Gina Cigna: differenze tra le versioni

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minutaglia di Colombaros
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====La giovinezza e gli inizi====
Il padre Ernest era un generale che discendeva da una famiglia originaria di [[Cogne]] e la madre, Alice Charles, era nativa della [[Normandia]]: risiedevano comunque a Parigi. La giovane Cigna si iscrisse al Conservatorio della capitale francese, dove si diplomò in [[pianoforte]] a pieni voti studiando con il celebre pianista [[Svizzera|svizzero]] [[Alfred Cortot]] per intraprendere la carriera di concertista. Ma la sua intima vocazione era il canto.<br />
Nel [[1923]] conobbe e sposò il tenore francese Maurice Sens, di molti anni più anziano di lei, dal quale ebbe il figlio Pierre. Frattanto, avendo deciso di seguire la sua vera vocazione, aveva preso a studiare [[canto]]. Prese lezioni private dai soprani [[Emma Calvé]], [[Hariclea Darclée]] e [[Rosina Storchio]], ma studiò anche da sola. Finché non partì per Milano e si presentò a Toscanini. Questi, dopo averla ascoltata, la affidò a due maestri di canto della Scala e le disse di non presentarsi per almeno un anno. GinaIl studiavadebutto mafu scalpitava.<bral />[[Teatro Regio (Parma)|Regio]] di [[Parma]], all'insaputa di [[Toscanini]], nel periodo in cui quest'ultimo le aveva imposto di dedicarsi solo allo studio.
Infatti il suo debutto (ufficioso) non fu alla [[Teatro alla Scala|Scala]] ma al [[Teatro Regio (Parma)|Regio]] di [[Parma]], all'insaputa di [[Toscanini]], nel periodo in cui quest'ultimo le aveva imposto di dedicarsi solo allo studio.
 
====Il debutto, la maturità e il successo====
L'anno seguente, il 23 gennaio [[1927]], esordì ufficialmente al [[Teatro alla Scala]] di Milano interpretando il ruolo di Freja nell'''[[L'oro del Reno|Oro del Reno]]'' di [[Richard Wagner|Wagner]]: direttail dasuccesso [[Ettorefu Panizza]]tiepido, conla sua voce, ancora immatura, necessitava di un ulteriore affinamento. Si ritirò dalle scene per i due anni seguenti, durante i quali si perfezionò, ripresentandosi in [[CesiraArena Ferraridi Verona]], nel luglio [[Bruna Castagna1929]], come Margherita in ''[[GiuseppeFaust Nessi(opera)|Faust]]'' e alla Scala il 19 dicembre come Donna Elvira nel ''[[TancrediDon Giovanni (Mozart)|Don PaseroGiovanni]]:''. ilIl successo fu tiepidotrionfale, portando la suaCigna vocea -costruirsi ancorain immaturaquel -teatro necessitavaun solido repertorio di unruoli ulteriorelirico-drammatici affinamento.che la imposero come uno dei maggiori [[soprano drammatico]] del periodo.
Si ritirò dalle scene per i due anni seguenti, durante i quali si perfezionò, ripresentandosi in [[Arena di Verona]] nel luglio [[1929]] come Margherita in ''[[Faust (opera)|Faust]]'' con [[Ezio Pinza]] ed alla Scala il 19 dicembre come Donna Elvira nel ''[[Don Giovanni (Mozart)|Don Giovanni]]'' con [[Mafalda Favero]], [[Mariano Stabile (cantante)|Mariano Stabile]] e [[Salvatore Baccaloni]]. Il successo fu trionfale, portando la Cigna a costruirsi in quel teatro un solido repertorio di ruoli lirico-drammatici che la imposero come il maggiore [[soprano drammatico]] del periodo, accanto a [[Maria Caniglia]].
 
