Bioplastica: differenze tra le versioni

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La bioplastica è un tipo di plastica biodegradabile in quanto derivante da materie prime vegetali rinnovabili annualmente.
Il tempo di decomposizione è di qualche mese in compostaggio, contro i 1000 anni richiesti dalle materie plastiche sintetiche derivate dal petrolio.
Le bioplastiche attualmente sul mercato sono composte principalmente da [[Farina di mais#Altre farine|farina]] o [[amido di mais]], [[Triticum|grano]] o altri [[cereali]]. Oltre ad essere biodegradabili, in accordo con la Norma Europea [[En 13432]] e con i programmi di certificazione rilasciati da primari enti internazionali, hanno il pregio di non rendere fertile le il terreno sul quale vengono depositate. La bioplastica, dopo l'uso, consente di ricavare [[concime]] fertilizzante dai prodotti realizzati, come biopiatti, biobicchieri, bioposate, e di impiegarlo per l'[[agricoltura]].
 
Ad oggi tali prodotti sono prevalentemente in [[polietilene]], [[polipropilene]], ecc., materiali esclusivamente sintetici ricavati dal [[petrolio]], difficilmente riciclabili. La bioplastica, in agricoltura per la [[pacciamatura]] sotto forma di biotelo, risolve il problema dello smaltimento in quanto la pellicola è lasciata a decomporsi naturalmente sul terreno.