Neophron percnopterus: differenze tra le versioni
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Il '''capovaccaio''' ('''''Neophron percnopterus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linnaeus]], [[1758]]</span>), unica specie del genere '''''Neophron''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Marie Jules César Savigny|Savigny]], [[1809]]</span>, è un piccolo [[Avvoltoio|avvoltoio del Vecchio Mondo]]. Occupa un areale molto vasto: è infatti diffuso dall'[[Europa]] sud-occidentale e dall'[[Africa]] settentrionale fino all'[[India]]. La colorazione contrastante del sottoala e la coda a forma di cuneo lo rendono inconfondibile in volo o quando si lascia sollevare dalle correnti termiche durante i momenti più caldi del giorno. Il capovaccaio si nutre soprattutto di [[Carogna|carogne]], ma è opportunista e può anche catturare piccoli mammiferi, uccelli e rettili.
Si nutre inoltre delle uova di altri uccelli, e rompe le più grosse scagliando loro addosso grossi ciottoli. L'impiego di utensili è raro negli uccelli e, oltre ad utilizzare un ciottolo come un martello, il capovaccaio utilizza anche dei rametti per arrotolare ciuffi di lana utilizzati per la costruzione del nido. I capovaccai che nidificano nelle regioni temperate migrano a sud in inverno, mentre le popolazioni tropicali sono relativamente sedentarie. Il numero di esemplari è diminuito nel corso del [[XX secolo]] e alcune popolazioni insulari sono minacciate dalla caccia, dagli avvelenamenti accidentali e dalla collisione con i cavi elettrici.
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[[File:Egyptian Vulture N.p.Ginginianus Keoladeo Ghana National Park Bharatpur Rajasthan India 18.02.2013.jpg|thumb|left|''N. p. ginginianus'' in volo, [[India]].]]
La sottospecie nominale, ''N. p. percnopterus'', occupa l'areale maggiore, che comprende Europa meridionale, Africa settentrionale, Medio Oriente, Asia centrale e India nord-occidentale. Le sue popolazioni si riproducono nella zona temperata e migrano a sud durante l'inverno. Ha il becco color grigio scuro. Il subcontinente indiano è dimora della sottospecie ''N. p. ginginianus'', la più piccola delle tre, riconoscibile per il becco giallo chiaro<ref name=Peters>{{cita libro | url = http://biodiversitylibrary.org/page/16108944 | p = 304 | titolo = Check-list of birds of the world. Volume 1 | edizione = 2 | autore = James L. Peters | anno = 1979 | periodico = Museum of Comparative Zoology | città = Cambridge, Massachusetts |cid= harv | editore = Ernst Mayr and G. W. Cottrell}}</ref><ref name=RasmussenAnderton>{{cita libro | autore = P. C. Rasmussen
and J. C. Anderton | anno = 2005 | titolo = Birds of South Asia: The Ripley Guide. Volume 2 | p = 89 | editore = Smithsonian Institution and Lynx Edicions}}</ref>. La sottospecie prende il nome dalla città di [[Gingee]], nell'India meridionale, dove l'esploratore francese [[Pierre Sonnerat]] la descrisse per la prima volta come ''Le Vautour de Gingi'', e ricevette il suo nome latino da [[John Latham (ornitologo)|John Latham]] nel suo ''Index Ornithologicus'' (1790)<ref name=Jardine>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/illustrationsofo01jard#page/n226/mode/1up/ | autore = William Jardine and Prideaux John Selby | titolo = Illustrations of ornithology. Volume 1 | editore = W. H. Lizars | città = Edinburgh | anno = 1826}}</ref><ref name=Latham>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/supplementtogene00lath#page/6/mode/2up/ | p = 7 | titolo = Supplement to the General Synopsis of birds | cognome = Latham | nome = John | anno = 1787 | città = London | editore = Leigh & Sotheby}}</ref>. Una piccola popolazione presente solamente nelle [[isole Canarie]] orientali si è rivelata geneticamente distinta ed è stata identificata come una nuova sottospecie, ''N. p. majorensis'', nel 2002. Nota localmente come ''guirre'', è geneticamente distante da ''N. p. percnopterus'', addirittura molto più di quanto ''N. p. ginginianus'' non lo sia da ''N. p. percnopterus''. Diversamente dalle popolazioni vicine presenti in Africa ed Europa meridionale, non ha abitudini migratorie e ha dimensioni considerevolmente più grandi.
