Locomotiva DB 184: differenze tra le versioni

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== Progetto e costruzione ==
Le locomotive elettriche {{TA|E 410}} (in seguito gruppo 184) della [[Deutsche Bundesbahn|Ferrovia Federale Tedesca (DB)]] nacquero allo scopo di eliminare i tempi morti per il cambio del mezzo di trazione alle frontiere con [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Lussemburgo]] e [[Francia]], le cui reti ferroviarie usavano sistemi di elettrificazione diversi da quello adottato dalle ferrovie tedesche<ref name="DBTRAINS">{{cita|Wilbrink, ''E 310/E 410''||E310-E410}}.</ref>.
 
Sulla base dell'esperienza acquisita con i tre prototipi di locomotiva bifrequenza<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> equipaggiati con [[Diodo a giunzione|raddrizzatori al silicio]] costituenti i gruppi {{TA|E 320 01}}<ref group="Nota">Nel 1981 la locomotiva {{TA|182 001formatnum:182001}} (ex {{TA|E 320 01}}), già accantonata dalla DB, fu concessa in uso alla [[AEG-Telefunken]] che vi montò a proprie spese un'apparecchiatura sperimentale con [[Motore trifase|motori trifasi]] che intendeva sviluppare soprattutto per le reti straniere con alimentazione monofase a {{TA|25 kV 50 Hz}}, ma che poteva essere provata anche sulla rete tedesca a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}}. Con la trasformazione, eseguita dalla AEG a Monaco Freimann, la locomotiva fu equipaggiata con un carrello con due motori trifasi della potenza nominale complessiva di {{TA|2 870 kW}}, mentre i motori originali dell'altro carrello furono esclusi dal circuito di trazione. In occasione della trasformazione la {{TA|182 001formatnum:182001}} fu ridipinta nello schema di coloritura rosso, beige e grigio perla. Cf&nbsp;''Notizie flash'' in ''I treni oggi'', 2 (1981), n.&nbsp;13, p.&nbsp;7.</ref>, 11 e 21<ref name="IF4/T12">{{cita|Machefert-Tassins, ''I diversi''|n.&nbsp;4, tabella&nbsp;XII, p.&nbsp;408|IF 2,3,4}}.</ref><ref name="BR181DB/39-42 group=Nota">Nel 1968 i tre prototipi {{TA|E 320 01}}, 11 e 21 furono riclassificati nel gruppo 182 rispettivamente come {{TA|182 001formatnum:182001}}, 011 e 021. Cf&nbsp;{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;39-49|BR181DB}}.<br />In seguito il gruppo 182 fu riutilizzato dalla [[Deutsche Bahn|Deutsche Bahn AG]] per classificare le 25 locomotive a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}} e {{TA|25 kV 50 Hz}} {{TA|ES 64 U2}} immesse in servizio nel 2001-2002. Cf&nbsp;{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;47-49|BR181DB}}.</ref> che svolsero servizio a partire dal 1960 sulla relazione [[Homburg (Saarland)|Homburg]]–[[Saarbrücken]]–[[Forbach]]–[[Metz]], elettrificata in Germania a {{M|15|k|V}} {{M|16⅔||Hz}} e in Francia a 25&nbsp;kV 50&nbsp;Hz<ref name="DBTRAINS" />, gli uffici centrali della DB<ref name="BZA" group="Nota" /> di [[Monaco di Baviera]] svilupparono con l'industria tedesca il progetto di una nuova famiglia di locomotive elettriche polialimentazione<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> che comprendeva<ref name="DBTRAINS" />:
* le locomotive bifrequenza {{TA|E 310}} (in seguito [[Locomotiva DB 181|gruppo 181]]), previste per circolare sotto le reti elettrificate in [[corrente alternata]] a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}} delle ferrovie tedesche (DB) e a {{TA|25 kV 50 Hz}} delle [[Société nationale des chemins de fer français|ferrovie francesi (SNCF)]] e [[Société Nationale des Chemins de Fer Luxembourgeois|lussemburghesi (CFL)]];
* le locomotive quadricorrente<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> {{TA|E 410}}, previste per circolare anche sotto le reti elettrificate in [[corrente continua]] a {{TA|1,5 kV}} delle [[Nederlandse Spoorwegen|ferrovie olandesi (NS)]] e a {{TA|3 kV}} delle [[Société nationale des chemins de fer belges|ferrovie belghe (SNCB)]].
 
