Enotico: differenze tra le versioni
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Volto a ristabilire l'unità (''hénosis'') religiosa nell'impero, nell'editto si affermava che:
* le decisioni dei primi tre concili ecumenici (Nicea, Costantinopoli ed Efeso) erano valide;
* Cristo è vero Dio e vero Uomo in una persona, omettendo qualsiasi riferimento al numero delle
* gli insegnamenti di [[Eutiche]] e [[Nestorio]] erano falsi; i dodici [[anatema]]tismi di [[San Cirillo di Alessandria|Cirillo di Alessandria]] alle loro dottrine erano validi;
* Maria era ripetutamente designata ''[[Theotókos]]''.
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L'Enotico era quindi un tentativo di riunificare la Chiesa riportandola alla situazione pre-calcedonita, senza tuttavia ripudiare esplicitamente il concilio di Calcedonia, ma ignorandolo.
Il decreto aveva forza di legge dello stato, era quindi vincolante per tutti i [[vescovo|vescovi]] dell'impero, pena la deposizione e l'esilio. In realtà l'Enotico non prendeva posizione sui punti delicati della controversia che voleva appianare (la natura o le due nature di [[Cristo]], discusse proprio al Concilio di Calcedonia). <br/>
La conseguenza più importante del decreto fu la deposizione dei patriarchi di [[
[[Papa Felice III]], nel suo primo [[sinodo]], scomunicò Pietro Fullo, che fu condannato anche da [[Acacio (patriarca di Costantinopoli)|Acacio di Costantinopoli]] in un sinodo. Nel [[484]] papa Felice scomunicò tutti i patriarchi, tra cui Acacio di Costantinopoli, il vero promotore del documento. Questi per reazione cancellò il nome del papa dai [[dittico|sacri dittici]], originando uno scisma (detto «[[scisma acaciano]]») che si protrasse per oltre trent'anni (dal [[484]] al [[519]]).
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