Negli anni quaranta la sua fama raggiunse l'estero e cantò anche a [[Parigi]], [[Londra]], [[Chicago]], [[San Francisco]] e [[New York]].<br />Nel [[1981]] le fu assegnato il Premio [[Giacomo Puccini]], con la motivazione: "La massima interprete del ruolo di Turandot nel Novecento".
Nel [[1931]] al [[Teatro Regio di Parma]] è Margherita in ''Faust'' con [[Melchiorre Luise]] ed al [[Teatro dell'Opera di Roma]] [[Loreley]] diretto da [[Gino Marinuzzi (1882-1945)|Gino Marinuzzi]] con [[Francesco Merli]]. Durante gli anni trenta cantò poi a Parma, a Roma al Teatro dell'Opera e all'[[Anfiteatro Correa]], al [[Teatro Colón]] di Buenos Aires, al [[Teatro Donizetti]] di Bergamo, al [[Teatro Comunale di Firenze]], al [[Palais Garnier]] di Parigi, alla Scala di Milano e al [[Teatro Massimo Vincenzo Bellini]] di Catania.
 
Negli anni quaranta la sua fama raggiunse l'estero e cantò anche a [[Parigi]], [[Londra]], [[Chicago]], [[San Francisco]] e [[New York]].<br />
Nel 1944, mentre era sfollata a [[Casalpusterlengo]], conobbe e sposò l'ingegner Mario Ferrari<ref>Il suo primo marito, Maurice Sens, era morto da diversi anni</ref>, che fu per lei un compagno intelligente e affettuoso.
 
Il suo nome è tuttavia rimasto legato a ''[[Norma (opera)|Norma]]'' ([[1931]] al [[Teatro La Fenice]] di Venezia con [[Irene Minghini Cattaneo]]), ''[[La Gioconda (opera)|Gioconda]]'' ([[1933]] al Teatro dell'Opera diretta da [[Gabriele Santini]] con [[Gianna Pederzini]], [[Beniamino Gigli]], Franci e [[Giacomo Vaghi]]) e, soprattutto, a ''[[Turandot]]'', di cui è considerata la più grande interprete. In occasione della sua 493ª interpretazione dell'opera, la famiglia Puccini le regalò un ritratto in bronzo del Maestro.
Nel [[1981]] le fu assegnato il Premio [[Giacomo Puccini]], con la motivazione: "La massima interprete del ruolo di Turandot nel Novecento". Tuttavia Puccini, morto nel 1924, non fece in tempo a conoscerla: infatti nella prima rappresentazione assoluta dell'opera alla Scala di Milano sotto la direzione di Arturo Toscanini, nel [[1926]], l'interprete principale fu [[Rosa Raisa]].
 
====L'abbandono della carriera e gli ultimi anni====
Nel [[1947]], mentre si recava a [[Vicenza]] per alcune recite di ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'', ebbe un brutto incidente stradale: poiché la sua automobile era guasta, per raggiungere il teatro aveva preso un pullman di linea che, per evitare un motociclista, si capovolse in un fosso. La Cigna uscì illesa dal mezzo e si presentò a teatro, ma durante la rappresentazione fu colta da un [[attacco cardiaco]]. Costretta a ritirarsi dalle scene a soli 48 anni si dedicò all'insegnamento in vari [[conservatorio di musica|conservatori]] ([[Toronto]], [[Roma]], [[Siena]]), fino a quando si stabilì definitivamente a Milano, dove tenne dei corsi di perfezionamento alla scuola del Teatro alla Scala; tra le sue allieve, i soprani [[Ghena Dimitrova]] e [[Maria Dragoni]].
 
Negli ultimi anni restò vedova anche del secondo marito e perse tragicamente il figlio Pierre Sens. I suoi quattro nipoti vivono e lavorano attualmente nel capoluogo lombardo.
 
Gina Cigna è mortamorì a Milano, all'età di 101 anni, nella sua casa di Largo V Alpini. Riposa nella tomba 75 del Campo 12 del [[Cimitero Maggiore (Milano)|Cimitero Maggiore di Milano]], uno dei pochi campi con tombe durevoli del più grande cimitero milanese<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>. È inoltre iscritta al [[Famedio]] del [[Cimitero Monumentale di Milano|Cimitero Monumentale]]<ref>{{Cita web|url=http://mediagallery.comune.milano.it/cdm/objects/changeme:68459/datastreams/dataStream18303644310940449/content?pgpath=ist_it_contentlibrary/sa_sitecontent/sfoglia_news/notizie_primo_piano/tutte_notizie/consiglio_comunale/iscrizioni%20famedio%20monumentale%202016|titolo=Famedio 2016}}</ref>.
 
== Vocalità e personalità interpretativa ==