Le suddette locomotive erano inoltre in grado di funzionare sotto le [[Linea aerea di contatto|catenarie]] di altri Stati in cui non era prevista espressamente la loro circolazione, cioè le reti elettrificate in corrente alternata a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}} delle ferrovie svizzere (FFS) e [[Österreichische Bundesbahnen|austriache (ŐBB)]] e, limitatamente alle {{TA|E 410}}, le reti elettrificate in corrente continua a {{TA|1,5 kV}} delle ferrovie francesi (SNCF) e a {{TA|3 kV}} delle [[Ferrovie dello Stato|ferrovie italiane (FS)]]<ref name="ReferenceA">{{cita|Bachman, ''The BR 184''||The BR 184}}.</ref>.
 
Le locomotive {{TA|E 410}}, che secondo Bachman "essentially was to be a multi-
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Tutte le "Europa-Lok" furono consegnate con la coloritura «blu acciaio», allora standard per le locomotive elettriche per treni viaggiatori veloci della DB, estesa per la prima volta all'[[Imperiale (ferrovia)|imperiale]], mentre il telaio e i carrelli furono verniciati con una nuova tonalità di grigio<ref name="BR181DB/54-55">{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;54-55|BR181DB}}.</ref>.
 
In occasione della prima revisione generale alcune locomotive furono ridipinte nel nuovo schema di coloritura «blu oceano-beige», in particolare la {{TA|184 002formatnum:184002}} nel giugno 1986 e la {{TA|184 003formatnum:184003}} nel luglio dello stesso anno<ref name="BR181DB/54-55"/>.
 
=== Parte elettrica ===
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Dovendo viaggiare su reti con diversi sistemi di [[segnalamento ferroviario]] le locomotive furono equipaggiate con i sistemi di ripetizione dei segnali in macchina usati dalle amministrazioni interessate; in particolare il sistema di ripetizione discontinuo INDUSI<ref group="Nota" name="INDUSI">INDUSI: acronimo di ''INDUktive zugSIcherung'' (sicurezza treno induttiva).</ref> adottato dalle ferrovie federali tedesche (DB), fu affiancato dal sistema francese BRS<ref group="Nota">BRS: sigla di ''Boite de Répetition des Signaux'' (cassetta di ripetizione dei segnali).</ref> adottato dalle ferrovie francesi (SNCF), lussemburghesi (CFL) e belghe (SNCB)<ref name="BR181DB/54-55"/>.
 
Il sistema INDUSI fu installato inizialmente nella versione {{TA|I 60}}, aggiornata successivamente alla versione {{TA|I 60R}} e quindi, limitatamente alla {{TA|184 003formatnum:184003}} che era l'unica locomotiva ancora in servizio negli [[anni 1990|anni novanta]], alla versione {{TA|PZB 90}}<ref name="BR181DB/54-55"/>.
 
Il sistema francese BRS richiese l'installazione di una spazzola metallica di contatto sul carrello anteriore della locomotiva, destinata a strisciare su un pattino posto al centro del binario, detto "coccodrillo" per la sua forma, che ha il compito di trasmettere a bordo del rotabile l'informazione sull'aspetto del segnale che si sta per incontrare<ref name="BR181DB/54-55"/>. Oltre alla spazzola e all'apparecchiatura di bordo a essa collegata, il sistema BRS richiedeva l'installazione in cabina di guida di un tachigrafo (tipo Hasler) su cui venivano registrati l'aspetto del segnale incontrato e la velocità del treno al passaggio sul relativo "coccodrillo"<ref name="BR181DB/54-55"/>.
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Ogni modulo raddrizzatore era collegato a uno specifico avvolgimento secondario del trasformatore principale e alimentava i due motori di trazione di ciascun carrello collegati permanentemente in parallelo fra loro<ref name="BR181DB/58-59"/>.
 