Il nome della sottospecie, ''majorensis'', deriva da «Majorata», l'antico nome dell'isola di [[Fuerteventura]]. L'isola venne chiamata così dai conquistatori spagnoli nel XV secolo per i «Majos», la principale tribù di nativi [[guanci]] ivi presente<ref name=Donazar2002b/><ref name=Kretzmann2003>{{cita libro | doi = 10.1023/B:COGE.0000006123.67128.86 | titolo = Genetically distinct island populations of the Egyptian vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2003 | autore = Maria B. Kretzmann, N. Capote, B. Gautschi, J. A. Godoy, J. A. Donázar and J. J. Negro | periodico = Conservation Genetics | volume = '''4''' (6) | pp = 697–706}}</ref>. Uno studio del 2010 ha suggerito che la specie si sia stabilita sull'isola circa 2500 anni fa, quando l'isola venne colonizzata per la prima volta dall'uomo<ref name=Agudo>{{cita libro | doi = 10.1186/1471-2148-10-384 | titolo = The role of humans in the diversification of a threatened island raptor | anno = 2010 | autore = Rosa Agudo, Ciro Rico, Carles Vilà, Fernando Hiraldo and José Donázar | periodico = BMC Evolutionary Biology | volume = '''10''' | p = 384 | pmid = 21144015 | pmc = 3009672}}</ref>.
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== Descrizione ==
[[File:Neophron percnopterus - 01.jpg|thumb|Il piumaggio bianco di un ''N. percnopterus'' adulto in cattività.]]
Il [[piumaggio]] dell'adulto è bianco, e le ali presentano penne remiganti nere. Gli esemplari selvatici generalmente posseggono un piumaggio bianco sporcato da una patina color ruggine o marrone, dovuta al fango o al terreno ricco di minerali ferrosi. Gli esemplari in cattività che non accesso al suolo hanno un piumaggio bianco candido<ref name=Clark>{{cita libro| autore = William S. Clark and N. J. Schmitt | anno = 1998 | titolo = Ageing Egyptian Vultures | periodico = Alula | volume = 4 | pagine = 122–127 | url = http://www.globalraptors.org/grin/researchers/uploads/155/ageing_egyptian_vultures.pdf}}</ref><ref name=Donazar2002a>{{cita libro | doi = 10.1016/S0006-3207(02)00049-6 | autore = José A. Donázar, César J. Palacios, Laura Gangoso, Olga Ceballos, Maria J. González and Fernando Hiraldo | anno = 2002 | titolo = Conservation status and limiting factors in the endangered population of Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | periodico = Biological Conservation | volume = '''107''' (1) | pagine = 89–97 | url = http://www.cesarjpalacios.com/Biologicalconservation.pdf | formato = PDF}}</ref>.
Il becco è sottile e lungo, e la punta della mascella superiore è uncinata. Le narici sono due fessure orizzontali allungate. Le piume del collo sono lunghe e formano un [[Pennacchio (decorazione)|pennacchio]]. Le ali sono appuntite, con la terza primaria più lunga; la coda ha forma di cuneo. Le zampe sono rosa negli adulti e grigie nei giovani<ref name=Ferguson>{{cita libro | titolo = Raptors of the World | autore = James Ferguson-Lees and David A. Christie | anno = 2001 | isbn = 978-0-691-12684-5 | editore = Christopher Helm | pagine = 417–420}}</ref>. Gli artigli sono lunghi e diritti, e il terzo e quarto dito sono leggermente palmati alla base.
