Defensor pacis: differenze tra le versioni

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==Politica e Religione, Stato ed Impero==
Dio è estraneo nei princìpi politici di Marsilio, mentre era presente nelle istituzioni medioevali quale causa prima e fine ultimo. Nel ''Defensor Pacis'' Dio è considerato fra i fattori secondari e generali, essendo l'uomo la causa prima del consorzio sociale e la base essenziale e sostanziale dello Stato.
[[File:1328Ignoto, re ludovico goldene-bulle-kaiser-ludwigs-IV-des-bayern, bull d'oro, 2-280x2801329.jpgJPG|300|thumb|Sigillo di Ludovico il Bavaro]]
{{citazione necessaria|È proprio per questi principi così innovatori e moderni, tenuto conto dell'epoca in cui sono stati manifestati, che Marsilio da Padova ha avuto tanta risonanza e tanta influenza ha esercitato sul pensiero contemporaneo.}}
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Nelle opere compilate nei primi anni del [[Secolo XIV|Trecento]] intorno alla lotta tra [[Filippo IV di Francia|Filippo il Bello]] e [[papa Bonifacio VIII|Bonifacio VIII]], oltre a trattare del conflitto tra potere civile e papato, Marsilio pone, anche se in maniera ancora non definita, la questione del rapporto conflittuale fra lo Stato e l'Impero: arena dottrinale dove i regalisti oppongono le ragioni del Re di Francia alle pretese dell'Imperatore.
Ecco [[Bartolo da Sassoferrato]] e la scuola italiana che fissano il principio ''Imperator est dominus totius mundi'', l'Imperatore è signore di tutto il mondo, a cui risponde la scuola di [[Tolosa]] con la formula ''Rex est Imperator in suo Regno'', il Re è Imperatore nel proprio regno.
 
==Lo Stato==
Marsilio si serve espressamente e ripetutamente del termine Stato, definendolo come una pluralità di [[città]] o di [[provincia|province]] sottoposte ad un potere unico, unico nel senso di esclusivo. In altri scritti, specialmente quelli a favore di [[Ludovico il Bavaro]], si serve del termine Impero e ciò per il fatto che ad una [[istituzione]] tanto [[universalismo|universale]] come la Chiesa non può opporre che un'altra istituzione altrettanto universale quale l'Impero.