Mobile computing: differenze tra le versioni
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Le origini del mobile computing si possono ricondurre alla progressiva diffusione dei [[personal computer]] portatili, a sua volta legata ai progressi tecnologici che hanno consentito una progressiva riduzione delle dimensioni dei componenti [[hardware]]. La categoria dei portatili ha subito una rapida evoluzione negli ultimi decenni, dando origine a una ampia classe di categorie di computer a basso ingombro come [[laptop]], [[notebook]], [[tablet PC]] e così via, fino ai [[computer palmare|palmari]]. Contemporaneamente alla miniaturizzazione dei computer, altri dispositivi digitali di piccole dimensioni (come [[fotocamera digitale|fotocamere digitali]], [[lettore mp3|lettori mp3]], [[telefono cellulare|telefoni cellulari]], [[navigatore satellitare|navigatori GPS]]) hanno visto un accrescimento delle loro capacità di calcolo e delle loro possibilità di interconnessione, portando a un mercato in cui il confine fra computer e altri dispositivi è sempre più sfumato.
Contemporaneamente, il diffondersi delle tecnologie [[wireless]] per la connessione a [[Internet]] e in rete ha contribuito a facilitare l'uso di questi strumenti per la trasmissione e la ricezione dati. Questo nuovo scenario ha contribuito all'avvento di una nuova generazione di dispositivi di calcolo miniaturizzati che enfatizzano fortemente l'accesso alla rete, come i [[netbook|notebook]] e i [[mobile Internet device|MID]] (''
Termini come ''pervasive computing'' o ''[[ubiquitous computing]]'' sono stati recentemente coniati per indicare la possibilità di accedere alla rete e a sistemi di memorizzazione ed elaborazione dati praticamente in tutti i contesti e attraverso una varietà di dispositivi.
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