Pierre-Auguste Renoir: differenze tra le versioni
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Il padre, tuttavia, era di un altro avviso. Quando pioveva, infatti, il piccolo Pierre-Auguste per ammazzare il tempo rubava i suoi gessetti da sarto e con essi dava libero sfogo alla sua immaginazione, disegnando familiari, cani, gatti e altre raffigurazioni che continuano tuttora a popolare le realizzazioni grafiche dei bambini. Papà Léonard da una parte avrebbe voluto sgridare il figliolo, ma dall'altra notò che il piccolo Pierre con i suoi gessetti dava vita a disegni molto belli, a tal punto che decise piuttosto di informare la moglie e di comprargli quaderni e matite, nonostante il loro costo, molto elevato nella Parigi dell'Ottocento. Quando quindi Gounod faceva pressioni sul piccolo affinché entrasse nel coro liturgico, Léonard preferì declinare la sua pur generosa proposta e incoraggiò il talento artistico del figliolo, nella speranza che diventasse un buon decoratore di porcellane, attività tipica di Limoges. Entusiasta autodidatta, lo stesso Renoir coltivò orgogliosamente il suo talento artistico e, nel 1854 (non aveva che tredici anni), entrò come apprendista pittore in una manifattura di porcellane, a rue du Temple, coronando così le ambizioni paterne. Il giovane Pierre-Auguste qui decorò porcellane con composizioni floreali, per poi cimentarsi con l'esperienza anche in composizioni più complesse, come il ritratto di Maria Antonietta: vendendo i vari manufatti a tre soldi al pezzo Renoir riuscì ad accumulare una buona somma di denaro, e le sue speranze di trovare un impiego presso la prestigiosa manifattura di Sèvres (questa era la sua massima ambizione in quel momento) erano più palpabili e vive che mai.
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==== Gleyre ====
Non tutto però andò rose e fiori: nel 1858, infatti, la ditta Lévy dichiarò bancarotta. Rimasto senza lavoro, Renoir si ritrovò costretto a lavorare in proprio, aiutando il fratello incisore a dipingere stoffe e ventagli e decorando un ''café'' a rue Dauphine. Nonostante di questi lavori non ci rimangono più tracce, sappiamo che Renoir godette di una grande popolarità, e in questo certamente fu agevolato dalla versatilità del suo talento e, soprattutto, dal suo innato gusto per tipi artistici che risultassero naturalmente accattivanti per il pubblico, che in effetti approvò sin dagli esordi le sue opere. Si fece apprezzare anche quando dipinse soggetti sacri per il mercante Gilbert, fabbricatore di tende per missionari presso il quale aveva trovato momentaneamente impiego.
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