Napoleone Caix: differenze tra le versioni

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Di cagionevole salute, venne avviato agli studi classici presso l'imperiale e regio [[Liceo Ginnasio]] di [[Cremona]], ora "Liceo Daniele Manin", dove ebbe come docente il celebre filologo e patriota [[Gaetano Trezza]].
 
Nel [[1859]], alla vigilia della [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]], Caix lasciò la casa paterna per cercare di arruolarsi nei volontari dell'[[esercito sardo]], dal quale venne però rifiutato dopo la visita medica, a causa della giovane età e, soprattutto, della gracile costituzione fisica. <ref>Fonte: Lorenzo Renzi, ''Napoleone Caix e Ugo Angelo Canello'', in ''Letteratura italiana - I Critici'', volume primo, Milano, Marzorati, 1970, p. 612. Questa ed altre notizie biografiche su Napoleone Caix raccolgono le testimonianze di [[Pasquale Villari]], «che gli fu maestro e che sopravvisse alla sua morte.»</ref>
 
Terminati gli studi liceali, nel [[1862]] si trasferì a [[Pisa]] per concorrere ad un posto di studio nella [[Scuola Normale Superiore]], ove perfezionò la conoscenza di [[Lingua greca|greco]], [[Lingua latina|latino]], [[Lingua inglese|inglese]] e [[Lingua tedesca|tedesco]], oltre a studiare approfonditamente il [[Lingua sanscrita|sanscrito]], l'[[Lingua araba|arabo]] e l'[[Lingua ebraica|ebraico]]. <ref>Alla Normale di Pisa - dove era stato ammesso per concorso collocandosi al primo posto nella relativa graduatoria - ebbe maestri come Pasquale Villari, [[Domenico Comparetti]] e [[Alessandro D'Ancona]]. Fonte: [[Tullio De Mauro]], ''Caix, Napoleone'', in ''Dizionario biografico degli Italiani'', volume 16, 1973.</ref>
 
Per alcuni tempi insegnò Latino e Greco nel Liceo di [[Parma]], fino a che venne chiamato all'[[Università degli Studi di Firenze|Istituto di Studii Superiori]] di [[Firenze]] per l'insegnamento di dialettologia, poi tramutato in cattedra di [[Lingue romanze]].
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Nell'estate del [[1882]] affrontò un estenuante viaggio di studio in [[Ungheria]] e [[Russia]], al termine del quale si fermò nel [[Bozzolo (Italia)|paese natale]] per un periodo di riposo. Il [[tisi|male]] che aveva già mietuto parecchie vittime nella sua famiglia ebbe ragione di lui in poche settimane.
 
La sua ultima opera, un trattato sulle lingue dei popoli balcanici e sulle relazioni che esse hanno con l'[[Lingua italiana|italiano]], compilata nel corso dell'estate [[1881]] durante un viaggio di studio in [[Romania]], a lungo cercata da amici e colleghi, non venne più ritrovata. <ref>Fonte: Tullio De Mauro, ''Op. cit.'', ''Ibidem''.</ref> I suoi studi e appunti di linguistica e lingue romanze furono acquisiti dall'Università di Firenze e qui consultati da tutti i filologi della prima metà del [[XX secolo]]. Danneggiati dall'[[Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966|alluvione del 1966]], vennero tratti in salvo dai volontari, benché mischiati a quelli del filologo dalmata [[Adolfo Mussafia]]: gli studi di Caix sono in attesa di riclassificazione e restauro.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==