I moduli raddrizzatori erano sistemati in due telai nella sala macchine, ciascuno dei quali conteneva 80 tiristori e 40 diodi al silicio raffreddati ad aria<ref name="BR181DB/58-59"/>. La massa totale di {{TA|1 500 kg}} delle due incastellature, confrontata con quella della precedente locomotiva {{TA|E 320 01}} (in seguito {{TA|182 001formatnum:182001}}) che adottava diodi al silicio di precedente tipo prodotti dalla stessa AEG<ref name="IF4/T12"/>, permetteva di ottenere un risparmio di massa di circa {{TA|300 kg}} con prestazioni migliorate del 30%<ref name="BR181DB/58-59"/>.
 
Una volta raggiunta la massima tensione sui motori era possibile un'ulteriore incremento della velocità per mezzo di quattro gradi di [[Shunt (elettrotecnica)#Altri usi|indebolimento di campo]], ottenuti per mezzo di un sistema di controllo aggiuntivo<ref name="BR181DB/58-59"/>.
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La scelta dell'azionamento elettromeccanico fece sì che le locomotive {{TA|184 111 e 112}}, con parte elettrica ABB, non creassero i problemi di interferenza elettromagnetica causati dall'azionamento elettronico AEG delle {{TA|184 001-003}} sul sistema di [[Segnalamento ferroviario|segnalamento]] delle ferrovie belghe<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
I motori di trazione a corrente ondulata<ref name="motori a corrente ondulata" group="Nota" /> tipo {{TA|MBg 810}} furono sviluppati dalla BBC facendo ricorso all'esperienza maturata nell'isolamento a {{TA|3 kV}} con altri tipi di motori per locomotive monotensione e richiamandosi al progetto dei motori utilizzati sulla locomotiva bifrequenza<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> {{TA|E 320 11}} (in seguito {{TA|182 011formatnum:182011}})<ref name="IF4/T12"/><ref name="BR181DB/62-64"/>. <br />
Erano adatti sia al funzionamento in corrente alternata raddrizzata, con potenza oraria di {{TA|810 kW}}, che a quello in corrente continua, con potenza oraria di {{TA|850 kW}}, ed erano progettati per una tensione di esercizio di {{TA|1,5 kV}} che rendeva necessario collegare in serie i motori di ciascun carrello nel funzionamento sotto la linea aerea a {{TA|3 kV}}<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
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Nel mese di ottobre 1968 si svolsero tra [[Aquisgrana]] (in tedesco Aachen) e [[Liegi]] le corse di prova per l'accettazione sulla rete a {{TA|3 kV}} della SNCB e in questa occasione le {{TA|184 001-003}} AEG ebbero modo di manifestare la loro superiorità rispetto alle locomotive a corrente continua a tecnologia tradizionale della SNCB, riuscendo a trainare sul tratto in forte pendenza Aachen Hauptbahnhof-Aachen Süd<ref name="Aachen">{{cita web|http://www.bueker.net/trainspotting/stations_aachen.php|Aachen Hbf (Germany - Belgium)|7 novembre 2012|lingua=en|sito=Railways through Europe}}</ref> treni viaggiatori di 600 tonnellate alla velocità di circa {{TA|60 km/h}} senza aver bisogno della locomotiva di spinta<ref name="BR181DB/60-61"/>.
 
L'omologazione sulla rete della SNCB fu però complicata dal fatto che le locomotive della serie AEG ({{TA|184 001–003}}) inizialmente erano equipaggiate con un inverter con frequenza di commutazione di {{TA|100 Hz}}, le cui [[Armonica (fisica)|armoniche]] disturbavano il sistema di [[Segnalamento ferroviario|segnalamento]] belga<ref name="BR181DB/58-59"/><ref name="BR181DB/60-61"/>. Per risolvere l'inconveniente la frequenza dell'inverter fu portata a {{TA|112 Hz}}, dopodiché le prove vennero ripetute con la {{TA|184 002formatnum:184002}} sulla tratta Aachen Hauptbahnhof–[[Welkenraedt]]<ref name="Aachen"/> della linea Aquisgrana–Liegi senza più causare interferenze col segnalamento SNCB<ref name="BR181DB/58-59"/><ref name="BR181DB/60-61"/>.
 
