Legione Lombarda: differenze tra le versioni
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{{citazione|[...] Già il tricolore vessillo che da gran tempo ci lusinga di renderci liberi soggiace a riforma: il color nostro nazionale vi ha parte e in certo modo ci si assicura che presso è a spuntare l'aurora apportatrice della nostra rigenerazione [...]|Giovanni Battista Sacco}}
La Legione Lombarda fu quindi il primo reparto militare italiano ad avere come stendardo un vessillo tricolore<ref name="difesa"/>. La bandiera tricolore venne proposta a Napoleone dai patrioti milanesi<ref name="Cita|Villa|p. 10"/>. Secondo le fonti più autorevoli la scelta perpetrata dai membri della Legione Lombarda di sostituire il blu della bandiera francese con il verde è anche legata al colore delle divise della [[Milizia cittadina (Milano)|Milizia cittadina milanese]] i cui componenti, fin dal 1782, indossavano un'uniforme di questa tonalità, ovvero un abito verde con [[Mostrina|mostrine]] rosse e bianche; per tale motivo, in [[dialetto milanese]], i membri di questa guardia comunale erano popolarmente chiamati ''remolazzit'', ovvero "piccoli [[Raphanus sativus|rapanelli]]", richiamando le rigogliose foglie verdi di questo ortaggio<ref name="Cita|Maiorino|p. 158">{{Cita|Maiorino|p. 158}}.</ref>.
Il fatto che la decisione di dotare le Legione Lombarda di un vessillo militare tricolore fosse passata praticamente inosservata, perlomeno per i cronisti dell'epoca, si deve al fatto che la bandiera scelta fosse ancora solamente un vessillo militare a cui non venne data particolare importanza, mentre la comunicazione di Bonaparte al Direttorio rifletteva invece la nuova sensibilità dei francesi a questo riguardo, e quindi il nuovo significato attribuito ai simboli nella Francia rivoluzionaria; per gli enti italiani che accolsero la "proposta" di Napoleone, i nuovi colori (presenti sulla divisa e sulla bandiera) sarebbero serviti solo per distinguere sul campo di battaglia le truppe italiane da quelle dei loro alleati, senza avere un significato politico o "nazionale".
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La bandiera della Guardia nazionale milanese rimase tale fino alla fine di gennaio 1797 quando, per ordine di Napoleone, fu stabilito che dovesse «portare i ''tre colori italiani verde, bianco e rosso''»; disposizione riportata anche nel nuovo ''Piano di organizzazione della guardia nazionale cisalpina'' in cui veniva anche specificato che: «Ciascun battaglione avrà una bandiera con ''tre colori nazionali […]''; fatti analoghi di svolsero a Modena nello stesso modo<ref>{{Cita|Fiorini|pp. 698-699}}.</ref>.
In ogni caso si tratta ancora di una bandiera "militare" e non "nazionale" o "di Stato". Tutte le repubbliche instaurate in Italia dai francesi portarono un tricolore ad imitazione di questi ultimi: la preferenza per il bianco e il rosso dell'amministrazione milanese discese dal fatto che questi colori fossero presenti nella bandiera d'oltralpe e anche sullo [[Stemma di Milano|stemma cittadino]] "d'argento (bianco) alla croce di rosso"<ref>{{Cita|Fiorini|p. 700}}.</ref>, mentre la scelta del verde è dovuta al fatto che questo colore era caratteristico delle milizie milanesi e discendeva dall'uniforme della milizia cittadina concessa a quest'ultima dall'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]] con dispaccio del 18 aprile 1782:
{{Citazione|[...] Consiste in una sopraveste di color verde con colletto e paramani bianchi, sottoveste e calzoni bianchi, spallette d'oro, fiocchi al capello, portaspada con pendone verde ed oro, sciarpa simile. [...]|Dispaccio di Giuseppe II d'Asburgo-Lorena<ref name="Cita|Fiorini|p. 701">{{Cita|Fiorini|p. 701}}.</ref>}}
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