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{{vedi anche|Ainulindalë|Akallabêth|Il Silmarillion}}
''Il Signore degli Anelli'' è il naturale seguito de ''Lo Hobbit'', dove sono narrate principalmente le peripezie di [[Bilbo Baggins]] e dei Nani di [[Erebor]] per sottrarre il tesoro del drago [[Smaug]], ma anche il rinvenimento da parte di Bilbo di un anello che, se infilato al dito, rende invisibili. ''Lo Hobbit'' non chiarisce nulla della vera natura e della storia di questo antefatto; ne parla invece [[il Silmarillion]]: il romanzo descrive dettagliatamente, gli usi e i linguaggi di queste civiltà. La storia è ambientata in un [[universo immaginario]] ([[Arda (Tolkien)|Arda]]), e in un tempo immaginario (la [[Terza Era]] della [[Terra di Mezzo]]); si narra in particolare l'origine di [[Sauron]] al servizio di [[Morgoth|Melkor]], archetipo del male assoluto, e della [[Guerra d'Ira|guerra]] scatenata contro le potenze angeliche del mondo, i [[Valar]], che alla fine della [[Prima Era]] lo sconfissero e lo rinchiusero nel Vuoto oltre il tempo e lo spazio.
Gli uomini che avevano aiutato i Valar vennero premiati con il dono di un'isola al centro del mare: [[Númenor]]. Questi uomini, chiamati [[Dúnedain]] o [[Númenor|Númenoreani]], per lungo tempo vissero in pace e prosperità, scambiando conoscenze con i vicini [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] che risiedevano nel Reame Immortale, pur non avendo il diritto di sbarcare presso di loro (era il "Bando dei Valar").
[[Sauron]], . L'oscuro signore, in segreto, aveva creato un [[Unico Anello]] — proprio quello ritrovato millenni dopo da Bilbo — in grado di dominarli tutti quanti. I Noldor sfuggirono all'inganno scendendo in guerra contro il signore di [[Mordor]], ma non così nove re degli Uomini a cui il [[Maia (Tolkien)|maia]] decaduto dona successivamente gli anelli che ha riottenuto dagli elfi, e che diventeranno suoi schiavi, i nove [[Nazgûl (Tolkien)|Nazgûl]], coprotagonisti malvagi della trama del romanzo.
Tuttavia il male non era stato del tutto estirpato: [[Sauron]] era riuscito a scampare alla distruzione rifugiandosi nei luoghi profondi della terra. Attorno al 1500 della [[Seconda Era]], sotto le mentite spoglie del munifico e amabile Annatar (in [[quenya]] ''Signore dei doni'') aveva cercato di ingannare i superbi fabbri elfici [[Noldor]] del [[Beleriand]] insegnando loro l'arte della forgia dei ''Grandi Anelli'', gli [[Anelli del Potere]], potenti strumenti [[magia|magici]] in grado di influenzare i loro portatori.
[[Image:NumenorEN.jpg|200px|right|thumb|Una mappa dell'isola di [[Nùmenor]].]]
Oltre 1500 anni dopo, i Númenoreani, la cui vita ricca e felice andava accorciandosi sempre di più con l'acuirsi della paura della [[morte]], erano diventati avidi di ricchezza e di potere: non avevano più ormai da tempo contatti con gli [[Elfi (Tolkien)|Elfi]]. Tuttavia alcuni abitanti, detti i Fedeli, riuscirono segretamente a mantenere i contatti con loro. Ma l'ultimo sovrano númenoreano, [[Ar-Pharazôn|Ar-Pharazôn il Dorato]], organizzò un gigantesco esercito, portandolo a [[Umbar]] e sconfiggendo [[Sauron]], e commise però l'errore di lasciare in vita il [[Maia (Tolkien)|Maia]]: lo portò in catene a Númenor, e questi a poco a poco ingigantì nella mente di Ar-Pharazôn la paura della [[morte]], spingendolo ad invadere le coste di [[Valinor]]. Il sovrano infranse il Bando dei Valar, i quali per difendersi chiamarono [[Eru Ilúvatar]]; e la sua collera si scatenò sui [[Númenor|Númenoreani]], distruggendo il loro esercito e inabissando definitivamente l'isola nell'oceano. Alcuni dei Fedeli erano riusciti a salvarsi, sbarcando sulle coste della [[Terra di Mezzo]], dove fondarono i due regni Númenoreani in esilio: [[Arnor]] al nord e [[Gondor]] al sud.
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