Il becco è nero nella sottospecie nominale, ma di colore chiaro o giallastro negli adulti della più piccola sottospecie indiana ''N. p. ginginianus''. Rasmussen e Anderton (2005) ipotizzano che questa variazione vada ulteriormente indagata, in particolare a causa del becco dalla colorazione intermedia con la punta nera riscontrato nella presunta sottospecie ''N. p. rubripersonatus''<ref name=RasmussenAnderton/><ref name=Whistler>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/ibis1141922brit#page/413/mode/1up| pp = 401–437 | titolo = The birds of Jhang district, S.W.Punjab. Part II. Non-Passerine birds | cognome = Whistler | nome = Hugh | anno = 1922 | periodico = Ibis | doi = 10.1111/j.1474-919X.1922.tb01326.x | volume = '''64''' (3)}}</ref>. La zona di pelle facciale glabra che si estende fino alla gola è gialla. I sessi hanno piumaggio identico, ma i maschi in età riproduttiva hanno la pelle facciale di un colore arancio più intenso di quello delle femmine<ref name=Clark/>. In media le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e più pesanti di questi ultimi del 10-15%<ref name=Ferguson/>. Gli esemplari giovani sono ricoperti da un piumaggio nerastro o marrone cioccolato con macchie bianche e nere<ref name=Ali>{{cita libro | autore = Sálim Ali and Sidney Dillon Ripley | anno = 1978 | titolo = Handbook of the birds of India and Pakistan, Volume 1 | pagine = 310–314 | edizione = 2 | editore = Oxford University Press | isbn = 978-0-19-562063-4}}</ref>. Il piumaggio adulto viene indossato solo dopo circa cinque anni<ref name=Clark/>.
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I capovaccai trascorrono la notte in dormitori comunitari su grossi alberi, edifici o falesie<ref name=RasmussenAnderton/>. I siti per i dormitori vengono scelti generalmente nei pressi di discariche o di altre aree di foraggiamento. In Spagna, i dormitori estivi sono occupati prevalentemente da esemplari immaturi. Quando decidono di stabilire un dormitorio su un albero, tendono a prediligere grandi [[Pinus|pini]] morti<ref name=Donazar1996>{{cita libro | autore = José A. Donázar, Olga Ceballos and José L. Tella | anno = 1996 | titolo = Communal roosts of Egyptian vultures (Neophron percnopterus): dynamics and implications for the species conservation | editore = J. Muntaner | periodico = Biology and Conservation of Mediterranean Raptors | città = Monografía SEO-BirdLife, Madrid | pagine = 189–201 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/60_Communal%20roosts%20of%20egyptian%20vultures.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Ceballos>{{cita libro | autore = Olga Ceballos and José Antonio Donázar | anno = 1990 | titolo = Roost-tree characteristics, food habits and seasonal abundance of roosting Egyptian Vultures in northern Spain | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''24''' (1–2) | pagine = 19–25 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v024n01-02/p00019-p00025.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il numero di adulti presso un dormitorio cresce verso giugno. Si ritiene che gli adulti riproduttori possano essere in grado di trovare cibo con maggior efficienza unendosi alla colonia e seguendo altri consimili verso aree di foraggiamento migliori. Anche gli adulti riproduttori che hanno perso la covata possono congiungersi in giugno agli altri uccelli immaturi del dormitorio<ref name=Margalida2003>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''37''' (3) | pagine = 252–256 | anno = 2003 | titolo = Dynamics and temporal variation in age structure at a communal roost of egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') in northeastern Spain | autore = Antoni Margalida and Jennifer Boudet | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v037n03/p00252-p00256.pdf}}</ref>.
