Bruce Springsteen: differenze tra le versioni
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«''The Boss''», come è sempre stato soprannominato, è uno degli artisti più conosciuti nell'ambito della musica contemporanea ed è considerato uno dei più rappresentativi fra i musicisti [[rock]].<ref name=AllMusic>{{cita web|autore=William Ruhlmann|titolo=Bruce Springsteen – Artist Biography|sito=AllMusic|http://www.allmusic.com/artist/bruce-springsteen-mn0000530745/biography|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6TjkN2m8U|dataarchivio=31 novembre 2014|deadurl=no}}</ref> Accompagnato per gran parte della sua carriera dalla [[E Street Band]], è divenuto famoso soprattutto per le sue coinvolgenti e lunghissime esibizioni dal vivo, raggiungendo il culmine della popolarità fra la seconda metà degli anni settanta e il decennio successivo.
Fra i suoi [[album discografico|album]] di maggior successo si annoverano ''[[Born to Run]]'', ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'' e ''[[Born in the U.S.A.]]'', lavori emblematici della sua poetica volta a raccontare – con l'immediatezza della musica rock – la quotidianità degli "ultimi" d'America, nel solco della tradizione dei cosiddetti «''storyteller''», offrendo uno spaccato della grandezza e delle contraddizioni della società statunitense;<ref name=Iorio>{{cita web|autore=Maurizio Iorio|titolo=Quarant'anni fa esce "Born to Run" e comincia l'epopea musicale di Bruce Springsteen|sito=Rainews|data=25 agosto 2015|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Quaranta-anni-fa-esce-Born-to-run-e-comincia-epopea-musicale-di-Bruce-Sprinsgteen-57c39a2f-aef4-4245-afe0-b8a3a81fd37a.html|accesso=19 febbraio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6fPTcHkOf|dataarchivio=19 febbraio 2016|deadurl=no}}</ref><ref name=Onda>{{cita web|autore=Cristian Degano|titolo=Bruce Springsteen – Il menestrello dell'Altramerica|sito=Ondarock|url=http://www.ondarock.it/songwriter/brucespringsteen.htm|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6TjV7hk2A|dataarchivio=31 ottobre 2014|deadurl=no}}</ref> con il disco ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]'' è intervenuto anche sulla tragedia degli [[attentati dell'11 settembre 2001]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.musicbox-online.com/9-11.html|titolo=Bruce Springsteen – The Rising
In più di quarant'anni di carriera ha venduto 65 milioni di dischi nel suo paese e, secondo alcune stime, circa 120 milioni nel mondo.<ref name=RIAA>{{cita web|lingua=en|url=http://www.riaa.com/gold-platinum/?tab_active=top_tallies&ttt=TAA#search_section|titolo=Gold & Platinum – Top Selling Artists|sito=RIAA.com|editore=Recording Industry Association of America|accesso=13 gennaio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6eVFdOKmS|dataarchivio=13 gennaio 2016|deadurl=no}}</ref><ref name=SB>{{cita web|lingua=en|url=http://www.statisticbrain.com/top-selling-music-artists-of-all-time/|titolo=Top Selling Music Artists of All Time|sito=Statistic Brain Research Institute|accesso=13 gennaio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6eVGrkSHk|dataarchivio=13 gennaio 2016|deadurl=no}}</ref> Il suo lavoro gli è valso parecchi riconoscimenti, tra cui venti [[Grammy Award|Grammy]] e un [[Premio Oscar|Oscar]] oltre all'onorificenza del [[Kennedy Center Honors|Kennedy Center Honor]], che gli è stata attribuita per il suo contributo alla diffusione della [[Cultura degli Stati Uniti d'America|cultura statunitense]] nel mondo.<ref name=AmericanSkin172>{{cita|Labianca, 2002|p. 172}}.</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kennedy-center.org/artist/A56005|titolo=Bruce Springsteen|editore=The Kennedy Center|data=9 settembre 2009|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=https://archive.is/QjTyT|dataarchivio=11 novembre 2015|urlmorto=no}}</ref>
