Tina Modotti: differenze tra le versioni

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Modotti e Weston entrarono rapidamente in contatto con i circoli ''[[Bohème (movimento artistico)|bohèmien]]'' della capitale, ed usarono questi nuovi legami per creare ed espandere il loro mercato dei ritratti.
 
Inoltre, la Modotti ebbe modo di conoscere diversi esponenti dell'ala radicale del [[comunismo]], tra cui i tre funzionari del [[Partito comunista messicano]], con cui ebbe tra l'altro delle relazioni sentimentali, [[Xavier Guerrero]], [[Julio Antonio Mella]] e [[Vittorio Vidali]].
Fu amica, e probabilmente anche amante, della [[Pittore|pittrice]] [[Frida Kahlo]], militante [[Comunismo|comunista]] e [[Femminismo|femminista]] nel Messico degli [[Anni 1920|anni venti]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://malesoulmakeup.wordpress.com/2012/06/28/fridakahlo/|titolo = Vissi d'arte, vissi d'amore: gli amori saffici di Frida Kahlo|accesso = 27 dicembre 2014|editore = |data = 28 giugno 2012}}</ref>
Il [[1927]] è l'anno dell'iscrizione al PCM e l'inizio della fase più intensa del suo attivismo politico. In quel periodo, inizia la sua attività fotografica.
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== Fotografa ==
 
Tina Modotti è una delle poche donne dell'epoca apprezzata per una capacità in un'attività in cui fino ad allora si erano contraddistinti soprattutto uomini: fotografia e fotoreportage. La sua esperienza nel campo fotografico è galoppante, dopo la frequentazione del fotografo [[Edward Weston]] da cui apprende le basi della fotografia, è la Modotti stessa a sviluppare ben presto un suo proprio stile utilizzando la fotografia «come strumento di indagine e denuncia sociale», foto esteticamente equilibrate in cui era prevalente una ideologia ben definita: «esaltazione dei simboli del lavoro, del popolo e del suo riscatto (mani di operai, manifestazioni politiche e sindacali, falce e martello,...)»<ref>{{cita web|url=http://www.comitatotinamodotti.it/tina.htm|titolo=Tina Modotti, Arte Vita Libertà|accesso=5 novembre 20111}}</ref>. Nei reportage, in quella che altri fotografi definirono "fotografia di strada" la Modotti aveva idee ben precise, infatti cercò mai effetti "speciali", a suo avviso la fotografia lungi dall'essere "artistica" doveva denunciare "senza trucchi" la realtà nuda e cruda in cui gli "effetti" e le "manipolazioni" dovevano essere banditi.
D'altronde fu la Modotti stessa a più riprese a definire il proposito che si proponeva di raggiungere con la sua fotografia come fa notare il fotografo Pino Bertelli riportando due suoi giudizi: Nel [[1926]] asserì: «''[...] Desidero fotografare ciò che vedo, sinceramente, direttamente, senza trucchi, e penso che possa essere questo il mio contributo a un mondo migliore''»<ref name="pinobertelli.it">{{cita web|url=http://pinobertelli.it/tina-modotti-la-fotografia-al-tempo-dellamore-3/|titolo=Tina Modotti. La fotografia al tempo dell'amore|accesso=5 novembre 20111}}</ref>. Definendo precisamente il suo punto di vista, la Modotti nel [[1929]] spiegò «''Sempre, quando le parole "arte" o "artistico" vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo. Questo è dovuto sicuramente al cattivo uso e abuso che viene fatto di questi termini. Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente che io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni. La maggior parte dei fotografi vanno ancora alla ricerca dell'effetto "artistico", imitando altri mezzi di espressione grafica. Il risultato è un prodotto ibrido che non riesce a dare al loro lavoro le caratteristiche più valide che dovrebbe avere: la qualità fotografica''»<ref name="pinobertelli.it"/>.
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* {{es}} {{cita libro | nome=Elena | cognome=Poniatowska| titolo=Tinissima| anno=1992 | editore=Ediciones Era| città=Mexiko |ISBN= 968-411-305-6}}
* {{en}} Linda D'Andrea-Marino. "Tina Modotti". In ''Italian Americans of the Twentieth Century'', ed. George Carpetto and Diane M. Evanac (Tampa, FL: Loggia Press, 1999), pp.&nbsp;254–255.
* {{en}} Frank J. Cavaioli, "Tina Modotti." In ''The Italian American Experience: An Encyclopedia'', ed. S.J. LaGumina, et al. (New York: Garland, 2000), pp.&nbsp;385-386.
 
== Altri progetti ==
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{{Portale|biografie|cinema|comunismo|fotografia}}
 
[[Categoria:Comunisti in Italia|Modotti, Tina]]
[[Categoria:Cinema muto italiano|Modotti, Tina]]
[[Categoria:Personalità della Guerra civile spagnola]]
[[Categoria:Italiani emigrati negli Stati Uniti d'America]]