La riproduzione ha luogo in primavera<ref name=Ali/>. Agli inizi della stagione riproduttiva, le coppie effettuano delle parate aeree che comprendono una giostra di rapide picchiate seguite da repentine risalite<ref name=Ferguson/>. Gli uccelli sono monogami e il legame di coppia può essere mantenuto per più di una stagione riproduttiva e lo stesso nido può essere riutilizzato ogni anno. Il nido è una rudimentale piattaforma di ramoscelli imbottita con materiali morbidi e situata sul fianco di una falesia<ref name=Caballos1989>{{cita libro | titolo = Factors influencing the breeding density and nest-site selection of Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') | periodico = Journal of Ornithology | volume = '''130''' (3) | anno = 1989 | pagine = 353–359 | autore = Olga Ceballos and José Antonio Donázar | doi = 10.1007/BF01644748|url=http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/22_Factors%20influencing%20the%20breeding%20density%20and%20nest-site%20selection%20of%20the%20Egyptian%20Vulture.pdf}}</ref>, un edificio o la biforcazione di un grosso albero. Possono essere riadattati all'uso anche vecchi nidi di aquila<ref name=RasmussenAnderton/><ref name=Ali/>. Nidi posti sul terreno sono rari, ma sono stati registrati nelle sottospecie ''N. p. ginginianus'' e ''N. p. majorensis''<ref name=Biddulph1937>{{cita libro | cognome = Biddulph | nome = C. H. | anno = 1937 | titolo = Unusual site for the nest of the White Scavenger Vulture ''Neophron percnopterus ginginianus'' (Lath.) | periodico = J. Bombay Nat. Hist. Soc. | volume = '''39''' (3) | pagine = 635–636}}</ref><ref name=Paynter>{{cita libro | cognome = Paynter | nome = W. P. | anno = 1924 | titolo = Lesser White Scavenger Vulture ''N. ginginianus'' nesting on the ground | periodico = J. Bombay Nat. Hist. Soc. | volume = '''30''' (1) | pagine = 224–225}}</ref><ref name=Gangoso2005>{{cita libro | cognome = Gangoso | nome = Laura | anno = 2005 | titolo = Ground nesting by Egyptian Vultures (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''39''' (2) | pagine = 186–187 | url = http://www.alimochefuerteventura.com/documentos/Ground-nesting-by%20Egyptian-Vultures.pdf | formato = PDF}}</ref>. Sono stati registrati anche accoppiamenti extraconiugali con uccelli che nidificano nelle vicinanze e forse è proprio per questo che i maschi adulti restano vicini alla femmina prima e durante la deposizione delle uova<ref name=Donazar1994>{{cita libro | doi = 10.1080/00063659409477195 | autore = José A. Donázar, Olga Ceballos and José L. Tella | anno = 1994 | titolo = Copulation behaviour in the Egyptian Vulture ''Neophron percnopterus'' | periodico = Bird Study | volume = '''41''' (1) | pagine = 37–41 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/49_Copulation%20behaviour%20in%20the%20Egyptian%20vulture%20Neophron%20percnopterus.pdf | formato = PDF}}</ref>. Talvolta una femmina può associarsi a due maschi e tutti e tre gli esemplari collaborano all'allevamento della covata<ref name=Tella1993>{{cita libro | cognome = Tella | nome = José Luis | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''27''' (2) | pagine = 119–120 | anno = 1993 | titolo = Polyandrous trios in a population of Egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v027n02/p00119-p00120.pdf}}</ref>. La covata tipica è composta generalmente da due uova che vengono covate a turno da entrambi i genitori. Le uova sono color rosso mattone con l'estremità maggiore fittamente punteggiata da macchioline rosse, marroni e nere<ref name=Baker/>.
[[File:Jielbeaumadier vautour percnoptere bebe 2 mjp paris 2014.jpeg|thumb|N. percnopterus di 18 giorni.]]