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[[File:Cafe Wha? South view 2005-04-04.jpg|miniatura|sinistra|L'ingresso del [[Cafe Wha?]] nel [[Greenwich Village]] a [[New York]]]]
Nel 1965 il quindicenne Bruce Springsteen fu ammesso come chitarrista ritmico nei The Rougues, un gruppo di ragazzi di Freehold con i quali esordì durante una festa da ballo per adolescenti.<ref name=Car2/> Entrò in seguito a far parte dei The Castiles, un'altra band di giovanissimi capeggiata dal suo compagno di scuola George Theiss, il cui repertorio era basato sullo stile musicale dei gruppi inglesi che stavano cominciando ad affermarsi anche negli Stati Uniti. I ragazzi trovarono un aiuto nel trentaduenne Gordon "Tex" Vinyard, che li accolse nella sua casa e si propose come loro mentore riuscendo a procurare alla nuova band qualche ingaggio nelle feste studentesche.<ref name=Marsh2004-28>{{cita|Marsh, 2004|pp. 28-29}}.</ref> I Castiles inoltre presero parte ad alcune competizioni fra gruppi amatoriali: fu durante una di queste che Springsteen incontrò [[Steven Van Zandt]], un chitarrista poco più giovane di lui che successivamente divenne uno dei suoi principali collaboratori e uno dei suoi migliori amici.<ref name=Car2/>
Il batterista Bart Haynes, finita la scuola, si arruolò nei [[United States Marine Corps|Marines]] e nel 1967 rimase ucciso in combattimento in [[guerra del Vietnam|Vietnam]]: questo episodio segnò la vita del giovane Springsteen e di qui scaturì il suo interesse per la vita dei reduci, ai quali dedicò poi molto impegno anche sotto il profilo economico.<ref name=Car2/> Convocato per la visita di leva, Springsteen fu scartato evitando così l'arruolamento.<ref name=Col477>{{cita|Colombati|p. 477}}.</ref> Nell'estate del 1968 i Castiles si sciolsero malgrado fossero riusciti a conseguire nel frattempo una discreta notorietà: l'anno precedente il gruppo aveva tenuto alcuni spettacoli al [[Cafe Wha?]] di New York e aveva registrato due brani, ''That's What You Get'' e ''Baby I'' (entrambi a firma Springsteen-Theiss), per un 45 giri che tuttavia non fu mai pubblicato.<ref name=Car2/><ref name=Marsh2004-40>{{cita|Marsh, 2004|p. 40}}.</ref> Springsteen intanto intraprese gli studi universitari presso l'Ocean County Community College, rimanendovi iscritto per circa un anno e mezzo. Con due ragazzi conosciuti al ''campus'' formò gli Earth, un ''[[power trio]]'' sul modello dei [[Cream]] e degli [[The Jimi Hendrix Experience|Experience]] di [[Jimi Hendrix]].<ref name=Marsh2004-41>{{cita|Marsh, 2004|p. 41}}.</ref><ref name=Car4>{{cita|Carlin|cap. 4}}.</ref>
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Per Springsteen la terza prova discografica si prospettava decisiva: un ulteriore insuccesso avrebbe infatti rischiato di compromettere definitivamente la sua carriera.<ref name=Wheels>Thom Zimny, ''Wings for Wheels'' in {{cita disco|artista=|titolo=Born to Run: 30th Anniversary Edition|wktitolo=Born to Run|etichetta=Columbia Records|distributore=Sony BMG|catalogo=828767558929|formato=DVD|anno=2005}}</ref> Il lavoro procedeva a rilento e con risultati frustranti: la band riuscì a portare a termine un solo brano, ''[[Born to Run (singolo)|Born to Run]]'', che poi avrebbe dato il titolo all'album. Più volte l'artista fu sul punto di annullare tutto e propose di registrare tutte le canzoni dal vivo in studio o in concerto, dal momento che l'attività ''live'' si era dimostrata la dimensione più congeniale al gruppo.<ref name=Labianca45>{{cita|Labianca, 2002|p. 45}}.</ref><ref name=Car12>{{cita|Carlin|cap. 12}}.</ref>
