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Pochi giorni dopo, Potresov partì per la [[Svizzera]] dove vide Plechanov e lo informò del progetto, mentre Lenin lasciò la Russia il 16 luglio. Quest'ultimo si fermò a [[Stoccarda]] e a [[Monaco di Baviera|Monaco]] per prendere accordi con dei socialdemocratici tedeschi e in particolare con l'editore [[Johann Heinrich Wilhelm Dietz|Dietz]], proprietario a Stoccarda di un importante stabilimento tipografico, e ai primi di agosto si stabilì a [[Zurigo]]. Pochi giorni dopo Lenin e Potresov incontrarono ancora Plechanov a [[Ginevra]] per definire la linea politica e i dettagli organizzativi del nuovo giornale.<ref>G. Walter, ''Lénine'', 1950, pp. 78-79.</ref>
 
Plechanov, la maggiore autorità del marxismo russo, era allora impegnato contro la linea revisionistica «[[Economicismo (socialdemocrazia russa)|economicista]]» sostenuta dal gruppo politico raccolto intorno ai giornali ''[[Rabočaja Mysl']]'' (''Il pensiero operaio'') e ''[[Rabočee Delo]]'' (''La causa operaia'') di [[Konstantin Michajlovič Tachtarev|Tachtarev]] e [[Boris Naumovič Kričevskij|Kričevskij]]. Nel precedente aprile il II Congresso dell<nowiki>'</nowiki>''Unione dei socialdemocratici russi all'estero'', alla quale aderivano sia l<nowiki>'</nowiki>''Osvoboždenie Truda'' di Plechanov sia il gruppo economicista, aveva formalizzato il dissenso, e l'organizzazione di Plechanov aveva rotto i rapporti con il ''Rabočee Delo''.<ref>N. I. Nevskij, cit., pp. 144-145.</ref>
 
Nell'incontro con Lenin, Plechanov si dimostrò diffidente e scontento del fatto che l<nowiki>'</nowiki>''Iskra'' fosse sostenuto da uomini come Struve, non volendo avere alcun rapporto con i revisionisti del "marxismo legale", diversamente da Lenin che, pur netto oppositore di economicisti e revisionisti, riteneva che presentare ai lettori le diverse posizioni che dividevano la socialdemocrazia russa avrebbe definito "i rapporti con decisione e schiettezza", determinando "quali divergenze sono sostanziali e quali secondarie".<ref>Lenin, lettera ad Apollinarija A. Jakubova, 26 ottobre 1900, in ''Opere'', vol. 34, pp. 36-38. La Jakubova era la moglie di Tachtarev.</ref>