|PostNazionalità = che giocò un ruolo preminente nelle guerre civili del suo tempo
}}
Rampollo di una nobile stirpe, divenne uno dei primi e più importanti sostenitori di [[Andronico III Paleologo]] nells [[guerra civile bizantina del 1321-1328 |guerra]] contro il nonno [[Andronico II Paleologo | Andronico II]]. Ricoprì vari governatorati provinciali durante il regno di Andronico III, tra cui l'[[Epiro (regione) | Epiro]] e [[Tessalonica]]. Dopo lo scoppio della [[guerra civile bizantina del 1341-1347 | guerra civile del 1341-1347]], cercò far arrendere Tessalonica al suo vecchio amico [[Giovanni VI Cantacuzeno|Giovanni Cantacuzeno]] ma venne cacciato dalla città dagli [[zeloti di Tessalonica|zeloti]]. Costretto ad unirsi ai nemici di Cantacuzeno, venne inizialmente onorato con l'alta carica di ''[[protovestiario]]'', ma ben presto venne messo agli arresti domiciliari a Costantinopoli, dove morì povero nel 1345 o nel 1346.
== Biografia ==
Era figlio del ''[[megas stratopedarches]]'' (comandante in capo) Giovanni Sinadeno e di Teodora Palologina Sinadena, la nipote dell'imperatore [[Michele VIII Paleologo]] e quindi membro della più alta aristocrazia dell'[[impero bizantino]]. Aveva probabilmente un fratello maggiore di nome Giovanni Sinadeno, e almeno una sorella, Eufrosina.<ref name="ODB">Kazhdan (1991), p. 1990</ref><ref>Polemis (1968), pp. 178–181</ref> Poco si conosce dei primi anni della: nacque intorno al 1277, a quanto pare a [[distretto di Vize|Bizye]] nella costa della [[Tracia]] sul [[mar Nero]], dove aveva una residenza sontuosa, tenute estese e molti amici e parenti.<ref name="P181">Polemis (1968), p. 181</ref><ref name="G485">Guilland (1967), p. 485</ref>
[[File:Andronikos III Palaiologos.jpg|thumb|right|upright=0.8|Andronico III Paleologo]]
Appare per la prima folta nelle fonti storiche nel 1321, quando ottenne il titolo umile di ''[[domestikos]] tes trapezi'' (amministratore del tavolo imperiale) e venne registrato come un amico vicino a suo cugino, l'imperatore minore [[ Michele IX Paleologo]].<ref name="PLP"/><ref name="G485"/> Dopo la morte di Michele, divenne uno dei primi e più importanti sostenitori del figlio di Michael IX, il giovane [[Andronico III Paleologo | Andronico III]] che era stato diseredato dal vecchio imperatore, [[Andronico II Paleologo | Andronico II]], dopo la morte di Michele. Insieme con i compagni aristocratici Giovanni Cantacuzeno e [[Sirgianni Paleologo]], formò il "triumvirato" dei sostenitori del più giovane degli Andronico, al quale il l'"[[homo novus | uomo nuovo]]" [[Alessio Apocauco]] si aggregò come membro più giovane.<ref name="B87">Bartusis (1997), p. 87</ref><ref>Nicol (1993), pp. 155–156</ref> Il vecchio imperatore, diffidando della sua lealtà, lo nominò governatore di [[Prilep]], ai confini con la [[Regno di Serbia (medievale)|Serbia]].<ref name="G485"/><ref name="B87"/><ref>Nicol (1993), p. 156</ref> Invece di partire per la sua assegnazione, nella notte d [[Pasqua]] (19-20 aprile 1321), insieme al più giovane Andronico e a Cantacuzeno, fuggì da [[Costantinopoli]] per iniziare una rivolta armata contro Andronico II.<ref name="G485"/>
