David Rooney su ''[[Hollywood Reporter]]'' definisce il primo lungometraggio di Sudabeh Mortezai «di modesta portata ma del tutto accattivante nell'umanesimo del suo approccio documentaristico, arricchito dalla compassione non sentimentale per i suoi personaggi»,(<ref name="reporter">{{Cita web|url=http://www.hollywoodreporter.com/review/macondo-berlin-review-680350)|titolo=Macondo: Berlin Review|editore=www.hollywoodreporter.com|accesso=11 aprile 2017}}</ref> mentre Jessica Kiang del sito ''IndieWire'' giudica il film «un racconto sullo scontro culturale superlativamente coinvolgente», apprezzando in particolare la performance del giovane Ramasan Minkailov, definita "assolutamente sorprendente".(<ref name="indiewire">{{Cita web|url=http://www.indiewire.com/2014/02/berlin-review-macondo-a-rich-affecting-drama-centered-on-an-outstanding-child-performance-89014/)|titolo=Berlin Review: "Macondo" A Rich, Affecting Drama Centered On An Outstanding Child Performance|editore=www.indiewire.com|accesso=11 aprile 2017}}</ref>
Più o meno dello stesso parere è Peter Debruge della rivista ''[[Variety (rivista)|Variety]]'', secondo il quale la regista austriaca (di origini iraniane) «fonde i molteplici fili del suo background in un approccio che appare intuitivo, autentico e nel complesso abbastanza accessibile».(<ref name="variety">{{Cita web|url=http://variety.com/2014/film/reviews/berlin-film-review-macondo-1201103805/)|titolo=Film Review: "Macondo"|editore=www.variety.com|accesso=11 aprile 2017}}</ref>