletorici e sovradimensionati. Nella politica italiana si affermano movimenti popolari che promuovono battaglie di chiara derivazione radicale. Le associazioni costituenti, la più importante delle quali è [[Radicali Italiani]] l'associazione che dovrebbe curare le battaglie del Partito all'interno della realtà italiana, reclamano margini sempre più ampi di indipendenza politica dalla regia centrale del partito e non raramente affermano proprie agende politiche in sovrapposizione, se non in contraddizione, con il Partito stesso. Intanto [[Marco Pannella]] rilancia la battaglia per la Giustizia Giusta invocando un provvedimento di Amnistia che a molti radicali sembra irrealizzabile nella situazione italiana. La battaglia di Pannella otterrà comunque risultati importanti come un messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]], un provvedimento di [[indulto]] e altre misure per attutire i problemi delle carceri italiane, ma non riesce ad incidere efficacemente sull'arretrato che ingolfa il sistema giudiziario e che è il vero obiettivo della lotta per permettere a tutti i cittadini italiani l'accesso ad una Giustizia, se non ancora Giusta, quantomeno efficiente.
 
Nel 2011 viene eletto nel XXXIX Congresso, un segretario, il maliano [[Demba Traoré]], che però abbandona il Partito senza dimettersi, richiamato da responsabilità di governo nel suo paese. Con un segretario assente il Partito Radicale è all'impasse mentre si inasprisce il confronto tra [[Marco Pannella]] e i dirigenti dell’Associazione [[Radicali Italiani]] sostenuti da [[Emma Bonino]]. I [[Radicali Italiani]] intendono concretamente recuperare la tradizione [[Socialismo liberale|liberal-socialista]], e si collocano nel Centro-Sinistra, sostenendo le classiche battaglie radicali ormai divenute ''mainstream'' mentre fanno passare in secondo piano l’idea [[Libertarianismo|libertaria]] di partito come strumento di lotta [[Nonviolenza|nonviolenta]], transpartitico e non ideologico propria di [[Marco Pannella]].
 
I [[Radicali Italiani]] entrano in conflitto con una parte del Partito Radicale Nonviolento e direttamente con l'anziano leader radicale, il quale sottolinea la propria distanza dai [[Radicali Italiani]] ed in particolare da [[Emma Bonino]], che considera ormai fuori dal Partito.<ref>{{cita testo|url=http://www.ilfoglio.it/bordin-line/2017/02/17/news/radicali-crisi-non-dipende-da-scomparsa-marco-pannella-120998/|titolo=Ciò che sta accadendo nei Radicali non dipende dalla scomparsa di Pannella|autore=Massimo Bordin|data=17 Febbraio 2017|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/449018/conversazione-settimanale-con-marco-pannella|titolo=Conversazione settimanale con Marco Pannella|autore=Massimo Bordin|data=26 luglio 2015|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
Le strade delle due organizzazioni sono destinate a separarsi nettamente quando, pochi mesi prima della scomparsa di [[Marco Pannella]], nelle [[elezioni amministrative italiane del 2016]] alcuni dirigenti di [[Radicali Italiani]] presenteranno (senza una decisione assembleare) una lista elettorale chiaramente etichettata “Radicali”, vanificando così, agli occhi del Partito, il ventennale sforzo fatto per candidare le «lotte radicali» come patrimonio comune ed inclusivo di tutte le forze politiche disposte a sostenere, e farle ritornare una questione di parte e di partito. Il Partito Radicale invece sottolineerà per l’ennesima volta la sua classica posizione anti-elettorale contro il regime partitocratico italiano.<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/471317/conferenza-di-presentazione-del-documento-per-il-partito-radicale-sullo-stato-di|titolo=Conferenza di presentazione del Documento per il Partito Radicale sullo Stato di Diritto e dei Diritti Umani|autore=Partito Radicale|editore=Radio Radicale|data=3 aprile 2016|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
Nel 2016, per superare l'inazione dovuta all'assenza del Segretario, gli iscritti stessi per la prima volta nella storia del partito, convocano un Congresso straordinario. Le associazioni prenderanno una posizione conflittuale convocando il Senato del Partito, ormai mancante del suo Presidente, in un primo momento per evitare la convocazione del Congresso, considerata improprio, e poi per tentare di gestirne la presidenza, senza peraltro riuscirvi.<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/481067/senato-del-partito-radicale-nonviolento-transnazionale-e-transpartito|editore=Radio Radicale|titolo=Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito|data=14 luglio 2016|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
