Alpini: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Il maresciallo Badoglio ha scritto a Mussolini, per prender l'Abissinia ci vogliono gli Alpini...|Motto alpino nato in concomitanza della campagna d'Abissinia<ref>{{cita|G. Morandi|p. 74}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.glialpini.com/casco_coloniale.html|titolo=Il cappello degli alpini|editore=glialpini.com|accesso=7 maggio 2011}}</ref>}}
Gli anni 1935-'36 videro gli alpini ancora impegnati in Africa e precisamente in [[guerra d'Etiopia|Etiopia]]<ref>Anche se unità Alpine parteciparono anche alla [[guerra civile spagnola]], vestendo l'uniforme del ''[[Legione spagnola|Tercio de Extranjeros]]''.</ref>, dove sbarcarono a [[Massaua]] da dove gli alpini della [[5ª Divisione alpina "Pusteria"]] parteciparono alle operazioni di guerra, con le battaglie [[battaglia di Amba Aradam|di Amba Aradam]] e [[battaglia dell'Amba Alagi|dell'Amba Alagi]]. Il 31 marzo ci fu la [[battaglia di Mai Ceu|battaglia finale di Mai Ceu]], dove le truppe di [[Hailé Selassié]] furono costrette a ripiegare<ref>{{cita|G. Oliva|p. 163}}.</ref> e per l'imperatore di Etiopia fu la sconfitta. Per la colonna italiana formata da mille automezzi la strada verso Addis Abeba era spianata, e la "Pusteria", con sole 220 perdite<ref>{{cita web|url=http://www.vecio.it/cms/node/17|titolo=Il Vecio - scheda|editore=vecio.it|accesso=5 maggio 2011}}.</ref>, rientrò nell'aprile del 1937<ref>{{cita|G. Morandi|p. 75}}.</ref>.
 
Dopo le operazioni in Albania durante la Grande Guerra, meno di vent'anni dopo gli alpini sbarcarono di nuovo sulle coste di [[Durazzo]] e [[Valona]] il 7 aprile 1939 per volere del Duce, che volle riequilibrare la [[Anschluss|mossa dell'alleato tedesco]] in [[Austria]] di pochi mesi prima. Fu una spedizione all'insegna della disorganizzazione, tanto che gli stessi muli imbarcati senza basto, [[finimenti]] e cavezza al momento dello sbarco cominciarono a scappare dal porto invadendo le strade di Durazzo<ref>{{cita|G. Morandi|p. 80}}.</ref>.
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Il periodo di ricostruzione delle truppe alpine dopo il conflitto fu relativamente lungo; dagli iniziali due battaglioni (Piemonte e L'Aquila) all'istituzione delle cinque brigate che hanno costituito l'organico del corpo alpino fino agli inizi degli anni novanta, trascorsero circa otto anni<ref name="G.Oliva|p. 215"/>.
 
I vincoli posti dall'armistizio furono superati solo nel 1949 con l'entrata dell'Italia nel [[patto Atlantico]] dove le forze armate si impegnavano a controllare da sole le frontiere orientali e l'ordine pubblico in tutta la penisola. Intanto nell'aprile del 1947 ricomparve il giornale ''L'Alpino'', anch'esso nato nel 1919 su iniziativa del tenente degli Alpini [[Italo Balbo]], poi noto esponente del fascismo. Nell'ottobre del 1948 si svolse a [[Bassano del Grappa]] la prima adunata del dopoguerra, che dopo una sosta nel 1950 dovuta a ragioni tecniche, riprese senza più interruzioni<ref name="ana.it"/>. Nello stesso anno venne ricostituita la [[Centro addestramento alpino|Scuola militare alpina di Aosta]]<ref>{{cita web|url=http://www.smalp.it/passato_presente/storia/storia1.htm|titolo=Storia dell'SMALP 1934-1948|accesso=3 dicembre 2010}}.</ref>, mentre la [[Guardia alla Frontiera]], istituita durante il fascismo col compito di presidiare il sistema fortificato del [[Vallo Alpino]], fu assorbita dalle truppe Alpine, dando vita alla specialità degli [[Alpini d'Arresto]].
 