Uno degli eventi più significativi nella carriera del musicista avvenne il 9 maggio 1974: a [[Cambridge (Massachusetts)|Cambridge]], nel [[Massachusetts]], durante un concerto di [[Bonnie Raitt]] cui Springsteen e la sua band facevano da [[gruppo spalla]], il pubblico decretò un capovolgimento dei ruoli, richiamando sul palco l'artista del New Jersey alla fine dello spettacolo e chiedendogli di esibirsi nuovamente.<ref name=Marsh2004-115>{{cita|Marsh, 2004|p. 115}}.</ref> Alcuni giorni dopo [[Jon Landau]], critico musicale di ''[[Rolling Stone]]'', scrisse sul settimanale ''The Real Paper'' di [[Boston]]:<ref name=Cambbell326>{{cita|Campbell|p. 326}}.</ref>
{{Citazione|Giovedì scorso, al teatro di Harvard Square, ho visto balenarmi davanti agli occhi i miei trascorsi rock 'n' roll. E ho visto qualcos'altro: ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen. In una sera in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, lui mi ha fatto sentire come se ascoltassi musica per la primissima volta.|Jon Landau, ''The Real Paper'', 22 maggio 1974|Last Thursday, at the Harvard Square theatre, I saw my rock 'n' roll past flash before my eyes. And I saw something else: I saw rock and roll future and its name is Bruce Springsteen. And on a night when I needed to feel young, he made me feel like I hearing music for the very first time.|en}}
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[[File:Springsteen with Telecaster.jpg|miniatura|sinistra|Springsteen con la chitarra che compare sulla copertina di ''[[Born to Run]]'' e di altri suoi dischi<ref name=Tele>La chitarra, divenuta uno dei simboli più riconoscibili del cantautore, è un ibrido tra una [[Fender Telecaster]] e una meno nota Fender Esquire, modello sostanzialmente identico, ma dotato di un solo pick-up. Springsteen l'acquistò nel 1973 in un negozio di strumenti del New Jersey per 185 dollari. Si trattava di una Telecaster del 1953 restaurata con l'aggiunta del manico di una Esquire dello stesso periodo. Secondo Springsteen «è una Telecaster, ma non è del tutto corretto. È una mezzosangue, se vogliamo» (v. {{cita|Carlin|cap. 8}}).</ref>]]
La pubblicazione fu preceduta da un'imponente campagna promozionale, basata sullo slogan «il futuro del rock and roll». Springsteen tenne a New York dieci spettacoli da «tutto esaurito» che suscitarono l'interesse dei mezzi di comunicazione di massa, a tal punto che ''Born to Run'' – ancor prima della sua uscita – divenne uno degli album più attesi dell'anno e la canzone omonima fu una delle più trasmesse dalle radio.<ref name=Labianca45/><ref name=Marsh2004-117/><ref name=Billboard9-8-75-2>{{cita news|titolo=Inside Track|pubblicazione=Billboard|data=9 agosto 1975|editore=Billboard Publications, Inc.|
L'attenzione concentrata su Springsteen fu enorme: il 27 ottobre ''[[Time]]'' e ''[[Newsweek]]'', i due settimanali statunitensi più diffusi, dedicarono in contemporanea le rispettive copertine al nuovo protagonista del panorama musicale, ma i due articoli presentavano un approccio diametralmente opposto.<ref name=Car13>{{cita|Carlin|cap. 13}}.</ref><ref name=Marsh2004-153>{{cita|Marsh, 2004|pp. 153-154}}.</ref> Sulla copertina di ''Time'' campeggiava la frase «''Rock's New Sensation''» («la rivelazione del rock») e l'articolo era piuttosto favorevole a Springsteen sebbene l'autore Jay Crocks stigmatizzasse l'enfasi eccessiva che gli era stata dedicata.