Raimbaut d'Aurenga: differenze tra le versioni

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Figlio unico di [[Guglielmo di Aumelas]] e di Tiburge, figlia di [[Raimbaud II d'Orange|Raimbaut]], conte di Orange. Dopo la morte del padre, i suoi tutori vennero ad essere suo zio [[Guglielmo VII di Montpellier]] e sua sorella maggiore [[Tibors]], anche lei importante [[trobairitz]]: scrisse molte opere, che nel [[XVII secolo]] erano ancora conosciute. Morì nel [[1181]]. Tibors lo portò dunque a [[Les Baux-de-Provence|Les Baux]], la sede della corte sua e di suo marito [[Bertrando di Baux|Bertrando]], dove poté entrare in contatto con la cultura [[poesia trobadorica|cortese]].
 
Les Baux, che era centro culturale rinomato, aveva legami con un'altra importante corte, quella di Dia ([[Die (Francia)|Die]] o [[Dieulefit]]? Entrambi nella dipartimento [[Drôme]]), per cui RainbautRaimbaut avrebbe potuto aver conosciuto la [[Contessa di Dia]], tale Beatrix.
 
La sua morte nel 1173 viene commemorata in un ''planh'' (lamento) da [[Giraut de Bornelh]], e anche nell'unica poesia sopravvissuta della [[trobairitz]] [[Azalais de Porcairagues]], amante di [[Gui Guerrejat]] (cugino di Raimbaut). Sembra possibile che il componimento di Azalais fosse stato composto in un forma più arcaica mentre Raimbaut era ancora vivo, dato che nella sua ''A mon vers dirai chanso'' lui sembra contribuirvi. Si tratta di una [[tenso|tenzone poetica]] iniziata da [[Guilhem de Saint-Leidier]] e ripresa da Azalais riguardo alla questione se una signora sia o no disonorata prendendo per amante un uomo più ricco di lei<ref>Successivamente ci sarà un ''[[jeu parti|partimen]]'' sull'argomento tra [[Dalfi d'Alvernha]] e [[Perdigon]], e in seguito una ''[[tensó]]'' tra [[Giraut de Bornelh]] e il re [[Alfonso II d'Aragona]]</ref>. Aimo Sakari ipotizza che Azalais possa essere il misterio ''joglar'' ("menestrello") dedicatario di diverse poesie di Raimbaut.