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| url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/29_Acquisition%20of%20food%20by%20fledging%20Egyptian%20vultures%20Neophron%20percnopterus%20by%20nest-switching%20and%20accept.pdf | formato = PDF}}</ref>. Nella popolazione spagnola, i giovani si involano e lasciano il nido dopo 90-110 giorni<ref name=Donazar1989b>{{cita libro | autore = José Antonio Donázar and Olga Ceballos | anno = 1989 | titolo = Post-fledging dependence period and development of flight and foraging behaviour in the Egyptian Vulture ''Neophron percnopterus'' | periodico = Ardea | issn = 0373-2266 | volume = '''78''' (3) | pagine = 387–394 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/donazar/joseadonazar/s_p_pdfs/31_Post-fledging%20dependece%20period%20and%20development%20of%20flight%20and%20foraging%20behaviour%20in%20the%20Egyptian%20vult.pdf | formato = PDF}}</ref>. Anche se in grado di volare, i giovani continuano a dipendere dai genitori per almeno un mese<ref name=Ferguson/>. Non appena i giovani hanno imparato a procurarsi il cibo da soli, volano lontano dal territorio dei genitori; giovani capovaccai sono stati rinvenuti a 500 km di distanza dal nido natio<ref name=Elorriaga>{{cita libro | doi = 10.3356/JRR-08-53.1 | titolo = First Documented Case of Long-Distance Dispersal in the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2009 | autore = Javier Elorriaga, Iñigo Zuberogoitia, Iñaki Castillo, Ainara Azkona, Sonia Hidalgo, Lander Astorkia, Fernando Ruiz-Moneo and Agurtzane Iraeta | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''43''' (2) | pagine = 142–145 | url = http://www.icarus.es/product_document/url/79/First_documented_case.pdf | formato = PDF}}</ref>. Gli esemplari europei di un anno di età migrano in Africa e rimangono là per almeno un anno. Un individuo nato in Francia rimase in Africa per tre anni prima di migrare verso nord in primavera<ref name=Garcia2010/><ref name=Meyburg/>. Dopo esser tornati nelle aree di nidificazione, i giovani uccelli si spostano in lungo e in largo alla ricerca di buoni territori di foraggiamento e di un partner. Il piumaggio degli adulti viene indossato a partire dal quarto o quinto anno. I capovaccai possono vivere fino a 37 anni in cattività e almeno 21 anni in natura. La probabilità di sopravvivenza in natura varia con l'età, aumentando fino all'età di 2 anni per poi scendere passati i 5. Gli uccelli più anziani hanno una probabilità di sopravvivenza annuale che varia dallo 0,75 per i non riproduttori allo 0,83 per i riproduttori<ref name=Grande2009>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1600-0706.2009.17218.x | titolo = Survival in a long-lived territorial migrant: effects of life-history traits and ecological conditions in wintering and breeding areas | anno = 2009 | autore = Juan M. Grande, David Serrano, Giacomo Tavecchia, Martina Carrete, Olga Ceballos, Ricardo Díaz-Delgado, José L. Tella and José A. Donázar | periodico = Oikos | volume = '''118''' (4) | pagine = 580–590 | url = http://www.imedea.uib.es/bc/gep/docs/pdfsgrupo/articulos/2009/2009grande%20y%20tavecchia.pdf | formato = PDF}}</ref>.
Gli adulti in salute non hanno molti predatori, ma le attività umane possono costituire gravi minacce. Collisioni con linee elettriche, caccia, avvelenamenti intenzionali, accumulo di piombo in seguito all'ingestione dei pallini da caccia presenti nelle carcasse, e accumulo di pesticidi mietono molte vittime nelle popolazioni. I giovani uccelli nel nido possono cadere talvolta preda di [[Aquila chrysaetos|aquile reali]], gufi reali<ref name=TellaManosa1993>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''27''' (2) | pagine = 111–112 | titolo = Eagle owl predation on Egyptian vulture and northern goshawk: possible effect of a decrease in European rabbit availability | anno = 1993 | autore = José L. Tella and Santi Mañosa | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v027n02/p00111-p00112.pdf}}</ref> e volpi rosse<ref name=DonazarCeballos1988>{{cita libro | titolo = Red fox predation on fledgling Egyptian vultures | anno = 1988 | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''22''' (3) | pagina = 88 | autore = Jose A. Donázar and Olga Ceballos | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v022n03/p00088-p00088.pdf}}</ref>. Solo raramente gli uccelli adulti cercano di scacciare i predatori<ref name=MateoOlea2007>{{cita libro | titolo = Egyptian Vultures (Neophron percnopterus) Attack Golden Eagles (Aquila chrysaetos) to Defend their Fledgling | autore = Patricia Mateo and Pedro P. Olea | periodico = Journal of Raptor Research | anno = 2007 | volume = '''41''' (4) | pagine = 339–340 | doi = 10.3356/0892-1016(2007)41[339:EVNPAG]2.0.CO;2 | issn = 0892-1016}}</ref>.
