Commagene: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Già [[città-Stato]] [[luvi]]a ('''Kummuhi''', [[XII secolo a.C.]]) dopo la caduta dell'[[Impero ittita]], fece parte dell'antica [[Armenia]], in particolare della provincia di [[Sofene (provincia)|Sofene]], ma, sotto i [[Seleucidi]], Sofene e Commagene furono separate e andarono a costituire il [[Regno di Sofene]].<ref name=toumanoff>Toumanoff.</ref><ref name=chahin>Chahin.</ref>
Successivamente, attorno al [[163 a.C.]], i Seleucidi staccarono la Commagene dalla Sofene: in quello stesso anno, il [[satrapo]] locale, [[Tolomeo di Commagene]], si dichiarò sovrano del [[Regno di Commagene]], con capitale [[Samosata]] (rinominata Antiochia di Commagene). Il regno rimase indipendente fino al [[72]], quando Vespasiano la inglobò nella [[provincia romana]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]].<ref name="toumanoff"/><ref>Svetonio, ''Vita di Vespasiano'', 8.</ref
Nel quarto anno di regno di Vespasiano (dal luglio del [[72]]), [[Antioco IV di Commagene|Antioco, re della Commagene]], fu implicato in vicende tali che lo portarono a dover rinunciare al trono del [[regno di Commagene|regno "cliente" di Commagene]] a vantaggio di un'annessione romana. [[Giuseppe Flavio]] racconta che il [[governatore provinciale romano|governatore]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]], [[Lucio Cesennio Peto]], non sappiamo se in buona o cattiva fede nei confronti di Antioco, mandò una lettera a Vespasiano accusando lo stesso regnante, insieme suo figlio [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]], di voler ribellarsi ai Romani e di aver già preso accordi con il re dei [[Parti]]. Bisognava prevenirli per evitare una guerra che coinvolgesse l'[[impero romano]].<ref name="GFlavioVII.7.1">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.1.</ref>
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== Note ==
== Bibliografia ==
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