Come è tipico per i [[ceratosauri]], le [[Mano|mani]] degli abelisauridi possedevano quattro dita per mano, ma questa è l'unica somiglianza tra le due famiglie in quanto negli abelisauridi il [[carpo]] non esisteva e le ossa delle quattro dita ([[Metacarpo|metacarpi]]) si attaccavano direttamente all'avambraccio. Le dita erano composte da: una sola flange-artiglio su primo e quinto dito, tre falangi sul terzo dito e due falangi sul secondo dito. Le due dita esterne fornite di una sola falange erano pressoché inesistenti e immobile. Gli artigli delle mani erano molto piccoli in ''Eoabelisaurus'' e totalmente assenti nei carnotaurini.<ref name=senter2010/>
Tuttavia i parenti più prossimi degli abelisauridi, come il ''[[Noasaurus]]'' e il ''[[Ceratosaurus]]'' avevano braccia funzionali e dotate di dita e artigli funzionali e mobili.<ref name=agnolin&chiarelli2009agnolinχarelli2009>{{Cita pubblicazione|cognome1= Agnolin |nome1= Federico L. |cognome2= Chiarelli |nome2= Pablo |titolo= The position of the claws in Noasauridae (Dinosauria: Abelisauroidea) and its implications for abelisauroid manus evolution |rivista= Paläontologische Zeitschrift |volume= 84 |pp= 293 |anno= 2009 | doi = 10.1007/s12542-009-0044-2 }}</ref> Secondo una teoria del paleobiologo Alexander O. Vargas gli abelisauridi hanno subito una drastica riduzione degli arti anteriori a seguito di un difetto genetico, che ha causato la perdita dei geni HOXA11 e HOXD11, due geni che regolano lo sviluppo degli arti anteriori.<ref>[http://www.smithsonianmag.com/science-nature/need-a-hand-dont-ask-an-abelisaurid-88125248/ Need a Hand? Don't Ask an Abelisaurid]</ref> È stato anche ipotizzato che in abelisauridi come il [[Carnotaurus sastrei|Carnotaurus]] e il [[Majungasaurus crenatissimus|Majungasaurus]] zampe anteriori cosícosì corte avrebbero potuto avere una funzione sociale. L'omero di questi dinosauri era capace di movimenti all'articolazione della spalla completamente differenti rispetto a quelli di altri grandi teropodi. Sembra infatti che potessero distendere le braccia all'infuori, capacitá che forse veniva esibita in rituali d'accoppiamento o per scoraggiare i rivali. Questo spiegherebbe anche perché zampe così corte si siano mantenute in tutti gli abelisauridi invece di scomparire.<ref>{{Cita libro|autore=John Conway, C.M. Koseman and Darren Naish|titolo=All Yesterdays Unique and Speculative Views of Dinosaurs and Other Prehistoric Animals|anno=2012|editore=|città=}}</ref>