Casa d'Argo: differenze tra le versioni

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Casa ingresso
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La casa d'Argo fu sepolta così come il resto della [[città]] sotto una colata di [[fango]], solidificatasi in [[tufo]] con il passare degli anni, provocata dalle [[colata piroclastica|colate piroclastiche]] durante l'[[eruzione vulcanica|eruzione]] del [[Vesuvio]] nel [[79]]; venne ritrovata durante le [[scavo (archeologia)|indagini]] [[Borbone di Napoli|borboniche]] ed in parte riportata alla luce, con scavi a cielo aperto nella metà del [[XIX secolo]]<ref name="Sopri">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=La+casa+d%27Argo&idSezione=185|titolo=La Casa d'Argo|accesso=04-05-2013}}</ref> ed in seguito all'inizio del [[XX secolo]] da [[Amedeo Maiuri]]: una buona parte resta tuttavia ancora da esplorare ed al momento dei primi scavi, intorno al [[1820]], destò scalpore per le ottime condizioni in cui fu ritrovato il [[piano (architettura)|piano]] superiore<ref name="Argo">{{cita web|url=https://sites.google.com/site/ad79eruption/herculaneum-1/insula-ii/house-of-argus|titolo=Cenni sulla Casa d'Argo|accesso=04-05-2013}}</ref>.
 
L'ingresso ( chiamato dal lat.materium)principale della casa d'Argo è posto sul ''[[Cardine (storia romana)|cardo]]'' II, ancora da scavare, e quindi l'accesso è consentito lungo il ''cardo'' III dove si trova un ingresso secondario o da un varco aperto durante le indagini borboniche, ricavato dall'abbattimento di un [[Muratura|muro]] dalla vicina [[casa di Aristide]]: deve il suo nome ad un [[affresco]] del [[peristilio]], andato perduto, che raffigurava [[Argo Panoptes|Argo]] nell'atto di guardare la [[Ninfa (mitologia)|ninfa]] [[Io (mitologia)|Io]]<ref name="Sopri"/>. L'abitazione è caratterizzata da un peristilio, porticato su tre lati con [[colonna|colonne]] stuccate, lungo il quale si aprono diverse [[stanza (architettura)|stanze]] tra cui il [[triclinio]] e diversi ambienti residenziali; una piccola [[porta]] conduce ad un secondo peristilio, più piccolo, le cui colonne si intravedono attraverso i cunicoli scavati in epoca borbonica<ref name="Argo"/>.
 
Fino al [[1875]], quando i lavori di scavo a cielo aperto vennero abbandonati, era anche possibile osservare il piano superiore, andato poi distrutto<ref name="Sopri"/>, eccetto un vano che si alza sull'[[esedra]], che affacciava direttamente sul grande peristilio e sul ''cardo'' III e nei cui ambienti, utilizzati come [[Magazzino|deposito]], vennero ritrovati [[farina]], [[pane|pani]] in attesa di essere infornati e [[vaso|vasi]] in [[ceramica|terracotta]] colmi di [[mandorla|mandorle]], [[Fabaceae|legumi]], [[oliva|olive]], [[farro]] e [[frutta]]<ref name="Sopri"/>.