Carlo Cattaneo (matematico): differenze tra le versioni

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== Biografia e carriera==
Dopo gli studi classici a Roma<ref>Cfr. G. Ferrarere, ”Necrologio“, ''Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei'', Sezione Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, Serie 6, XII (1979), pp. 359-371.</ref>, si laureò prima in [[ingegneria civile]], nel 1934, quindi in [[matematica]], nel 1936, a ''La Sapienza'', con [[Tullio Levi-Civita]], di cui ne fu assistente, alla cattedra di [[meccanica razionale]] tenuta dal Levi-Civita fino al 1939, quando, estromesso dall'insegnamento per le leggi razziali, gli subentrò [[Antonio Signorini]]. In quegli anni, anche [[Giulio Krall]] contribuì alla sua formazione di ricercatore.
 
Conseguita la libera docenza in meccanica razionale nel 1940, tenne per incarico la cattedra di [[fisica matematica]] a Roma fin quando, conseguito l'ordinariato in meccanica razionale nel 1949, gli fu assegnata la cattedra a [[Università di Pisa|Pisa]], in cui vi rimase fino al 1959, anno in cui ritornò a Roma, alla cattedra di meccanica razionale che fu del Signorini. A Pisa, comunque, continuò a ritornavi spesso per tenere periodicamente seminari e corsi di lezione alla [[Scuola Normale Superiore]].<ref>Cfr. ''Notiziario della Scuola Normale Superiore'', Serie II, 38 (3-4) (1969) pp. 311-318.</ref><ref>Cfr. pure la Prefazione a P. Rossi, ''Meccanica relativistica e analitica'', Pisa University Press, Pisa, 2006.</ref>
 
Nel 1975, passò alla cattedra di teorie relativistiche, appositamente creata per lui,<ref>Cfr. V. Cantoni, ”Necrologio di Carlo Cattaneo“, ''Bollettino dell'Unione Matematica Italiana'', Serie V, XVI-A (3) (1979) pp. 637-645.</ref> che tenne fino al 1979. Qui, formò una scuola di [[relatività]] (ad indirizzo fisico-matematico), tra i cui allievi ricordiamo [[Gaetano Caricato]] e [[Giorgio Ferrarese]] che ne assunse la cattedra di teorie relativistiche, continuando l'opera di didattica (sia scrivendo anch'egli, sulla scia dell'opera già svolta dal Cattaneo, apprezzati testi universitari di fisica matematica relativistica, che organizzando congressi e giornate-studio a partecipazione internazionale) e di ricerca del maestro.
 
È stato uno dei protagonisti della [[fisica matematica]] italiana negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]]. DalInvitato in diverse università ed istituzioni scientifiche sia straniere che nazionali, dal [[19721973]] al [[19761977]] è stato vicepresidente del ''Comitato Nazionale per la Matematica'' del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], nonché membro del Consiglio Direttivo del Centre Linceo interdisciplinare e del comitato di redazione degli ''Annali di Matematica Pura ed Applicata''. Tra i riconoscimenti ricevuti, l'elezione a membro dell'''International Committee on General Relativity'' nel [[1962]], nonché la laurea ''honoris causa'' ricevuta dall'[[Università di Lille I|Università di Lille]]. È stato anchesocio membronazionale dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]], socio corrispondente dell'[[Accademia delle Scienze di Torino]] e dell'[[Istituto Lombardo di Scienze e Lettere]]. Ricevette il ''Premio Vallauri'' dell'Accademia delle Scienze di Torino.<ref>Cfr. D. Graffi, ”Necrologio del prof. Carlo Cattaneo“, ''Annali di Matematica Pura ed Applicata'', Serie IV, CXXIV (1980) pp. I-V.</ref>
 
