Mudéjar: differenze tra le versioni
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[[File:Sevilla2005Julio 004.jpg|thumb|Arte Mudejar presso l'[[Alcázar di Siviglia]]]]
[[File:Guadalupe1.jpg|thumb|Il monastero di Guadalupe]]
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A tali persone fu inizialmente permesso - in base al [[Trattato di Purchena]] (1489) - di mantenere la propria cultura, la propria lingua e la propria religione ma, già entro la fine del [[XV secolo]], ebbe inizio un processo per cui i ''mudéjar'' dovettero convertirsi al [[Cristianesimo]] e parlare il [[castigliano]] o il [[lingua portoghese|portoghese]]. Da allora vennero chiamati ''[[Moriscos (gruppo religioso)|moriscos]]''.
== Storia ==
Al principio era loro permesso di praticare la [[islam|religione islamica]], utilizzare la loro lingua e mantenere i propri costumi. Essi si organizzarono in comunità denominate [[aljama]]s o [[morería]], con diversi gradi di autogoverno a seconda delle condizioni di reddito o di subordinazione: nel caso delle [[Isole Baleari|Baleari]], schiavitù totale, in altri casi, il vincolo in condizioni di [[servitù della gleba]]. A Valencia esistevano i ''moros paliers'' (protettori del re) e altri con minor grado di protezione (''decimati'' e ''quintati'').<ref>{{es}} Artola, Miguel ''Diccionario temático'' de la ''Enciclopedia de Historia de España'', Madrid: Alianza</ref>
In gran maggioranza di condizione sociale umile, erano contadini con uno speciale vincolo all'agricoltura [[irrigazione|irrigua]] (orticoltura, terreni in declivio) o artigiani specializzati (muratori, tessitori, lavoratori del cuoio e della seta). Con il tempo le condizioni di convivenza e di tolleranza divennero più dure, i contatti sociali ed economici fra le comunità si ridussero; alla tradizionale separazione della [[macelleria]] (basata su uno speciale metodo di macellazione) si aggiunse il divieto di contatti professionali e i matrimoni misti.
Le rivolte dei ''mudéjar'' furono numerose a partire dal [[XIII secolo]] e provocarono lo spopolamento di alcune zone (valle del [[Guadalquivir]], nord dell'[[Provincia di Alicante|Alicante]]), anche se si mantennero in altre, soprattutto nel levante, tanto quello [[castiglia]]no ([[Murcia]]), come in quello [[aragona|aragonese]] (rimanente del [[regno di Valencia]] – [[Denia]], [[Játiva]], [[Segorbe]] -, e inclusa la valle dell'[[Ebro]] – [[Borja]], [[Tarazona]], [[Huesca]], [[Teruel]], [[Saragozza]], [[Calatayud]] -). Alla fine del [[Medioevo]] essi rappresentavano circa l'11% della popolazione della [[Corona d'Aragona]].
La [[guerra di Granada]] (1482-1492) procurò il definitivo ampliamento del concetto di ''mudéjar'' a tutti i musulmani della penisola. Inizialmente le condizioni di reddito consentivano loro di continuare a praticare la religione islamica, ma l'inosservanza delle condizioni pattuite da parte dei cristiani diede origine ai primi conflitti. A partire dalla rivolta di Albaicín e da quella dei ''mudéjar'' di [[Granada]] nel 1499, essi furono costretti, dal decreto di Granada del 1502, a convertirsi al [[cristianesimo]], divenendo di conseguenza chiamati ''[[Moriscos (gruppo religioso)|moriscos]]'', che a parte questo, continuarono a vivere con i loro diversi costumi e a praticare clandestinamente la religione islamica.
La [[Rivolta dei moriscos|rivolta di las Alpujarras]] (1568) portò alla dispersione dei ''moriscos'' di Granada all'interno della Castiglia (non così quelli orientali) e l'impossibilità d'integrazione e il sospetto di connivenza con i pirati barbareschi condussero alla decisione di [[Espulsione dei moriscos|espellere i ''moriscos'']] nel 1609, anche se poi i suoi effetti reali furono scarsi.<ref>{{es}} "... se han vuelto cuantos moriscos salieron, por la buena voluntad con que generalmente los reciben todos los naturales y los encubren los Justicias", El conde de Salazar -responsable de las expulsiones-, en Carta a Felipe III con fecha del 8 de agosto de 1615.</ref>
==Arte mudéjar==
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