Titani: differenze tra le versioni
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I '''Titani''' ({{lang-grc|Τιτάνες|Titánes}}; singolare: Τιτάν) sono, nella [[mitologia greca|mitologia]] e nella [[religione greca]], gli dèi più antichi (''próteroi theoí''<ref>Esiodo ''Teogonia'' 424.</ref>), nati prima degli Olimpi e generati da [[Urano (mitologia)|Urano]] (Cielo) e [[Gaia (mitologia)|Gea]] (anche Gaia, Terra)<ref>Cfr. ad es. [[Herbert Jennings Rose]]. ''Oxford Classical Dictionary'' 1970; trad. it. ''Dizionario di antichità classiche''. Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 1995, p.2106; Franco Ferrari, Marco Fantuzzi, Maria Chiara Martinelli, Maria Screna Mirto. ''Dizionario della Civiltà classica'', vol. 2. Milano, Rizzoli, 2001, p.1757.</ref>. '''Titanidi''' erano invece chiamate le loro sorelle, mogli e compagne.
I Titani vengono solitamente considerati come le forze primordiali del cosmo, che imperversavano sul mondo prima dell'intervento regolatore ed ordinatore degli [[Olimpi|Dèi olimpici]]. Tuttavia nell'antichità erano comunque rappresentati uguali agli esseri umani, allo stesso modo degli déi, anziché in forme mostruose come in alcune loro rappresentazioni
{{Citazione|I racconti titanici trattano degli dèi che appartengono ad un passato tanto remoto, che noi li conosciamo soltanto da una particolare specie di storie, in cui essi figurano in una particolare funzione. Il nome Titani, con cui noi li definiamo, ha designato per lunghissimo tempo la divinità del Sole e pare che originariamente fosse l'alto titolo attribuito agli dèi del cielo, ma agli dèi del cielo molto antichi, non ancora assoggettati ad alcuna legge e selvaggi. Per noi essi non erano divinità cui si attribuisse culto, eccettuati forse Crono ed Elio. [...] che qua e là avevano i loro culti. Essi invece erano dèi che avevano parte soltanto nella mitologia. Tale parte è sempre quella dei vinti... Questi vinti portavano in sé i caratteri di una generazione maschile più antica, di antenati, le cui qualità pericolose si ripetono nei discendenti.|[[Károly Kerényi]], ''Gli dèi e gli eroi della Grecia''. Milano, il Saggiatore, 1963, p. 29}}
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