Davide Cova: differenze tra le versioni

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Davide Cova nacque a Cagliari il 27 giugno 1891. Fu tra i primi fondatori del movimento per la rinascita della Sardegna ,sorto nella prima parte del Novecento per favorire il superamento dello stato di disagio del popolo sardo, sperduto tra l'isolamento e l'abbandono.Ancora giovanissimo si occupò della "questione sarda"con un gruppo di studiosi che si riunivano, a Cagliari, alla ricerca degli elementi che impedivano il progresso della Sardegna:i grandi problemi sorti nei lunghi secoli in cui l'Isola fu luogo di pena o da depredare continuavano a restare irrisolti mentre perdurava lo stato di miseria e di sfruttamento , la mancanza d'istruzione, di strade e collegamenti , d'industrie e leggi adeguate.La presenza dello Stato era sopratutto per gli avventi fiscali, anche gli studi condotti sulla società e sull'economia avevano spesso questo unico scopo. Il malessere generale contribuiva ad alimentare ancor più i conflitti e le faide nelle comunità. Davide Cova che desiderava una società più giusta , senza discriminazioni sociali fondò il movimento definito anche "rinascimento sardo" che iniziava la sua azione col promuovere nei sardi la consapevolezza dell'identità, il senso del valore della propria cultura , l'amore per la propria terra sottoposta al disboscamento, voluto da oltre quarant'anni prima dal Cavour, ed ancora attivo per la carbonizzazione dei restanti boschi,con disastrose conseguenze sul territorio. Dopo la morte del padre,fu incoraggiato dalla madre a continuare gli studi alla Regia Facoltà di Matematica di Cagliari, dov'era apprezzato dai suoi insegnantii, scienziati di fama come Domenico Lovisato di Mineralogia, e Antonio Fais di Calcolo infinitesimale.Tra il 1909-1910 fondava a Cagliari con l'amico Attilio Deffenu il giornale "Sardegna" illustrato dal pittore Mario Delitala che intendeva portare avanti gli ideali del movimento sardo, liberare la Sardegna dal protezionismo che favoriva le fabbriche del nord e impediva qiualsiasi attività all'imprenditoria locale, promuovere l'arte e l'espressione nelle sue varie forme, quali mezzi importanti per comunicare , educare, produrre, sviluppare una maggior coscienza politica tra i sardi.Continuò i propri studi a Milano, al Regio Istituto Tecnico o Politecnico dove si laureò in ingegneria industriale, nel 1914, conseguì vari titoli e specializzazioni nel 1915, e il diploma in architettura.A Milano partecipò a movimenti culturali e per le conquiste dei diritti umani,collaborò al Movimento per il suffragio universale,al Movimentp per i diritti dei lavoratori e fu impegnato peiper i problemi del Meridione. Al ministro Giovanni Giolitti presentò una dettagliata relazione sulla situazione della Sardegna. Prima della guerra fu a Roma, con un gruppo di altri delegati sardi per protestare contro la noncuranza del governo; ricevuti da rappresentanti del Ministero,ottennero alcune promesse, vanificate negli anni successivi, inseguito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.La guerra contribuì a creare altri problemi.Molti giovani morirono in combattimento, tra cui l'amico Deffenu, partito volontario.
Verso la fine del 1917 Davide Cova fondava a Cagliari, con alcuni studiosi,il giornale "Il Popolo Sardo"su argomenti di riflessione e analisi della situazione e su quali le strade più accessibili e da percorre, per risolvere i gravi problemi, come la valorizzazione del patrimonio popolare, la diffusione della cultura e lo sviluppo dell'agricoltura , il miglioramento dei collegamentie la conquista dell'autonomia. Nel 1919, cessata la pubblicazione de "Il Popolo Sardo", Davide Cova fondava il periodico "Il Solco", dove venivano espressi i motivi della necessità di un regionalismo per l'Isola e l'esortazione dei sardi all'azione nei vari campi della cultura, del lavoro e dell'arte.Presentava in quel periodo ai sardi la necessità di un partito di sostegno ai parlamentari della Sardegna e fondava tra il 1920 e il 21 il Partito Sardo D'azione,con Lussu e Bellieni. Alle elezioni del 1920 il successo fu grande con quattro parlamentari sardi in Parlamento e dovunque nell'Isola si osservò una rinata fiducia. Egli definì la Sardegna:"Cuore del mediterraneo" per la sua centralità geografica nel mare e rivelò la necessità di creare infrastrutture e porti per rendere più facili la comunicazione e gli scambi.