Gaeta: differenze tra le versioni

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Nel [[1734]] [[Assedio di Gaeta (1734)|Gaeta fu conquistata]] da [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], fondatore del ramo napoletano della dinastia dei Borbone. Con Carlo III il Regno di Napoli riconquistò dopo 230 anni la sua indipendenza tornando ad essere lo Stato-Nazione più esteso e importante della penisola. Il 25 novembre [[1848]] il [[papa Pio IX]] si rifugiò a Gaeta, ospite di re [[Ferdinando II di Borbone]], in seguito alla proclamazione della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] ad opera di [[Giuseppe Mazzini]], e vi rimase fino al 4 settembre [[1849]], periodo durante il quale Gaeta fu capitale mondiale della cristianità assumendo la denominazione di [[Stato Pontificio|Secondo Stato della Chiesa]]. E fu proprio durante questo soggiorno che papa Pio IX, secondo la tradizione illuminato dallo [[Spirito Santo]] durante le sue preghiere presso la [[Cappella dell'Immacolata Concezione (Gaeta)|Cappella d'Oro]], decise di scrivere l'enciclica ''[[Ubi Primum (Pio IX/2)|Ubi Primum]]'' con cui interrogava l'Episcopato cattolico sulla opportunità di proclamare il [[Dogma]] dell'[[Immacolata Concezione]], cosa che avvenne al suo ritorno a [[Roma]].
 
[[File:Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1860).svg|thumb|left|La [[Bandiera d'Italia|bandiera tricolore]] del [[Regno delle Due Sicilie]], adottata da Re Francesco II il 25 giugno 1860 {{Citazione necessaria|ed esposta sui bastioni della fortezza di Gaeta fino al 13 febbraio 1861}}]]
Il 13 febbraio [[1861]] [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II di Borbone]] si arrese a Gaeta, ultimo baluardo del suo regno, capitolando, dopo 102 giorni di bombardamenti, all'assedio delle truppe del generale [[Enrico Cialdini]] ([[Assedio di Gaeta (1860)|Assedio di Gaeta 1860-1861]]): cessò così di esistere il [[Regno delle Due Sicilie]].
 
Il [[Porto Salvo (Gaeta)|Borgo di Gaeta]], frazione di Gaeta fuori le mura, con [[Regio decreto legge|Regio Decreto]] del 15 marzo [[1897]], diventò comune autonomo sotto la spinta decisiva di una sua ristretta ma influente cerchia di esponenti liberali. Prese il nome di "Comune di Elena" in onore dell'allora [[Elena del Montenegro|principessa Elena]], futura regina d'Italia. Trenta anni dopo, esattamente con Regio Decreto del 17 febbraio [[1927]], i Comuni di Gaeta e di Elena vennero nuovamente uniti sotto il nome Gaeta. Il Borgo si identifico' quindi come rione Porto Salvo, mentre la parte della citta' fortificata come rione Sant'Erasmo.