Relatività ristretta: differenze tra le versioni

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Il primo postulato, noto anche come "principio di relatività speciale", riafferma ed estende il [[Relatività galileiana|principio di relatività di Galileo]], mentre il secondo può derivarsi dal primo ed elimina la necessità dell'[[etere luminifero]], dando il giusto significato all'[[esperimento di Michelson-Morley]].
 
Dai due postulati discende che nell'[[universo]] descritto dalla relatività speciale le misure di intervalli temporali e di lunghezze spaziali effettuate da osservatori [[Sistema di riferimento inerziale|inerziali]] non corrispondono necessariamente fra loro, dando luogo a fenomeni come la [[dilatazione del tempo]] e la [[contrazione delle lunghezze]], che sono espressione dell'unione dello spazio tridimensionale e del tempo in una unica entità quadridimensionale nella quale si svolgono gli eventi, chiamata [[cronotopo]] o spazio-tempo. In questo ambito lo strumento matematico che consente il cambio di [[sistema di riferimento]] sono le [[trasformazioni di Lorentz]], che si riducono alle [[trasformazioni di Galileo]] della [[fisica classica]] nel limite di basse velocità. L'esistenza del limite della velocità della luce, inoltre, ha come conseguenza che l'energia fornita a un corpo non ne incrementi solo l'[[energia cinetica]] maaumentando anche la [[Massa inerziale|massa]] (se ciò non avvenisse tale limite potrebbe essere superato), da cui Einstein ha derivato l'aspetto forse più rivoluzionario della teoria: l'equivalenza fra massa ed energia secondo la nota formula [[E=mc²]].
 
La riscrittura delle leggi della meccanica operata dalla relatività ristretta portò a una radicale svolta nella comprensione del mondo fisico e a una grande fama del suo autore anche al di fuori del contesto scientifico, mentre la relazione E=mc² è divenuta la più famosa equazione in assoluto, entrando a far parte della cultura in generale.