==Attività di ricerca==
I suoi lavori di ricerca hanno riguardato perlopiù la [[meccanica razionale]], la [[meccanica dei continui]] e la [[teoria della relatività]], trattata, quest'ultima, dal punto di vista della fisica matematica classica. Fin dagli anni '50, è stato più volte invitato da [[André Lichnerowicz]]<ref>Che ha sempre tenuto in grande considerazione i lavori della scuola italiana di fisica matematica, con cui è stato sempre in contatto; cfr. A. Lichnerowicz, ”Relatività e fisica matematica“, in: M. Pantaleo (a cura di), ''Astrofisica e cosmologia, gravitazione, quanti e relatività negli sviluppi del pensiero scientifico di Albert Einstein'', Giunti-Barbera, Firenze, 1979.</ref> a tenere corsi di lezione al [[Collège de France]] sulle sue ricerche in teoria relativistica dei mezzi continui.<ref>Cfr. J. Eisenstaedt and A.J. Kox (Eds.), ''Studies in the History of General Relativity'', Birkhäuser, Boston, 1992, p. 106.</ref>
I suoi studi e le sue ricerche hanno riguardato perlopiù la [[meccanica razionale]], la [[meccanica dei continui]] e la [[teoria della relatività]], trattata, quest'ultima, dal punto di vista della fisica matematica classica. I suoi lavori iniziali, risalenti ai primi anni '40, sia per la sua iniziale formazione d'ingegnere che per l'influsso di Levi-Civita, Signorini e Krall, riguardarono la [[meccanica analitica]] dei sistemi rigidi, la [[meccanica delle strutture]] e la teoria dell'[[elasticità]]. In una seconda fase, poi, egli si dedicò alla teoria della [[propagazione ondosa]] nei mezzi continui ed a problematiche di [[termomeccanica]].
 
ISuccessivamente, suoinel lavorisuo terzo e più vasto periodo di ricerca, hannodai riguardatoprimi perlopiùanni la'50 [[meccanicain razionale]]poi, lasi [[meccanicavolse deialla continui]] e la [[teoria della relatività]], trattata,con quest'ultima,risultati daloriginali puntodivenuti dinoti vistaa dellalivello fisicainternazionale. matematica classica.Infatti, Finfin dagli anni '50, è stato più volte invitato da [[André Lichnerowicz]]<ref>Che ha sempre tenuto in grande considerazione i lavori della scuola italiana di geometria differenziale e di fisica matematica, con cui èha statomantenuto sempre instretti contattocontatti; cfr. A. Lichnerowicz, ”Relatività e fisica matematica“, in: M. Pantaleo (a cura di), ''Astrofisica e cosmologia, gravitazione, quanti e relatività negli sviluppi del pensiero scientifico di Albert Einstein'', Giunti-Barbera, Firenze, 1979.</ref> a tenere corsi di lezione al [[Collège de France]] sulle sue ricerche in teoria relativistica dei mezzi continui.<ref>Cfr. J. Eisenstaedt and A.J. Kox (Eds.), ''Studies in the History of General Relativity'', Birkhäuser, Boston, 1992, p. 106.</ref>
 
Dal punto di vista didattico, l'attenzione e la cura che ha sempre prestato all'insegnamento sono testimoniati dalla stesura di validi manuali, esemplari per la chiarezza ed il rigore della trattazione, di [[meccanica razionale]], [[meccanica analitica]], meccanica dei fluidi e, soprattutto, di relatività, con la pubblicazione dei primi testi universitari italiani in relatività generale e le sue applicazioni in meccanica dei continui, apprezzati anche all'estero.<ref>Cfr. J. Eisenstaedt and A.J. Kox (Eds.), ''Studies in the History of General Relativity'', Birkhäuser, Boston, 1992, p. 106.</ref><ref>Cfr. Y. Kosmann-Schwarzbach, ''The Noether Theorems. Invariance and Conservation Laws in the Twentieth Century'', Springer Science + Business Media, LLC, New York, 2011, pp. 128-129.</ref><ref>Cfr. W. Rindler, ''Essential Relativity'', D. Van Nostrand-Reinhold Book Corporation, New York, 1969, Preface.</ref>
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* ''Introduzione all'analisi infinitesimale'', SEI, Torino, 1958.
* (a cura di) ''Vedute e problemi in relatività generale'', CIME, Sestriere (Torino), 1958, CIME Foundation, Firenze, 1958.
* ''La formulation relative des lois physiquies en relativité générelagénérale'', cours au Collège de France, Paris, 1961.
* (a cura di) ''Relatività generale'', CIME, Salice d'Ulzio (Torino), 1964, Edizioni Cremonese, Roma, 1965.
* ''Appunti di meccanica analitica'', La Goliardica Editrice, Roma, 1969.