I giovani uccelli che cadono dalle falesie possono essere predati da mammiferi predatori quali sciacalli, volpi e lupi<ref name=StoyanovaStefanov1993>{{cita libro | autore = Yva Stoyanova and Nikolai Stefanov | anno = 1993 | titolo = Predation upon nestling Egyptian Vultures (''Neophron percnopterus'') in the Vratsa Mountains of Bulgaria | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''27''' (2) | pagina = 123 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v027n02/p00123-p00123.pdf | formato = PDF}}</ref>. Come tutti gli uccelli, anch'essi sono ospiti di pidocchi degli uccelli ectoparassiti, come ''Aegypoecus perspicuus''<ref name=Agarwal2012>{{cita libro | titolo = Chaetotaxy of three nymphal instars of an ischnoceran louse, Aegypoecus perspicuus (Phthiraptera: Insecta) | autore = G. P. Agarwal, Aftab Ahmad, Gaurav Arya, Renu Saxena, Arjumand Nisar and A. K. Saxena | periodico = J. Appl. & Nat. Sci. | anno = 2012 | volume = '''4''' (1) | pagine = 92–95 | url = http://www.ansfoundation.org/Uploaded%20Pdf/41/92-95.pdf}}</ref>, nonché di organismi che vivono al loro interno come i micoplasmi<ref name=Suárez-Pérez2012>{{cita libro | doi = 10.1099/ijs.0.033803-0 | issn = 1466-5026 | volume = 62 | pagine = 1321–1325 | autore = A. Suárez-Pérez, A. S. Ramírez, R. S. Rosales, P. Calabuig, C. Poveda, R. Rosselló-Móra, R. a. J. Nicholas and J. B. Poveda | titolo = Mycoplasma neophronis sp. nov., isolated from the upper respiratory tract of Canarian Egyptian vultures (Neophron percnopterus majorensis) | periodico = International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology | anno = 2012}}</ref>.
Gli esemplari appartenenti alla sottospecie nominale, in particolare quelli presenti in Africa, sono noti per l'utilizzo di pietre come utensili. Quando un capovaccaio individua un uovo di grandi dimensioni, come quello di uno struzzo o di un'otarda, si avvicina ad esso con un grosso ciottolo nel becco e lancia il sasso facendo oscillare il collo sopra l'uovo. L'operazione viene ripetuta fina a quando l'uovo non si rompe sotto il peso dei colpi<ref name="van Lawick-Goodallvan Lawick1966">{{cita libro | doi = 10.1038/2121468a0 | autore = Jane van Lawick-Goodall and Hugo van Lawick | anno = 1966 | titolo = Use of Tools by the Egyptian Vulture, ''Neophron percnopterus'' | periodico = Nature | volume = '''212''' (5069) | pagine = 1468–1469}}</ref>.
Per tale scopo prediligono ciottoli arrotondati a rocce dai contorni frastagliati. Tuttavia questo comportamento, riportato per la prima volta da [[Jane Goodall]] nel 1966, non è mai stato registrato in ''N. p. ginginianus''<ref name=RasmussenAnderton/>. Test effettuati sia su esemplari allevati a mano in cattività che su esemplari selvatici suggeriscono che tale comportamento sia innato, non appreso dopo averlo visto fare ad altri uccelli, e viene messo in atto ogni qualvolta gli uccelli associano uova al cibo e hanno a disposizione ciottoli nelle vicinanze<ref name=ThoulessFanshaweBertram1989>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1474-919X.1989.tb02737.x | autore = C. R. Thouless, J. H. Fanshawe and B. C. R. Bertram | anno = 1989 | titolo = Egyptian Vultures ''Neophron percnopterus'' and Ostrich ''Struthio camelus'' eggs: The origins of stone-throwing behaviour | periodico = Ibis | volume = 131 | pagine = 9–15}}</ref>. Un altro caso di impiego di utensili osservato in Bulgaria comporta l'utilizzo di un bastoncino per arrotolare ciuffi di lana usati per foderare il nido<ref name=StoyanovaStefanovSchmutz2010>{{cita libro | doi = 10.3356/JRR-09-20.1 | titolo = Twig Used as a Tool by the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2010 | autore = Yva Stoyanova, Nikolai Stefanov and Josef K. Schmutz | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''44''' (2) | pagine = 154–156}}</ref>.