<ref name=Time>{{cita news|autore=Jay Cocks|titolo=The Backstreet Phantom of Rock|pubblicazione=[[Time]]|data=27 ottobre 1975|p=62|editore=Time Inc.|lingua=en|url=http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,913583,00.html|accesso=12 febbraio 2016}}</ref> La copertina del rivale ''Newsweek'' recava invece un titolo più critico, «''Making of a Rock Star''» («la costruzione di una stella del rock»): il pezzo scritto da Maureen Orth si concentrava sulle tecniche con cui l'industria discografica plasmava i propri eroi;<ref name=Newsweek>{{cita news|autore=Maureen Orth, Janet Huck, Peter S. Greenberg|titolo=Making of a Rock Star|pubblicazione=[[Newsweek]]|data=27 ottobre 1975|lingua=en}}</ref> a suo dire il musicista era la creazione di un gruppo di manipolatori intenzionati a imporre un prodotto privo di contenuti.<ref name=Marsh2004-153/> Molto si discusse all'epoca sulla figura di Springsteen e, a fronte di molti osservatori entusiasti, vi fu chi parlò apertamente di montatura.<ref name=NYMagazine>{{cita news|autore=Nik Cohn|titolo=Ventilating the Hype|pubblicazione=[[New York (rivista)|New York Magazine]]|data=20 ottobre 1975|p=75|editore=New York Magazine Co. Inc.|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=FukCAAAAMBAJ&lpg=PA75&dq=springsteen%20new%20york%20voice&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q&f=false|accesso=12 febbraio 2016}}</ref>
Nel frattempo l'album raggiunse in poche settimane la terza posizione nella classifica di ''[[Billboard 200|Billboard]]''.<ref name=Billboard13-9-75-2>{{cita news|titolo=Top Lps & Tape|pubblicazione=Billboard|data=13 settembre 1975|editore=Billboard Publications, Inc.|
Intanto i contratti quinquennali stipulati da Springsteen con Mike Appel si avvicinavano alla scadenza: i due si accinsero quindi a trattare l'eventuale rinnovo. Fu in questa circostanza che il cantante si rese conto del fatto che Appel esercitava un controllo pressoché totale sulla sua attività artistica; si arrivò presto a una rottura e Springsteen intentò una causa nei confronti dell'impresario, il quale reagì a sua volta con una controcitazione.<ref name=Car14>{{cita|Carlin|cap. 14}}.</ref> Il contenzioso, che coinvolse anche la Columbia, si trascinò per un anno e in quel periodo l'attività discografica si bloccò completamente.<ref name=Marsh2004-183>{{cita|Marsh, 2004|pp. 183-184}}.</ref><ref name=Col623>{{cita|Colombati|pp. 623-624}}.</ref> Nella primavera del 1977 si raggiunse infine un accordo stragiudiziale che liberava il cantautore da ogni vincolo; Appel avrebbe contestualmente ricevuto {{formatnum:800000}} dollari e la metà dei diritti della canzoni pubblicate per la Laurel Canyon.<ref name=Eliot12-13>{{cita|Eliot|cap. 12-13}}.</ref>
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[[File:Springsteen 05051981 01 200.jpg|miniatura|Bruce Springsteen in concerto a [[Drammen]] nel 1981]]
La fase di post-produzione risultò critica, giacché i tecnici del suono [[Jimmy Iovine]] e Toby Scott non riuscivano a effettuare il [[missaggio]] secondo i desideri del cantautore. Landau allora chiese aiuto a [[Chuck Plotkin]], un produttore di [[Los Angeles]], che decise di aumentare il volume del basso elettrico e della grancassa, conferendo al disco il suono deciso e oscuro che ne rappresenta una delle caratteristiche principali.<ref name=Zimmy/> L'album, intitolato ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', fu pubblicato nel giugno del 1978 e raggiunse la quinta posizione della classifica di ''Billboard''.<ref name=Car16>{{cita|Carlin|cap. 16}}.</ref><ref name=Billboard29-7-78>{{cita news|titolo=Billboard Top Lps & Tape|pubblicazione=Billboard|data=29 luglio 1978|editore=Billboard Publications, Inc.|
