Assistente sociale: differenze tra le versioni

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La suddivisione in due sezioni&nbsp;– A “Assistente sociale specialista” B “Assistente sociale” dell'Albo Professionale non ha, ad oggi, trovato riscontri, se non in casi isolati, nello svolgimento dell'attività professionale.<ref>Samory E., Massaro A.S., Interviste, La professione sociale, 38, 2009, p. 21, pp. 10-28</ref>
 
{{Citazione necessaria|Non è raro l'impiego dell'A.S.S. a livello medio-alto (dirigenza nel settore amministrativo e contabile, settore socio-sanitario, incarichi di "alta" professionalità) presso gli Enti Locali ed in genere nella Pubblica Amministrazione, oppure negli organismi di controllo (es. Uffici Controllo Interno di Gestione, Revisori del Conto, Commissioni mediche di verifica di cui alla legge 104/1992 riguardante gli invalidi civili ecc.
 
Ciò si desume non solo dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Comparto della Sanità) ove è ormai acquisita la dirigenza per gli assistenti sociali laureati nell'area dei servizi sociali, ma anche da leggi di settore nonché dai pareri favorevoli espressi dal [[Consiglio Universitario Nazionale]] al [[MIUR]], quando in occasione della partecipazione a pubblici concorsi non ha negato l'equiparazione della laurea in Servizio Sociale (corso quadriennale) alle lauree in Scienza della Politica, Giurisprudenza, Sociologia e Scienza dell'Amministrazione conseguite ai sensi della legge n. 341/1990.}}