Per presidiare le nuove opere fortificate, nei primi anni cinquanta vennero costituiti dapprima i "battaglioni da posizione", poi i "raggruppamenti da posizione" per poi passare, nel 1962, ai "reparti d'arresto". I battaglioni da posizione e i reggimenti da posizione fino al 1957 ebbero in carico tutte le postazioni di montagna e di pianura. A partire da tale data, invece, le fortificazioni di pianura restarono alla [[Fanteria d'Arresto]], mentre quelle di montagna passarono definitivamente agli Alpini.
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In seguito altri reggimenti di alpini, anche non appartenenti alla Taurinense, hanno prestato servizio in Afghanistan, tra cui il [[5º Reggimento alpini|5º]], il [[7º Reggimento alpini|7º]] e l'[[8º Reggimento alpini|8º]]. Il 3º Reggimento alpini è stato in Afghanistan dal 3 settembre 2002 al 18 gennaio 2003<ref>{{cita web|url=http://www.vecio.it/cms/index.php/reggimenti-alpini/265-3-reggimento-alpini|titolo=3° Reggimento Alpini|sito=vecio.it|accesso=23 aprile 2011}}</ref>, ritornandovi poi al comando del colonnello Lucio Gatti e rientrando in Italia, dopo sei mesi di attività, il 19 maggio 2009. In questi sei mesi sono state addestrate le forze di sicurezza afghane e, nelle valli a sud di Kabul, si sono completate due scuole, costruita da zero una struttura per la riunione dei consigli tribali e attrezzati alcuni villaggi con materiale didattico per l'istruzione e utensili per l'agricoltura, oltre che con medicinali e vestiario; grazie inoltre ai fondi raccolti direttamente in Piemonte tra la popolazione o forniti dalle amministrazioni pubbliche della regione, è stato possibile ripristinare 15&nbsp;km di canali di irrigazione affiancati da altrettanti pozzi per rendere disponibile ai villaggi acqua potabile<ref>{{cita web|url=http://www.anaminerbe.it/missioni/tornato-il-3-alpini-dallafghanistan.html|titolo=Tornato il 3º Alpini dall'Afghanistan|sito=anaminerbe.it|accesso=7 maggio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.nsd.it/forze-armate/afghanistan-rientro-a-pinerolo-per-il-3-reggimento-alpini-taurinense.html|titolo=Afghanistan: rientro a Pinerolo per il 3º Reggimento alpini "taurinense"|sito=nsd.it|accesso=21 aprile 2011}}</ref>. Il 7º Reggimento alpini, al comando del colonnello Paolo Sfarra, insieme al [[2º Reggimento genio guastatori alpino|2º Reggimento genio guastatori]] e al [[232º Reggimento trasmissioni]], è rientrato in Italia nel febbraio 2011, dopo aver pattugliato e organizzato basi avanzate nei distretti di [[Distretto di Bakwa|Bakwa]], [[Distretto di Gulistan (Afghanistan)|Gulistan]] e [[Distretto di Purchaman|Purchaman]], luoghi dove è stata ricostruita una scuola femminile, pavimentata una piazza e un bazar, restaurata una moschea e una clinica medica, e costruiti pozzi per l'acqua<ref>{{cita web|url=http://www.ana.it/page/conclusa-la-missione-del-7-ordm-in-afghanistan-2011-02-15|titolo=Conclusa la missione del 7º in Afghanistan|sito=ana.it|accesso=6 maggio 2011}}</ref>.
 
Fin dai primi mesi di missione in Afghanistan gli alpini hanno subito diverse perdite dovute a [[Ordigno esplosivo improvvisato|ordigni improvvisati]] e [[Mina terrestre|mine terrestri]] dirette ai convogli con cui le forze militari si spostano nel territorio<ref name="corrierealpi">{{cita web|url=http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/04/10/news/afghanistan-gli-alpini-tornano-a-casa-3909780|titolo=Afghanistan, gli alpini tornano a casa |sito=Corriere delle Alpi|accesso=20 aprile 2011}}.</ref>. Al 4 aprile 2011, quando la brigata Julia è stata rilevata dalla [[Brigata paracadutisti "Folgore"]]<ref>{{cita web|url=http://www.difesa.it/Il_Ministro/Eventi/Pagine/AfghanistanCambiodiguardiaperilContingenteitaliano.aspx|titolo=Afghanistan. Cambio di guardia per il Contingente italiano |sito=difesa.it|accesso=18 aprile 2011}}</ref>, gli Alpini avevano lasciato sul campo sette soldati morti (cinque vittime di mine artigianali e due uccisi in scontri a fuoco)<ref name="corrierealpi"/>.
 
== Organica ==
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* [[File:CoA mil ITA rgt alpini 006.png|20px|Stemma 6º Reggimento Alpini]] [[6º Reggimento alpini]] ([[Brunico]], San Candido, Dobbiaco)
* [[File:CoA of Centro di Alpinismo.jpg|25x25px|Stemma Centro di Addestramento Alpino]] Raggruppamento addestrativo<ref>Il Raggruppamento addestrativo stranamente non viene menzionato nel sito ufficiale dell'Esercito Italiano, tuttavia la sua esistenza è documentata dalle seguenti fonti disponibili in rete: {{cita web|url=http://www.difesa.it/ProtocolloInformatico/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E23783.aspx|titolo=protocollo informatico enti|editore= Ministero della Difesa}}; {{cita web|url=http://www.vecio.it/cms/index.php/supporti-e-unita-minori/246-raggruppamento-addestrativo|titolo=sintesi storica aggiornata ad agosto 2011 |sito=vecio.it}} oltre che sui carteggi dell'autorità militare, come ad esempio questo {{cita web|url=http://www.comune.aosta.it/userfiles/file/citta/Decreto%20di%20sgombero%20d'urgenza%20poligono%20del%20Buthier.pdf|titolo=decreto di sgombero poligono}}</ref> ([[Aosta]], [[La Thuile (Italia)|La Thuile]])
* [[File:CoA of Centro di Alpinismo.jpg|25x25px|Stemma Centro di Addestramento Alpino]] [[Centro addestramento alpino - Reparto attività sportive|Reparto attività sportive]] ([[Courmayeur]])
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* {{cita libro|cognome=Oliva|nome=Gianni|wkautore=Gianni Oliva|titolo=Storia degli alpini|anno=2010|editore=Mondadori |città=Milano|isbn=978-88-04-48660-2|cid=G. Oliva}}
* {{cita libro|cognome=Petacco|nome=Arrigo|wkautore=Arrigo Petacco|titolo=L'Armata scomparsa|anno=1998|editore=Mondadori|città=Milano}}
* {{cita libro|cognome=Prosperio|nome=Paolo|titolo=Le battaglie degli alpini: dalle origini alla campagna di Russia|anno=1972|editore=Varesina editrice|città=|pagine=207}}
* {{cita libro|cognome=Revelli|nome=Nuto|wkautore=Nuto Revelli|titolo=La strada del davai|anno=1980|editore=Einaudi|città=Torino|pagine=601}}
* {{cita libro|cognome=Scotoni|nome=Giorgio|titolo=[[L'Armata Rossa e la disfatta italiana (1942-43)]]|anno=2007|editore=Casa editrice Panorama |città=Trento|isbn=978-88-7389-049-2|cid=G. Scotoni}}