La tournée promozionale del disco, considerata una delle più importanti nella storia del rock, prese avvio ancor prima della pubblicazione dell'opera e si concluse il 1º gennaio 1979 dopo 115 esibizioni.<ref name=AS84>{{cita|Labianca, 2002|pp. 84-88}}.</ref><ref name=Marsh2004-264>{{cita|Marsh, 2004|p. 264}}.</ref><ref name=Guaitamacchi1978>{{cita|Guaitamacchi|cap. ''Bruce Springsteen & the E Street Band – Nasce il mito della banda del Boss''}}.</ref> La scaletta fu resa più robusta anche dall'innesto delle numerose canzoni escluse dall'album, che divennero parte integrante del repertorio di Springsteen insieme a decine di ''[[cover]]'' e classici del [[rock and roll]]: i concerti dunque si dilatarono in misura considerevole fino a sfiorare spesso le tre ore, al punto che lo spettacolo fu diviso in due parti con l'inserimento di un breve intervallo.<ref name=Car16/><ref name=AS84/>
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Il disco seguente del cantautore, ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'', fu edito nell'ottobre del 1980 dopo una lunga lavorazione che aveva avuto inizio nel maggio del 1979.<ref name=Marsh2004-209>{{cita|Marsh, 2004|p. 209}}.</ref><ref name=AS48>{{cita|Labianca, 2002|p. 48}}.</ref> Inizialmente il progetto era basato sui brani estromessi dal lavoro precedente, con il veloce pezzo rock ''The Ties that Bind'' che avrebbe dovuto dare il titolo all'opera; nondimeno Springsteen seguitava a comporre nuove canzoni e convinse la casa discografica a dare alle stampe un album doppio.<ref name=Marsh208/> Il brano scelto come nuova ''[[title track]]'' era stato presentato in anteprima durante i concerti del MUSE ed era dedicato alla sorella Ginny, rimasta incinta a 17 anni come la protagonista della canzone.<ref name=Wier19>{{cita|Wiersema|p. 19}}.</ref> Dal punto di vista stilistico, il disco proseguiva il percorso intrapreso negli album precedenti, distinguendosi tuttavia da ''Darkness on the Edge of Town'' per la presenza di incalzanti pezzi [[rockabilly]] alternati a brani di sapore [[musica country|country]].<ref name=Car17>{{cita|Carlin|cap. 17}}.</ref>
''The River'' fu il primo LP di Springsteen a raggiungere la vetta della classifica statunitense;<ref name=Billboard1-11-80>{{cita news|titolo=Top LPs & Tape|pubblicazione=Billboard|data=1º novembre 1980|editore=Billboard Publications, Inc.|
=== L'apice della popolarità ===
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[[File:Bruce Springsteen.jpg|miniatura|sinistra|Il cantante durante uno spettacolo]]
Nell'aprile del 2006 fu distribuito ''[[We Shall Overcome: The Seeger Sessions]]'', un album realizzato con un gruppo eterogeneo di musicisti e totalmente incentrato sul repertorio di canzoni popolari e tradizionali del cantautore e attivista [[Pete Seeger]]. Il progetto traeva le sue origini dagli anni novanta, quando Springsteen registrò un'interpretazione dell'inno ''[[We Shall Overcome]]'' per un disco tributo a Seeger: in quella circostanza l'artista del New Jersey conobbe i Gotham Playboys, un collettivo [[zydeco]]/[[cajun (musica)|cajun]] con cui incise alcuni brani di Seeger in presa diretta nel suo studio di Colts Neck; in seguito, fra il 2005 e il 2006, il cantante riunì gli stessi musicisti con l'aggiunta di una sezione di fiati per dare una veste definitiva a quelle vecchie registrazioni.<ref name=Car25/> Springsteen e la nuova formazione, ribattezzata «The Sessions Band», partirono per un breve tour da cui fu tratto un [[Bruce Springsteen with the Sessions Band: Live in Dublin|disco dal vivo]].<ref name=Guaitamacchi2006>{{cita|Guaitamacchi|cap. «Bruce Springsteen with the Session Band – Canzoni di festa e di protesta»}}.</ref>