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== Conservazione ==
[[File:NeophronGould.jpg|thumb|upright|Immaturo (dietro) e adulto (da ''Birds of Europe'' di [[John Gould]]).]]
Le popolazioni di capovaccaio sono diminuite nella maggior parte del suo areale. In Europa e in gran parte del [[Medio Oriente]], nel 2001 il numero di esemplari si era dimezzato rispetto a quello censito nel 1980. In India, il declino è stato più rapido, tanto che la popolazione è scesa ogni anno del 35% a partire dal 1999<ref name=Cuthbert2006>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1469-1795.2006.00041.x | titolo = Rapid population declines of Egyptian vulture (Neophron percnopterus) and red-headed vulture (Sarcogyps calvus) in India | anno = 2006 | autore = R. Cuthbert, R. E. Green, S. Ranade, S. Saravanan, D. J. Pain, V. Prakash and A. A. Cunningham | periodico = Animal Conservation | volume = '''9''' (3) | pagine = 349–354}}</ref>. Nel 1967-70, nell'area attorno a [[Delhi]] venne stimata una popolazione di 12.000-15.000 capovaccai, con una densità media di circa 5 coppie ogni 10 km²<ref name=Galushin2001>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | editore = J. Parry-Jones & T. Katzner | anno = 2001 | periodico = Report from the Workshop on Indian ''Gyps'' vultures: 4th Eurasian congress on raptors | titolo = Populations of vultures and other raptors in Delhi and neighboring areas from 1970's to 1990's | pagine = 13–15 | città = Sevilla, Spain: aviary.org. | url = http://www.aviary.org/cons/pdf/Vulture%20Workshop%20Reports_Seville%202001.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Galushin1975>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | anno = 1975 | titolo = A comparative analysis of the density of predatory birds in two selected areas within the Palaearctic and Oriental regions, near Moscow and Delhi (IOC Abstracts) | pagina = 331 | periodico = Emu | volume = 74}}</ref>.
La causa esatta del declino non è nota, ma si ritiene che sia da ricondurre all'utilizzo del [[Diclofenac]], il [[FANS]] che ha causato un vero e proprio sterminio tra gli avvoltoi del genere ''Gyps''<ref name=Cuthbert2006/>. In Italia, il numero di coppie riproduttive è sceso dalle 30 del 1970 alle 9 degli anni '90. Quasi tutti i fallimenti nella nidificazione sono stati causati da attività umane<ref name=Liberatori2001>{{cita libro | titolo = A long-term analysis of the declining population of the Egyptian vulture in the Italian peninsula: distribution, habitat preference, productivity and conservation implications | autore = Fabio Liberatori and Vincenzo Penteriani | periodico = Biological Conservation | volume = '''101''' (3) | anno = 2001 | pagine = 381–389 | doi = 10.1016/S0006-3207(01)00086-6}}</ref>. Si stanno attuando perciò alcuni programmi di conservazione e <ref>{{Cita web|url=https://www.capovaccaio.it/cms/index.php/il-capovaccaio/il-capovaccaio-in-italia|titolo=Progetto Capovaccaio - Il capovaccaio in Italia|autore=Administrator|sito=www.capovaccaio.it|accesso=15 febbraio 2017}}</ref> ripopolamento con esemlari cresciuti in cattività. Attualmente, seppur in numero ancora esiguo, il capovaccaio si può trovare sulle isole e in Basilicata, Toscana, Calabria e Puglia ( di cui vi sono alcune coppie nidifacnti nella gravina di Laterza). In Spagna, il Paese che ospita circa il 50% della popolazione europea, il numero di esemplari è diminuito a causa di avvelenamento per accumulo di piombo<ref name=Cortés-Avizanda2009>{{cita libro | titolo = Long-Term Trends in Population Size and Breeding Success in the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) in Northern Spain | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''43''' (1) | pagine = 43–49 | autore = Ainara Cortés-Avizanda, Olga Ceballos and José A. Donázar | anno = 2009 | doi = 10.3356/JRR-08-24.1 | url = http://digital.csic.es/bitstream/10261/35441/1/JRR-08-24.pdf}}</ref>, dell'utilizzo dei pesticidi (impiegati su vasta scala specialmente per tenere sotto controllo gli sciami di locuste ''[[Schistocerca gregaria]]'') e dell'elettrocuzione<ref name=Donazar2002a/><ref name=Hernández2009>{{cita libro | doi = 10.1007/s10344-009-0255-6 | titolo = Poison-related mortality effects in the endangered Egyptian vulture (Neophron percnopterus) population in Spain | anno = 2009 | autore = Mauro Hernández and Antoni Margalida | periodico = European Journal of Wildlife Research | volume = '''55''' (4) | pagine = 415–423 | url = http://www.gypaetus.com/fotos/noticias/Hern_ndez___Margalida_2009.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=García-Ripollés2006>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''40''' (3) | pagine = 217–221 | anno = 2006 | titolo = Population size and breeding performance of Egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') in eastern Iberian Peninsula | autore = Clara García-Ripollés and Pascual López-López | url = http://www.uv.es/lolopas/JRR_2006.pdf|doi=10.3356/0892-1016(2006)40[217:PSABPO]2.0.CO;2 | editore = Vincenzo Penteriani | issn = 0892-1016}}</ref>. Anche i parchi eolici possono costituire una minaccia<ref name=Margalida/><ref name=Carrete2009>{{cita libro | periodico = Biological Conservation | volume = '''142''' (12) | anno = 2009 | pagine = 2954–2961 | titolo = Large scale risk-assessment of wind-farms on population viability of a globally endangered long-lived raptor | autore = Martina Carrete, José A. Sánchez-Zapata, José R. Benítez, Manuel Lobón and José A. Donázar | doi = 10.1016/j.biocon.2009.07.027}}</ref>. Molti capovaccai che svernano in Africa orientale rimangono uccisi da linee elettriche di alta tensione mal progettate<ref name=Angelov2012>{{cita libro | titolo = Persistent electrocution mortality of Egyptian Vultures Neophron percnopterus over 28 years in East Africa | autore = Ivaylo Angelov, Ibrahim Hashim and Steffen Oppel | periodico = Bird Conservation International | pagine = 1–6 | doi = 10.1017/S0959270912000123 | anno = 2012}}</ref>. Inoltre, studi condotti in Spagna suggeriscono che l'assorbimento di antibiotici veterinari sopprima l'immunità innata dei capovaccai, rendendoli più inclini alle infezioni<ref name=Lemus2009>{{cita libro | doi = 10.1098/rspb.2009.0071 | titolo = Cellular and humoral immunodepression in vultures feeding upon medicated livestock carrion | anno = 2009 | autore = J. A. Lemus and G. Blanco | periodico = Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences | volume = '''276''' (1665) | pagine = 2307–2313 | pmid = 19324751 | pmc = 2677603}}</ref>. Anche la carenza di carogne derivante dalle nuove norme per lo smaltimento degli animali morti in seguito allo scoppio dell'epidemia di [[encefalopatia spongiforme bovina]] in alcune zone d'Europa nel 2000 potrebbe aver avuto un effetto su alcune popolazioni<ref name=Margalida/><ref name=Hidalgo2005>{{cita libro | titolo = Food of the Egyptian vulture (Neophron percnopterus) in Biscay | autore = S. Hidalgo, J. Zabala, I. Zubergoitia, A. Azkona and I. Castillo | periodico = Buteo | anno = 2005 | volume = 14 | pagine = 23–29 | url = http://www.aranzadi-zientziak.org/fileadmin/docs/anillamiento/Hidalgo__S.__Zabala__J.__Zuberogoitia__I.__Azkona__A.___Castillo__I._2005._Food_of_the_Egyptian_Vulture__Neophron_percnopterus__in_Biscay._Buteo_14__23-29.pdf}}</ref>.
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