Le corse di accettazione sulla rete SNCF a {{TA|25 kV 50 Hz}} si svolsero tra [[Saarbrücken]] a [[Metz]] il 5 febbraio 1969<ref name="BR181DB/60-61"/>.
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Le FS, che avevano già una vasta esperienza con i rimorchi per elettromotrici [[Automotrice FS ALe 840|Le 840.200]] e che avevano considerato la possibilità di modificare quattro [[Elettrotreno FS ETR 200|elettrotreni ETR.200]] per impiegarli anche con l'alimentazione a [[Trazione trifase|corrente alternata trifase]], verso il 1965 avevano studiato la possibilità di espletare servizi internazionali equipaggiando con convertitori alcuni rimorchi {{TA|Le 601}} tramite i quali alimentare delle [[ALe 601]] o costruendo delle locomotive quadricorrente<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> basate sul progetto meccanico delle [[D.443]]<ref name="iT182"/>.
 
Nell'aprile del 1972 la {{TA|184 003formatnum:184003}} venne inviata in Italia a seguito di un accordo tra FS e DB per eseguire una serie di prove inquadrate in un programma coordinato dall'[[Office de Recherches et d'Essais|Office de Recherches et d'Essais (ORE)]], l'ufficio per le ricerche e le sperimentazioni dell'[[Union internationale des chemins de fer|Union Internationale des Chemins de fer (UIC)]]<ref name="iT109-32-33">{{cita|''Locomotive policorrenti''|pp. 32-33|iTreni 109}}.</ref>.
 
Le prove, oltre a valutare le prestazioni della locomotiva, erano finalizzate a verificare l'effetto delle armoniche della corrente di trazione generate dalla commutazione dei circuiti elettronici di potenza della locomotiva sui circuiti di [[Segnalamento ferroviario|segnalamento]] e sugli impianti di [[telecomunicazioni]] delle FS<ref name="iT109-32-33"/>.
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La sperimentazione si svolse dal 13 al 20 di aprile sulle tratte [[Camerlata]]–[[Seregno]] della linea [[Milano]]–[[Chiasso]] e [[Brescia]]–[[Chiari]] della Milano–[[Venezia]], su cui vennero posizionate le apparecchiature per la misurazione a terra sui [[Circuito di binario|circuiti di binario]], sui cavi telefonici e sulle [[Sottostazione elettrica|sottostazioni elettriche]] di alimentazione della linea di trazione<ref name="iT109-32-33" />.
 
Il treno di prova era composto dalla locomotiva DB {{TA|184 003formatnum:184003}}, una carrozza dinamometrica, una carrozza oscillografica, una [[carrozza UIC-X]] di 2ª classe e una [[locomotiva FS E.444]] della prima serie (E.444.001-004)<ref group="Nota">Secondo Michael Ruge ({{cita|''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;60-61|BR181DB}}) si trattava della locomotiva E.444.003.</ref> con funzione di riserva<ref name="iT109-32-33"/>.
 
Nei giorni successivi il suddetto convoglio, a cui vennero aggiunte sedici carrozze portandone la massa a 862 tonnellate, eseguì delle prove di trazione sul tronco Bologna-Prato della [[Ferrovia Bologna-Firenze (direttissima)|Direttissima Bologna–Firenze]], dove la 184 dimostrò le sue ottime doti di forza e di accelerazione portando il treno, che fu anche fatto spuntare da fermo<ref>{{cita|Giovanardi, ''Ferrovia''|p. 779|Ei vol. 1}}.</ref>, a più di {{TA|95 km/h}} sulle rampe più acclivi con una forza di trazione misurata al gancio di {{M|220|k|N}}<ref name="iT109-32-33"/>.
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Nel 1968 le {{TA|E 410}} vennero riclassificate nel gruppo 184, mantenendo la numerazione progressiva 001-003 e 011-012, che per queste ultime venne cambiata in 111-112 l'anno successivo<ref name="DBTRAINS"/>.
 
