Regno di Cachezia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Corretto: "da allora"
Leopold (discussione | contributi)
Riga 11:
 
== Egemonia iranica ==
[[File:Teimuraz I of Kakhetia.jpg|thumb|left|[[Teimuraz I di KakhetiCachezia]] e sua moglie Khorashan. Un disegno dall'album del contemporaneo missionario [[cattolico romano]] Don Cristoforo De Castelli.]]
 
Nel decennio che segue del 1610, Shah Abbas I rinnovò i suoi sforzi per portare la Georgia in modo più totale dentro l'impero safavide e sottopose Kakhetila Cachezia a ripetute invasioni, dal 1614 al 1617. In una serie di insurrezioni georgiane e rappresaglie iraniche, vennero uccise da sessanta a settantamila persone e oltre 100.000 contadini cachezi furono forzatamente deportati in Iran. La popolazione didellai KakhetiCachezia diminuì di due terzi; le fiorenti città di una volta, come Gremi e Zagemi, si riducono a insignificanti villaggi; l'agricoltura andò in declino e il commercio pervenne ad una fase di stagnazione.<ref>Ibid, pp. 50-51.</ref> Verso il 1648, l'indefesso Taimuraz venne infine espulso dadalla KakhetiCachezia. Il governo safavide stringendo il suo controllo susulla KakhetiCachezia, implementò una politica atta a sostituire la popolazione nativa con le tribù turche nomadi. Allo stesso tempo, i montanari [[dagestan]]i iniziarono ad attaccare e a colonizzare le zone di frontiera della regione didella KakhetiCachezia.
 
Nel 1659, i Cachezi si sollevarono in massa, massacrando i nomadi e cedendo la loro regione a [[Vakhtang V di KartliCartalia|Vakhtang V Shah-Nawaz]], un re musulmano georgiano didella KartliCartalia, che riuscì ad ottenere il permesso dallo shah di insediare suo figlio [[Archil di Imereti|Archil]] come re ain KakhetiCachezia. Per un certo tempo i due regni della [[Georgia orientale]] furono virtualmente unificati sotto il governo di Shah-Nawaz e di suo figlio, dal quale derivò un periodo di relativa pace. Facendo della città di Telavi la sua capitale, al posto di Gremi, rovinata dalle invasioni iraniane, Archil si preparò a realizzare un programma di ricostruzione. Tuttavia, la situazione promettente fu di breve durata. L'ascesa di Archil ain KakhetiCachezia segnò l'inizio di una rivalità tra i due rami dei Bagrationi – i [[Mukhrani]], a cui apparteneva Archil, e la Casata di KakhetiCachezia, spodestata della corona nella persona di Teimuraz I. Quest'ultima alla fine riuscì a ristabilirsi nel 1703, a spese della loro apostasia all'Islam, governando, da allora in poi, per conto dei sovrani safavidi. Ciò si dimostrò essere di poco vantaggio, tuttavia, e il regno continuò ad essere infestato dalle incessanti incursioni dei dagestani.
 
Dal 1724 al 1744, Cachezia venne soggetta alle successive occupazioni, ottomana e iraniana. Ad ogni modo, il servigio reso dal principe di Cachezia, [[Teimuraz II DIdi KakhetiCachezia|Teimuraz II]] all'iraniano [[Nadir Shah|Nader Shah]], nella lotta contro gli ottomani, fece sì che gli venisse annullato il duro tributo che Kakhetila Cachezia pagava alla corte iraniana, nel 1743. La cooperazione con Nader assicurò a Teimuraz II il governo sia di KakhetiCachezia che di KartliCartalia, ottenendo così il riconoscimento per se stesso come re di Kartli, e per suo figlio, [[Erekle II]], come re di Kakheti. Entrambi i monarchi vennero incoronati secondo il rito della tradizione cristiana nel 1745. Sfruttando l'inquietudine in Iran che seguì all'assassinio di Nader nel 1747, i due sovrani autoproclamarono l'indipendenza dei loro regni. Il loro governo agevolò la stabilizzazione della regione; l'economia inizio a rivivere e gli attacchi dagestani vennero ad essere ridotti, sebbene non eliminati. Alla morte di Teimuraz, l'8 gennaio del [[1762]], gli successe ErekleEraclio, che in questo modo riuscì a unificare la Georgia orientale nel singolo stato di [[Kartli-Kakheti]] per la prima volta e per quasi tre secoli.<ref>{{En}}Keith Hitchins. [http://www.iranica.com/articles/v10f5/v10f504b.html Georgia (II): Storia delle relazioni iraniane-georgiane.] ''[[Encyclopædia Iranica|Encyclopædia Iranica Online Edition]]''. ConsulatoConsultato il 14 gennaio del [[2008]].</ref>
 
== Note ==