Gli iscritti del XL Congresso tenuto all’interno del carcere di Rebibbia adottano con una schiacciante maggioranza (di oltre 2/3 dei votanti) una mozione rigidamente «pannelliana» e anti-gerarchica, che azzera il potere delle associazioni nel Partito e che scava un solco molto profondo non solo con i [[Radicali Italiani]] ormai orientati a diventare un partito per presentarsi alle imminenti elezioni, ma anche con tutte le altre associazioni radicali, disconoscendo il loro ruolo statutario almeno fino al successivo congresso, e ponendo le basi per un generale ripensamento del loro ruolo all'interno della vita del Partito e degli spazi da esso gestiti: la storica sede di via di Torre Argentina 76 e Radio Radicale.<ref>{{cita testo|url=http://www.ilpost.it/2017/02/21/perche-i-radicali-sono-implosi/|titolo=Perché i Radicali sono implosi|pubblicazione=IlPost.it|data=21 febbraio 2017|autore=Davide Maria De Luca|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|titolo=Risposta alla comunicazione email inviata dalla Presidenza del Partito radicale|url=https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/risposta-alla-comunicazione-email-inviata-dalla-presidenza-del-partito-radicale/}}</ref>
 
La mozione definisce tre lotte per Partito Radicale: il proseguimento della battaglia sulla Giustizia Giusta,<ref>{{cita web|url=http://www.referendumgiustiziagiusta.it/|titolo=Giustizia Giusta|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> in particolare per il mezzo della proposta di Amnistia per la Repubblica,<ref>{{cita testo|url=http://www.radicalparty.org/it/content/amnistia-la-repubblica-gli-obiettivi-del-nostro-satyagraha-di-natale-con-marco-pannella|titolo=Noi sottoscritti abitanti il territorio italiano ci uniamo alla lotta nonviolenta del leader radicale Marco Pannella affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia...}}</ref> la rivendicazione degli Stati Uniti d’Europa<ref>La battaglia sugli Stati Uniti d'Europa data indietro al 1994 come in {{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/stati-uniti-deuropa-subito-0|testo=STATI UNITI D'EUROPA subito!|autore=Bandinelli Angiolo, Cicciomessere Roberto, Dell'Alba Gianfranco, Dupuis Olivier, Frassineti Luca et al.|pubblicazione=Atti del convegno “I radicali e la nonviolenza: un metodo, una speranza”|città=Roma|data=29-30 aprile 1988|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> come strumento necessario al superamento dei localismi e dei nazionalismi che stanno spezzando il continente, ed infine l’introduzione all’interno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del fondamentale Diritto alla Conoscenza come base necessaria della transizione dei paesi verso veri Stati di Diritto.<ref>{{cita testo|titolo=Per un nuovo diritto umano: il DIRITTO ALLA CONOSCENZA|url=http://www.radicalparty.org/it/nuovo-diritto-umano-diritto-alla-conoscenza|data=3 febbraio 2015}}</ref>
Nel [[Anni 2000|primo decennio del nuovo millennio]] sul versante transnazionale l’organizzazione non riesce pienamente a cogliere le opportunità offerte dalle nuove forme di comunicazione globale come [[Internet]], che avrebbero potuto rendere agevolare le attività internazionali, soprattutto perché entra in una fase di crisi per problemi di [[Governo d'impresa|governance]] interna. Lo Statuto adottato nel [[1993]],<ref>{{cita testo|titolo=Materiali per il dibattito sullo statuto del partito trasnazionale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/materiali-per-il-dibattito-sullo-statuto-del-partito-trasnazionale|autore= Lorenzo Strik Lievers|autore2=Roberto Cicciomessere|pubblicazione= XXXVI· CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE|data=30 aprile 1992|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> più che registrare lo stato in cui è il Partito al momento, ne disegna una evoluzione ideale molto ambiziosa, con infrastrutture che si rivelano ben presto ampiamente sovradimensionate rispetto all’effettiva numerosità degli iscritti e con la concezione di un sistema plurale basato su associazioni radicali tematiche specializzate su singole battaglie, che fanno rientrare nel partito quelle strutture burocratiche e gerarchiche di cui si sarebbe voluto fare a meno. A lungo andare, anche a causa dello stallo nella governance del Partito, queste associazioni, pur portando avanti battaglie di grande interesse civile e sociale, invece che fornire nuova linfa al partito gliela sottraggono. Proprio mentre nella politica italiana si affermano movimenti popolari portatori di istanze di chiara derivazione dalle battaglie radicali, dalla metà degli anni 2000 in poi il partito entra invece in una crisi profonda.