Dopo numerose prove in linea le 184 del deposito di Colonia Deutzerfeld furono messe in servizio sul [[TEE Paris-Ruhr]] nel 1969 e sul [[TEE Parsifal]] nel 1970<ref name="TEE-80n" group="Nota">{{cita|Mertens, Malaspina, ''TEE''|p. 80|TEE}}. La stessa fonte sostiene che le 184 furono messe in servizio anche sul [[TEE Goethe]] a partire dal 1970, circostanza che risulta assai improbabile perché le locomotive assegnate al TEE Goethe erano di stanza nel deposito di Saarbrücken, mentre tutte le 184 erano assegnate a quello di Colonia. L'unica locomotiva che potrebbe aver prestato servizio regolare sul TEE Goethe è la {{TA|184 002formatnum:184002}}, trasferita a Saarbrücken nel 1974 dopo il declassamento a macchina bifrequenza.</ref>, istituendo in questa occasione un turno giornaliero sul percorso [[Dortmund]]–Liegi–Aquisgrana–Liegi–Dortmund<ref name="BR181DB/60-61"/><ref name="BR181DB/65"/>, in cui le 184 coprivano i tratti Dortmund–Liegi in testa al TEE Paris Ruhr, Liegi–Aquisgrana–Liegi con la coppia di TEE Parsifal, e Liegi–Dortmund in testa al TEE Paris Ruhr<ref>{{cita|Mertens, Malaspina, ''TEE''|pp. 180-183, 200-205, 338-341}}.</ref>. Il turno rimase pressoché invariato anche dopo la limitazione a [[Düsseldorf]], nel settembre 1971, del TEE Paris Ruhr e l'ulteriore limitazione a Colonia, nel giugno 1975, del [[TEE Molière]] che l'aveva sostituito quasi sulla stessa traccia oraria dal giugno 1973<ref>{{cita|Mertens, Malaspina, ''TEE''|pp. 338-341}}.</ref>.
 
Nel 1974 una manovra errata sulla locomotiva {{TA|184 002formatnum:184002}} provocò un gravissimo guasto nella sezione a [[corrente continua]], che risultò praticamente distrutta<ref name="BR181DB/60-61"/>. L'entità dei danni fu tale da determinare la decisione di rimuovere completamente le apparecchiature per il funzionamento a 1,5 e a {{TA|3 kV}} in corrente continua, compresi i [[Pantografo (trasporti)|pantografi]] 1 e 4, declassando così la {{TA|184 002formatnum:184002}} a locomotiva bifrequenza<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> e rendendola analoga alle macchine del [[Locomotiva DB 181|gruppo 181]]<ref name="BR181DB/60-61"/>. Dopo l'intervento di ripristino la {{TA|184 002formatnum:184002}} fu trasferita al deposito locomotive di [[Saarbrücken]], dove fu affiancata alle 181 nei turni del servizio interfrontaliero con la Francia<ref name="BR181DB/60-61"/>.
 
Anche le {{TA|184 001formatnum:184001}} e 003 si dimostrarono poco affidabili nel funzionamento in corrente continua, essendo soggette a una serie di avarie provocate dai picchi di tensione che si verificavano sulla [[Linea aerea di contatto|linea di contatto]] alimentata a {{TA|3 kV}} della rete ferroviaria belga<ref name="Elk">{{cita|Schmitz, ''Die Europalok''||Europalok}}.</ref>. Le sovratensioni erano causate dall'immissione di energia in linea da parte delle locomotive SNCB durante la [[Freno elettrico|frenatura elettrica a recupero]]<ref name="Elk"/>, che provocava, in particolari condizioni<ref group="Nota">L'aumento della tensione oltre i limiti di tolleranza si verificava quando non poteva essere utilizzata l'energia immessa in linea dalle locomotive SNCB in fase di frenatura elettrica a recupero. Questo avveniva quando sui binari alimentati dalla stessa sottostazione elettrica non era presente nessuna locomotiva sottoposta a sforzo di trazione, impegnata cioè nel traino di un convoglio in fase di accelerazione o su un percorso in salita. L'avaria poteva dunque verificarsi nelle suddette condizioni quando la 184 era ferma, impegnata in un percorso in discesa o, meno facilmente, aveva già raggiunto la velocità impostata in orario su un percorso pianeggiante, condizione in cui l'assorbimento di corrente è limitato a quello necessario per vincere le resistenze aerodinamiche e per garantire l'alimentazione dei servizi del treno.</ref>, un aumento della tensione media fino a {{TA|4 kV}} con picchi di {{TA|7 kV}}<ref name="BR181DB/60-61"/>. Questi valori non comportavano conseguenze sulle locomotive ad azionamento elettromeccanico della SNCB, ma, non esistendo ancora una componentistica di protezione adeguata, erano deleteri per l'inverter che equipaggiava le 184 AEG, costringendo alla fine la DB a ritirarle dal servizio internazionale con il Belgio<ref name="BR181DB/60-61"/>.
 
