Cera d'api: differenze tra le versioni
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La cera è secreta dalle [[apis|api]] di una ben determinata età in forma di sottili scaglie. Le scaglie sono prodotte dalle [[ape operaia|api operaie]], di età compresa tra i 12 e i 17 giorni, mediante otto [[ghiandola|ghiandole]] situate nella parte ventrale dell'[[addome]], per la precisione sui lati interni degli sterniti (le protezioni ventrali presenti in ogni segmento del corpo). La cera è prodotta nei segmenti addominali dal 4 al 7. La dimensione di queste ghiandole dipende dall'età dell'operaia.
Le [[Apis mellifera|api mellifere]] usano la cera d'api per costruire le celle esagonali del loro [[favo]], dove vengono cresciute le larve e depositati [[miele]] e [[polline]]. Affinché le ghiandole possano secernere la cera, la temperatura dell'[[alveare]] deve essere compresa tra {{m|33|-|°C}} e 36 °C e le api devono consumare una quantità di miele di circa otto volte superiore in peso. Si stima che le api volino per {{m|530000|k|m}} per raccogliere {{m|1|k|g}} di miele. Quando gli [[Apicoltore|apicoltori]] vanno ad estrarre il miele, disopercolano ogni cella, cioè ne recidono la copertura. Essa può avere un colore variabile dal giallognolo al brunastro, a seconda della purezza e del tipo di fiore raccolto dalle api. La cera dei [[Favo di covata|favi di covata]] tende ad essere più scura di quella proveniente dai favi di miele, dal momento che le impurezze vi si accumulano più velocemente. A causa di tali impurezze, la cera deve essere trattata prima di qualsiasi utilizzo: lo scarto che ne deriva si chiama [[feccia della cera]].
La cera ottenuta dalla sola fusione con acqua calda e senza aggiunta di altre sostanze assume il nome di "cera vergine". Mantiene un leggero e gradevole odore aromatico, è facilmente modellabile alla temperatura indotta dal semplice calore della mano.
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