L'ottobre del 2007 vide la pubblicazione di ''[[Magic (Bruce Springsteen)|Magic]]'', un nuovo lavoro con la E Street Band. L'album fu accompagnato da una tournée mondiale di successo, in occasione della quale Danny Federici – malato e poi scomparso nell'aprile del 2008 – fu sostituito da [[Charles Giordano]], tastierista della Sessions Band.<ref name=Car25/> Il cantautore continuò a occuparsi di politica dando il suo appoggio a [[Barack Obama]], candidato democratico alle elezioni del 2008 e futuro presidente: Springsteen prese parte ad alcuni incontri pubblici e al concerto tenuto dopo l'insediamento di Obama, esibendosi insieme a Pete Seeger in ''This Land Is Your Land''.<ref name=Car25/> Nel gennaio del 2009 fu presentato il disco successivo dell'artista, ''[[Working on a Dream]]'', preparato ancora con la collaborazione della E Street Band;<ref name=Car26>{{cita|Carlin|cap. 26}}.</ref> il tour mondiale che seguì portò alcune novità nel gruppo: oltre alla violinista Soozie Tyrell e a Charles Giordano, entrarono stabilmente nell'organico altri musicisti già in forza alla Sessions Band, tra cui un gruppo di coristi e il trombettista Curt Ramm.<ref name=CindyCurtis>{{cita news|titolo=Bruce Springsteen – La scaletta della data zero|sito=Virgin Radio|data=26 marzo 2009|url=http://www.virginradio.it/2918/springsteen_data_zero/|accesso=12 febbraio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SsEYpH3t|dataarchivio=26 settembre 2014|deadurl=no}}</ref> Lo spettacolo del 28 giugno 2009 a [[Londra]] fu documentato nel DVD ''[[London Calling: Live in Hyde Park]]''. Il 18 giugno 2011, a causa delle complicanze derivate da un infarto cardiaco, morì il sassofonista Clarence Clemons.<ref name=CCDies>{{cita news|autore=Andy Greene|titolo=E Street Band's Clarence Clemons Dies at 69|sito=Rolling Stone|data=18 giugno 2011|url=http://www.rollingstone.com/music/news/e-street-bands-clarence-clemons-dies-at-69-20110618|accesso=12 febbraio 2016|lingua=en|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SsCWzccR|dataarchivio=26 settembre 2014|deadurl=no}}</ref>
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[[File:Bruce Springsteen 20080815.jpg|miniatura|Bruce Springsteen sul palco con [[Max Weinberg]]]]
Springsteen tornò col suo diciassettesimo album nel marzo del 2012: ''[[Wrecking Ball (Bruce Springsteen)|Wrecking Ball]]'' fu inciso con l'ausilio di musicisti esterni alla E Street Band, tra cui il nuovo produttore Ron Aniello, il batterista [[Matt Chamberlain]] e il chitarrista [[Tom Morello]] dei [[Rage Against the Machine]], il quale inaugurò una duratura collaborazione con il cantante. In due brani è presente il sassofono di Clemons, registrato precedentemente alla sua scomparsa. In occasione della lunga tournée mondiale iniziata dopo la pubblicazione dell'album, l'artista riunì nuovamente la E Street Band, affiancata da una sezione di fiati (denominata «E Street Horns») e da un gruppo di coristi («E Street Choir»);<ref name=BandOfficial>{{cita web|titolo=The Band|sito=The Official Bruce Springsteen Website|url=http://brucespringsteen.net/category/the-band|accesso=12 febbraio 2016|lingua=en|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6NnEjyaWT|dataarchivio=4 marzo 2014|deadurl=no}}</ref> in questa formazione allargata le parti di sassofono di Clarence Clemons furono affidate al nipote [[Jake Clemons|Jake]] e a Eddie Manion.<ref name=AP>{{cita news|url=http://www.billboard.com/articles/photos/live/506256/clarence-clemons-nephew-playing-saxophone-on-bruce-springsteen-tour|titolo=Clemons' Nephew to Play Sax on Springsteen Tour|autore=Associated Press