Le {{TA|184 111formatnum:184111}} e 112 BBC, ad azionamento elettromeccanico come le locomotive della SNCB, erano immuni dalle suddette sovratensioni, ma dopo il ritiro delle {{TA|184 001formatnum:184001}} e 003 risultarono in numero insufficiente per garantire l'esercizio dei TEE Molière e Parsifal e vennero distolte anch'esse dal servizio internazionale<ref name="BR181DB/65"/>.
 
Le {{TA|184 001,}} 003, 111 e 112 furono quindi declassate a locomotive bifrequenza, rimuovendone i circuiti di trazione a corrente continua e i pantografi 1 e 4, e trasferite al deposito locomotive di Saarbrücken, dove vennero messe in servizio sul ramo [[Treviri]]-Ehrang a partire dall'orario estivo del 1979<ref name="BR181DB/60-61"/><ref name="BR181DB/65"/>.
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Le locomotive {{TA|184 111-112}} non ebbero una vita particolarmente lunga: essendo le uniche macchine della DB equipaggiate con la tecnologia svizzera della BBC, non furono mai viste di buon occhio, sia per le difficoltà di reperimento dei pezzi di ricambio che per i costi di manutenzione conseguentemente elevati<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
La {{TA|184 111formatnum:184111}}, accantonata il 3 ottobre 1980, fu ricoverata il 24 settembre 1981 nel capannone delle officine di riparazione DB di Opladen, dove rimase a disposizione per due anni per fornire pezzi di ricambio; nel 1984 venne smantellata e demolita nelle officine stesse<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
La {{TA|184 112formatnum:184112}} fu ricoverata il 17 dicembre 1982 nelle officine di riparazione DB di Opladen a causa di un limitatore di sovratensione difettoso; in mancanza del pezzo di ricambio fu quindi accantonata il 30 giugno 1983 e destinata al [[Deutsches Technikmuseum Berlin|Museo della Scienza e della Tecnica di Berlino]]<ref name="BR181DB/62-64"/>. Nel luglio 1984 fu trasferita nelle officine di riparazione DB di [[Kassel]] dove furono rimontati i pantografi 1 e 4 e inviata a [[Berlino]], dove fu esposta a partire dal 19 maggio 1987 nel giardino del museo<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
{{clear}}
Riga 358:
| anno = 1968
| pp = 430-431
| ISBN = {{NoISBN}}no
| cid = OTF
}}
Riga 370:
| volume = vol. I. A-Ga
| capitolo = Ferrovia
| ISBN = {{NoISBN}}no
| cid = Ei vol. 1
}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{de}}Cita web [|url=http://www.dbmuseum-koblenz.de/index.php/exponate/elektrolokomotiven/76-184-003 |titolo=E 410 003/184 003-2 (Mehrsystem-Elektrolokomotive)] in ''|pubblicazione=DB Museum Koblenz''|lingua=de}}
* {{de}}Cita web [|url=http://www.bundesbahnzeit.de/Galerien/Mehrsystem/galerie.htm |titolo=Mehrsystem - Lokomotiven] in ''|pubblicazione=Die Bundesbahnzeit''|lingua=de}}
 
{{Portale|Germania|ingegneria|trasporti}}