Lucio Scribonio Libone (console 34 a.C.): differenze tra le versioni
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Libone compì una azione decisiva contro [[Marco Antonio]], che si trovava a Brundisium con parte dell'esercito di Cesare che doveva ancora attraversare it [[Canale d'Otranto]] per ricongiungersi al grosso delle forze. Con cinquanta navi, Libone tentò di imporre un blocco navale, ma venne respinto; quando poi tentò di approvvigionarsi di acqua, venne respinto dalla cavalleria di Antonio. Fu dunque costretto ad allontanarsi, ma Antonio riuscì a sfuggire alla sua vigilanza e a raggiungere Cesare in Grecia.
Non è noto cosa fece dopo la sconfitta e morte di Pompeo nella [[battaglia di Farsalo]] (48 a.C.), ma dopo la morte di Cesare (44 a.C.), Libone è in Spagna col genero [[Sesto Pompeo]], ed è dunque ipotizzabile che non si fosse sottomesso a Cesare. Continuò a combattere con Sesto Pompeo, e fu una delle figure di alto lignaggio che nel [[40 a.C.]] Sesto Pompeo inviò dalla Sicilia in Grecia per scortare dal figlio la madre di [[Marco Antonio]], [[Giulia (madre di Marco Antonio)|Giulia Antonia]], la quale si era rifugiata presso Pompeo dopo la [[Guerra di Perugia]].
[[Augusto|Ottaviano]] fu molto allarmato da questo evento, perché temeva una alleanza tra Pompeo, che aveva il dominio sui mari, e Marco Antonio: dietro consiglio di [[Gaio Cilnio Mecenate]] e allo scopo di stringere una alleanza con Libone e Pompeo, chiese la mano di [[Scribonia]], la sorella di Libone che era molto più anziana di lui e già sposatasi due volte. Il matrimonio ebbe luogo poco dopo, e aprì la strada per una pace tra i triunviri e Pompeo, che fu negoziata l'anno seguente a [[Miseno (Bacoli)|Miseno]], in un incontro cui partecipò anche Libone.
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== Note ==
== Bibliografia ==
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