<ref>{{cita testo|titolo=Ai responsabili di Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Non c’è pace senza giustizia, Esperanto Radikala Asocio, Nessuno Tocchi Caino|autore=Maurizio Turco|data=23 febbraio 2017|accesso=26 febbraio 2017|url=https://medium.com/notizie-radicali/ai-responsabili-di-radicali-italiani-associazione-luca-coscioni-non-cè-pace-senza-giustizia-c94255c0097c#.olggziu7d}}</ref> Le associazioni costituenti, i cui dirigenti a volte non sono neppure più iscritti al Partito, reclamano via via sempre più ampi margini di indipendenza politica dalla regia centrale del partito, non raramente affermando proprie agende politiche in sovrapposizione, se non in contraddizione, con il Partito stesso, che d'altro canto rimane bloccato dall'elezione di un segretario, [[Demba Traoré]], che ben presto abbandona il Partito a se stesso, richiamato da responsabilità di governo nel suo paese e dalla radicalizzazione di [[Marco Pannella]] sulla battaglia per la Giustizia Giusta attraverso l'Amnistia che sembra a molti irrealizzabile. Nel 2011 si giunge ad un confronto molto aspro tra [[Marco Pannella]] e i dirigenti dell’Associazione [[Radicali Italiani]] sostenuti da [[Emma Bonino]], che per la prima volta nella storia rivendicheranno, ed otterranno, una cospicua autonomia e la determinata scelta di recuperare l’antica tradizione [[Socialismo liberale|liberal-socialista]] del Partito Radicale ante ‘89 piuttosto che l’idea [[Libertarianismo|libertaria]] di partito come strumento di lotta [[Nonviolenza|nonviolenta]], transpartitico e non ideologico propria di [[Marco Pannella]]. I [[Radicali Italiani]] esprimono così la chiara volontà di entrare in conflitto con pezzi importanti del Partito Radicale e con l'anziano leader radicale, il quale peraltro non perde l'occasione di sottolineare la propria distanza dai [[Radicali Italiani]] e [[Emma Bonino]] stessa.<ref>{{cita testo|url=http://www.ilfoglio.it/bordin-line/2017/02/17/news/radicali-crisi-non-dipende-da-scomparsa-marco-pannella-120998/|titolo=Ciò che sta accadendo nei Radicali non dipende dalla scomparsa di Pannella|autore=Massimo Bordin|data=17 Febbraio 2017|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/449018/conversazione-settimanale-con-marco-pannella|titolo=Conversazione settimanale con Marco Pannella|autore=Massimo Bordin|data=26 luglio 2015|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> Le strade delle due organizzazioni sono destinate a separarsi nettamente quando, pochi mesi prima della scomparsa di [[Marco Pannella]], nelle elezioni amministrative del [[2016]] i dirigenti di [[Radicali Italiani]] presenteranno, per la prima volta dalla svolta dell‘89 una lista elettorale chiaramente etichettata “Radicali” senza altra specifica, in cui verranno candidati peraltro solo in parte trascurabile iscritti al Partito Radicale, vanificando così, agli occhi del Partito il ventennale sforzo fatto per candidare le «lotte radicali» come patrimonio comune ed inclusivo, e farle ritornare una questione di parte e di partito. I Radicali Italiani infatti, pur muovendosi nel solco della tradizione radicale e recuperando perfino la dimensione transnazionale abbandoneranno la transpartiticità del progetto radicale ma soprattutto attutiranno la critica fondamentale al sistema partitocratico di cui si apprestano a condividerne le regole, persino quelle del finanziamento pubblico. Il Partito invece sottolineerà per l’ennesima volta la sua classica posizione anti-elettorale anti-regime.<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/471317/conferenza-di-presentazione-del-documento-per-il-partito-radicale-sullo-stato-di|titolo=Conferenza di presentazione del Documento per il Partito Radicale sullo Stato di Diritto e dei Diritti Umani|autore=Partito Radicale|editore=Radio Radicale|data=3 aprile 2016|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
Per la prima volta nella storia del Partito viene eletta una Presidenza di ben 16 persone e definita come condizione per il proseguimento delle attività del Partito non solo il completo superamento del debito residuo ma anche una consistente apporto di nuova militanza per cambiare completamente la composizione del partito con l'iscrizione di 3000 iscritti nell’anno 2017 e nel 2018. In mancanza di queste condizioni, senza altre formalità, il Partito chiuderà.<ref>{{cita testo|titolo=MOZIONE GENERALE DEL 40ESIMO CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO RADICALE NONVIOLENTO, TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO|url=http://www.radicalparty.org/it/content/mozione-generale-del-40esimo-congresso-straordinario-del-partito-radicale-nonviolento-transn|data= 3 settembre 2016|autore=Partito Radicale|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