Nel primo episodio della [[guerra civile bizantina del 1321-1328 | guerra civile]] tra nonno e nipote, Andronico III riuscì a ottenere il riconoscimento di imperatore minore, con la Tracia come suo personale appannaggio.<ref>Nicol (1993), pp. 157–158</ref><ref>Bartusis (1997), pp. 87–88</ref> Durante il conflitto, Sinadeno fu tra i sostenitori più radicali e intransigenti del più giovane Andronico, favorendo l'eventuale deposizione di Andronico II.<ref name="G485"/> Durante il corso della guerra, sconfisse le forze lealiste sotto [[Costantino Asen]],<ref name="G485"/> e nella fase finale, nel 1327-1328, fu governatore in Tracia.<ref name="PLP"/> Quando sempre più località, tra cui la seconda città più importante dell'impero, [[Tessalonica]], erano passate al campo di Andronico III, insieme a Cantacuzeno esortò Andronico III a marciare su Costantinopoli e a deporre suo nonno a titolo definitivo. Nella notte del 13 maggio 1328, i tre fecero entrare il loro esercito attraverso un cancello, dopo aver corrotto la guardia, prendendo possesso della capitale imperiale senza resistenza.<ref>Nicol (1993), pp. 159–161</ref><ref>Bartusis (1997), p. 91</ref> Andronico II fu costretto a dimettersi e a ritirarsi in un monastero, lsciando al nipote il ruolo di unico imperatore.<ref name="G485"/> Per questi servigi venne promosso a ''[[protostrator]]'', forse prima del 1321.<ref name="PLP"/><ref name="G485"/>
Dopo la guerra, fu premiato e nominato [[Praefectus urbi#Costantinopoli| governatore di Costantinopoli]], Apocauco divenne capo della segreteria imperiale, Cantacuzeno rimase consigliere principale di Andronico III come ''[[Grande Domestico|Megas domestikos]]'' e Sirgianni fu nominato governatore di Tessalonica.<ref>Nicol (1993), p. 168</ref> Intorno al 1330, Sinadeno fu mandato come governatore della [[Mesembria]], mentre nel 1336, quando Andronico III e Giovanni Cantacuzeno conquistarono l'[[Despotato d'Epiro | Epiro]], ne divenne il suo governatore.<ref name="PLP"/><ref name="P181"/><ref>Nicol (1993), p. 181</ref><ref>Guilland (1967), pp. 485–486</ref> Alla fine del 1338, tuttavia, scoppiò una rivolta in Epiro in favore di [[Niceforo II Orsini]], l'ultimo discendente della dinastia regnante epirota. Sinadeno venne fatto prigioniero dai ribelli nella capitale, [[Arta]] e rimase prigioniero fino al 1340, quando Andronico III e Cantacuzeno realizzarono una campagna contro i ribelli e recuperarono la regione. [[Giovanni Angelo]], un parente di Cantacuzeno, divenne il nuovo governatore, mentre Sinadeno venne spostato verso il governatorato di Tessalonica.<ref name="P181"/><ref>Nicol (1993), pp. 181–182</ref><ref>Bartusis (1997), p. 93</ref>
[[File:Johannes VI. Cantacuzenos.jpg|thumb|right|upright=0.8|Giovanni VI Cantacuzeno]]
Nel mese di giugno 1341, Andronico III morì improvvisamente e scoppiò una lotta di potere tra Cantacuzeno, che inizialmente aveva assunto i poteri della reggenza del figlio minorenne di Andronico, [[Giovanni V Paleologo]], e una potente fazione attorno al Patriarca [[Giovanni XIV di Costantinopoli|Giovanni ''Kalekas'']], l'imperatrice-vedova [[Anna di Savoia]] e Alessio Apocauco. La disputa si trasformò presto in conflitto quando il Patriarca, l'imperatrice e Apocauco sostituirono Cantacuzeno, come reggente, e imprigionarono la sua famiglia e i suoi sostenitori. In risposta, questi si proclamò imperatore a [[Didymoteicho]] nel mese di ottobre.<ref>Nicol (1993), pp. 190–191</ref><ref>Bartusis (1997), pp. 94–95</ref> La notizia della proclamazione di Cantacuzeno scatenò un'ondata di resistenza popolare in tutta la [[Macedonia (regione storica) | Macedonia]] e la Tracia. La gente comune, impoverita da un'aristocrazia che la sfruttava, vide in Cantacuzeno un rappresentante degli aristocratici odiati e si radunò dietro la fazione del Paleologo legittimo e una dopo l'altra, le città vennero prese in nome della reggenza costantinopolitana.