Nel gennaio del 2014 uscì ''[[High Hopes (album Bruce Springsteen)|High Hopes]]'', quarto disco di Springsteen consecutivo – e undicesimo in totale – a guadagnare il primo posto nella classifica degli album più venduti negli Stati Uniti.<ref name=Yahoo>{{cita web|autore=Keith Caulfiel|url=http://music.yahoo.com/news/bruce-springsteen-aiming-11th-no-1-album-billboard-003137560.html|titolo=Bruce Springsteen Aiming for 11th No. 1 Album on Billboard 200 Chart|sito=Yahoo Music|lingua=en|accesso=12 febbraio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6Sr5I1EjO|dataarchivio=25 settembre 2014|deadurl=no}}</ref> Oltre a ''cover'' di altri artisti, l'opera comprende perlopiù materiale inciso nel decennio passato e reinterpretazioni di brani già pubblicati, come una riedizione elettrica di ''The Ghost of Tom Joad''; anche la ''title track'', un pezzo di Tim Scott, era già apparsa in un'altra versione nell'EP ''[[Blood Brothers (Bruce Springsteen e E Street Band)|Blood Brothers]]'' del 1996. Il disco, prodotto da Aniello, fu realizzato con la partecipazione di Tom Morello e di tutti i membri della E Street Band. Fra il gennaio e il maggio del 2014 si svolse un [[High Hopes Tour|nuovo tour]] di 34 spettacoli. Dopo l'uscita dell'edizione celebrativa di ''The River'', nel 2016 Springsteen ha intrapreso con la E Street Band una [[The River Tour 2016|tournée]] interamente dedicata alla riproposizione delle canzoni di quell'album.<ref name=TRT2016>{{cita web|titolo=Bruce Springsteen and The E Street Band Announce 2016 The River Tour|sito=The Official Bruce Springsteen Website|url=http://brucespringsteen.net/news/2015/bruce-springsteen-and-the-e-street-band-announce-2016-the-river-tour-3|data=4 dicembre 2015|lingua=en|accesso=18 gennaio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6ecpE1CBp|dataarchivio=18 gennaio 2016|deadurl=no}}</ref>
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[[File:BruceSpringsteen2009.jpg|miniatura|Il cantautore durante un'esibizione dal vivo nel 2009]]
I personaggi pittoreschi e improbabili che popolavano le ambientazioni urbane dei primi dischi hanno subìto una rapida evoluzione verso un maggiore realismo, lasciando progressivamente spazio a persone comuni afflitte dai medesimi problemi economici o familiari che Springsteen aveva conosciuto attraverso i suoi genitori e i suoi amici d'infanzia.<ref name=Col487>{{cita|Colombati|p. 487}}.</ref><ref name=Kir130>{{cita|Kirkpatrick|p. 130}}.</ref> A partire da ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', la precarietà e la mancanza di lavoro si sono affermate come soggetti ricorrenti nei suoi testi, al punto che Springsteen – anche con riferimenti politici espliciti, seppur non del tutto pertinenti – iniziò a essere definito «l'eroe della classe lavoratrice» («''working-class hero''»),<ref name=Onda/><ref name=Womack65>{{cita|Womack|p. 65}}.</ref><ref name=Masur157>{{cita|Masur|p. 157}}.</ref> essendo identificato come l'artista che dava voce a quella grossa fetta della società americana nota come «''blue collars''» (i «colletti blu», ovvero gli operai con la tuta da lavoro, in contrapposizione alla categoria dei cosiddetti «[[Colletto bianco|colletti bianchi]]»).<ref name=Womack27>{{cita|Womack|p. 27}}.</ref> Dopo l'apice della popolarità raggiunto con ''[[Born in the U.S.A.]]'', Springsteen diede alle stampe tre album più introspettivi, anche se non completamente autobiografici (''[[Tunnel of Love (album Bruce Springsteen)|Tunnel of Love]]'', ''[[Human Touch (album)|Human Touch]]'' e ''[[Lucky Town]]''), focalizzati sul tema delle relazioni interpersonali.<ref name=Col493>{{cita|Colombati|p. 493}}.</ref>