Nel 2016, per superare l'impasse dovuta all'assenza del Segretario, gli iscritti stessi del Partito attiveranno, per la prima volta nella storia del partito, la possibilità di convocare un Congresso straordinario direttamente dagli iscritti, mentre le dirigenze delle altre organizzazioni afferenti al Partito prenderanno una posizione conflittuale tentando la convocazione unilaterale del Senato del Partito, ormai mancante del suo Presidente, per evitare la convocazione stessa del Congresso, in un primo momento considerata improprio, o comunque per tentare di gestirne la presidenza, senza peraltro riuscirvi.<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/481067/senato-del-partito-radicale-nonviolento-transnazionale-e-transpartito|editore=Radio Radicale|titolo=Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito|data=14 luglio 2016|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> Da questi atti nasce il percorso che porta gli iscritti al Partito Radicale ad adottare con una schiacciante maggioranza (di oltre 2/3 dei votanti), nel XL Congresso tenuto all’interno del carcere di Rebibbia, una mozione rigidamente «pannelliana» e anti-gerarchica, che azzera di fatto l'intermediazione burocratica delle associazioni e che scava un solco molto profondo non solo con i [[Radicali Italiani]] ormai orientati a diventare un partito per presentarsi alle imminenti elezioni europee, ma anche con tutte le altre associazioni radicali, disconoscendo il loro ruolo statutario almeno fino al successivo congresso, e ponendo le basi per un generale ripensamento del loro ruolo all'interno della vita del Partito e degli spazi da esso gestiti: sede e Radio Radicale.<ref>{{cita testo|url=http://www.ilpost.it/2017/02/21/perche-i-radicali-sono-implosi/|titolo=Perché i Radicali sono implosi|pubblicazione=IlPost.it|data=21 febbraio 2017|autore=Davide Maria De Luca|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|titolo=Risposta alla comunicazione email inviata dalla Presidenza del Partito radicale|url=https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/risposta-alla-comunicazione-email-inviata-dalla-presidenza-del-partito-radicale/}}</ref> La mozione identifica in tre temi l’attività corrente del Partito Radicale: il proseguimento della battaglia sulla Giustizia Giusta,<ref>{{cita web|url=http://www.referendumgiustiziagiusta.it/|titolo=Giustizia Giusta|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> in particolare per il mezzo della proposta di Amnistia per la Repubblica,<ref>{{cita testo|url=http://www.radicalparty.org/it/content/amnistia-la-repubblica-gli-obiettivi-del-nostro-satyagraha-di-natale-con-marco-pannella|titolo=Noi sottoscritti abitanti il territorio italiano ci uniamo alla lotta nonviolenta del leader radicale Marco Pannella affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia...}}</ref> la rivendicazione degli Stati Uniti d’Europa<ref>La battaglia sugli Stati Uniti d'Europa data indietro al 1994 come in {{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/stati-uniti-deuropa-subito-0|testo=STATI UNITI D'EUROPA subito!|autore=Bandinelli Angiolo, Cicciomessere Roberto, Dell'Alba Gianfranco, Dupuis Olivier, Frassineti Luca et al.|pubblicazione=Atti del convegno “I radicali e la nonviolenza: un metodo, una speranza”|città=Roma|data=29-30 aprile 1988|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> come strumento necessario al superamento dei localismi e dei nazionalismi che stanno spezzando il continente, ed infine l’introduzione all’interno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del fondamentale Diritto alla Conoscenza come base necessaria della transizione dei paesi verso veri Stati di Diritto.<ref>{{cita testo|titolo=Per un nuovo diritto umano: il DIRITTO ALLA CONOSCENZA|url=http://www.radicalparty.org/it/nuovo-diritto-umano-diritto-alla-conoscenza|data=3 febbraio 2015}}</ref> La condizione che viene posta nella mozione per il proseguimento delle attività del Partito è quella di registrare 3000 iscritti nell’anno 2017 e nel 2018, in mancanza di questi, senza altre formalità, il Partito chiuderà.<ref>{{cita testo|titolo=MOZIONE GENERALE DEL 40ESIMO CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO RADICALE NONVIOLENTO, TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO|url=http://www.radicalparty.org/it/content/mozione-generale-del-40esimo-congresso-straordinario-del-partito-radicale-nonviolento-transn|data= 3 settembre 2016|autore=Partito Radicale|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>