<ref>Nicol (1993), pp. 191–194</ref><ref name="B95">Bartusis (1997), p. 95</ref> Tessalonica, in un primo tempo, rimase tranquilla, e Sinadeno contattò il suo vecchio amico Cantacuzeno con l'intenzione di arrendersi a lui. Una tale mossa poteva rivelarsi decisiva, visto che il possesso di Tessalonica avrebbe consentito a Cantacuzeno di controllare Macedonia, [[Tessaglia]] ed Epiro, e nel marzo 1342, partì da Didymoteichon con il suo esercito in direzione della città. Prima del suo arrivo, però, Sinadeno fu rovesciato e cacciato dalla città a seguito di una rivolta guidata da una fazione popolare radicale, gli [[Zeloti di Tessalonica |zeloti]].<ref name="B95"/><ref>Nicol (1993), p. 194</ref> Apocauco, con una flotta, venne a rafforzare il nuovo regime, e uno dei suoi figli fu installato come nuovo governatore.<ref name="B95"/><ref>Nicol (1993), pp. 194–195</ref>
Cacciato da Tessalonica, con la causa di Cantacuzeno apparentemente in rovina, fu presto costretto a cercare rifugio alla corte del re serbo, [[Stefano Uroš IV Dušan]] e con la sua famiglia tornò a Costantinopoli nelle mani della reggenza facendo un accordo con Apocauco.<ref name="B95"/><ref>Nicol (1993), p. 195</ref> Venne premiato con l'alta carica di ''[[protovestiario]]'', ma poco dopo messo agli arresti domiciliari virtuali a Costantinopoli ove morì, privato del suo rango e di una notevole ricchezza, verso la fine del 1345 o all'inizio del 1346.<ref name="PLP"/><ref name="P181"/><ref name="G486">Guilland (1967), p. 486</ref> Un anno dopo, nel febbraio 1347, Cantacuzeno entrò a Costantinopoli come vincitore della guerra civile,<ref>Nicol (1993), pp. 205–207</ref><ref>Bartusis (1997), pp. 96–97</ref> che lasciò lo Stato bizantino in rovina: con le sue risorse umane e militari esauste, oltre la metà del suo territorio era stato perduto, fallito e in debito con gli stranieri, con una popolazione stanca della guerra e poco entusiasta.<ref>Nicol (1993), pp. 216–219</ref>
==Note==
<references />
{{Reflist|30em}}
==Bibliografia==
*{{Cita libro|titolo= The Late Byzantine Army: Arms and Society 1204–1453 |nome= Mark C. |cognome= Bartusis |editore= University of Pennsylvania Press |città= Philadelphia, Pennsylvania |anno= 1997 | isbn = 0-8122-1620-2 |url= https://books.google.com/books?id=rUs-hHd89xAC}}
*{{Cita libro|nome= Rodolphe |cognome= Guilland |capitolo= Le Protostrator |pp= 478–497 |titolo= Recherches sur les institutions byzantines, Tome I|lingua= fr |editore= Akademie-Verlag |città= Berlin |anno= 1967}}
*{{citecita encyclopedialibro|lastcognome=Kazhdan|firstnome=Alexander|authorlink=|titletitolo=Synadenos|pagepagina=1990|editor-last=Kazhdan|editor-firstcuratore=Alexander P.|editor-link=Alexander Kazhdan|encyclopediapubblicazione=[[Oxford Dictionary of Byzantium]]|___locationcittà=New York and Oxford |publishereditore=Oxford University Press|yearanno=1991|isbn=978-0-19-504652-6}}
*{{Cita libro|titolo= The Last Centuries of Byzantium, 1261–1453 |nome= Donald MacGillivray |cognome= Nicol |città= Cambridge|editore= Cambridge University Press |anno= 1993 | isbn = 978-0-521-43991-6 |url= https://books.google.com/books?id=y2d6OHLqwEsC}}
*{{Cita libro|cognome=Polemis|nome=Demetrios I.|titolo=The Doukai: A Contribution to Byzantine Prosopography|città=London |editore=The Athlone Press|anno=1968|url=https://books.google.com/books?id=Sx5dAAAAIAAJ}}
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