Il ''[[topos]]'' della fuga, soggetto centrale in ''[[Born to Run]]'', fu in seguito declinato come volontà di lasciare l'insicurezza finanziaria e l'iniquità sociale alla ricerca di migliori condizioni di vita,<ref name=Col59>{{cita|Colombati|p. 59}}.</ref><ref name=Marsh2004-122>{{cita|Marsh, 2004|p. 122}}.</ref> collegandosi all'idea originaria del «sogno americano» che secondo Springsteen consiste essenzialmente nella speranza di «vivere qui come una famiglia, dove i forti possono aiutare i deboli e i ricchi possono aiutare i poveri», non solo nella ricerca del mero successo economico. La mancata concretizzazione di questa prospettiva è divenuta l'argomento di molte canzoni a sfondo sociale a partire dagli anni ottanta:<ref name=Pet86/> nell'album ''[[The Ghost of Tom Joad]]'', in particolare, il cantautore descrive la condizione di coloro che hanno sofferto le conseguenze della [[grande depressione]] degli anni trenta (con echi di Steinbeck e [[Woody Guthrie|Guthrie]]) e la sorte del tutto analoga dei disoccupati e degli immigrati clandestini messicani degli anni novanta.<ref name=Pet92>{{cita|Petrillo|p. 92-93}}.</ref> Dopo l'ottimismo di ''[[Working on a Dream]]'' del 2009, in cui il musicista esorta gli ascoltatori a spendersi per la realizzazione del «sogno» incarnato nella figura del presidente [[Barack Obama]], il tema della promessa non mantenuta tornò a essere centrale tre anni dopo nel disco ''[[Wrecking Ball (Bruce Springsteen)|Wrecking Ball]]''.<ref name=Vites/>
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* {{cita libro|cognome=Masur|nome=Louis P.|titolo=Runaway Dream: Born to Run and Bruce Springsteen's American Vision|anno=2009|editore=Bloomsbury Publishing USA|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-1-60819-101-7|cid=Masur}}
* {{cita libro|cognome=Petrillo|nome=Marina|titolo=Nativo americano: la voce folk di Bruce Springsteen|anno=2010|editore=Feltrinelli Editore|città=Milano|isbn=978-88-07-49097-2|cid=Petrillo}}
* {{cita libro|curatore=Christopher Phillips; Louis P. Masur
* {{cita libro|cognome=Sandford|nome=Christopher|traduttore=Stefania Cherchi|titolo=Springsteen. Il futuro del rock'n'roll. La biografia definitiva|anno=2003|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-7966-220-1|cid=Sandford}}
* {{cita libro|cognome=Wiersema|nome=Robert J.|titolo=Walk Like a Man: Coming of Age With the Music of Bruce Springsteen|anno=2011|editore=Greystone Books
* {{cita libro|curatore=Kenneth Womack; Jerry Zolten; Mark Bernhard|titolo=Bruce Springsteen, Cultural Studies and the Runaway American Dream|anno=2013|editore=Ashgate Publishing, Ltd.|città=Farnham|lingua=inglese|isbn=978-1-4094-9525-3|cid=Womack}}
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* {{cita libro|cognome=Heylin|nome=Clinton|titolo=Bootleg: The Rise & Fall of the Secret Recording History|anno=2003|edizione=1ª ed.|editore=Music Sales Group|lingua=inglese|città=Londra|isbn=978-1-84449-151-3|cid=Heylin, 2003}}
* {{cita libro|autore=Alessandro Portelli|titolo=Canoni americani: oralità, letteratura, cinema, musica|editore=Donzelli Editore|città=Roma|anno=2004|isbn=978-88-7989-846-1|cid=Portelli}}
* {{cita libro|cognome=Wien|nome=Gary|titolo=Beyond the Palace|anno=2003|ed=1|editore=Trafford Publishing
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