Michelangelo Lanci: differenze tra le versioni

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== Opere ==
L'opera di Lanci si concentra principalmente sull'interpretazione delle sacre scritture. All'epoca si riteneva che l'antica religione egiziana contenesse rimandi a quella cristiana, e per questo molti studiosi delle sacre scritture si dedicarono all'egittologia. La Roma papale, dove non erano ancora giunti i moderni studi orientalistici condotti in modo scientifico, influenzò il suo stile, che mischia riferimenti dotti a fantasia, tutto espresso in un linguaggio involuto e arcaicizzante. Nonostante questo i contributi di Lanci alle teorie di [[Jean-François Champollion|Champollion]] furono importanti. All'epoca circolavano numerose teorie sulle interpretazioni dei simboli, e gli studiosi cambiavano spesso opinione. Lanci si scgliò contro i suoi colleghi anche con violente affermazioni come "io su di loro ci sputo sopra", pur facendo affermazioni azzardate e non scientifiche come i suoi colleghi. Nella sua opera "La Sacra Scrittura illustrata con monumenti feniciofenico-assirj ed egiziani", afferma che il suo scopo "Consisteva appunto nello scegliere tra le più belle scoperte egiziane la parte vantaggiosa allo intendimento dei passi oscurissimi della Bibbia, ed applicando quella a questa, trovar ragione dell'una con l'altra, e far conoscere quant di bene deriva dal progredimento delle nuove investigazione sù le antichità degli egizi, ove il senno sia guida, e il buon volere lo sproni." Esamina are egiziane per metterle a confronto con candalabri ebraici, esamina le forme dell'Arca dell'alleanza, delle vesti del Sommo Sacerdote, e si cimenta nell'interpretazioni di nomi misteriosi come Azalele ed Eloim. Con quest'opera fu menzionato dal premio della Crusca del [[1830]] assieme allle [[operette morali]] di [[Giacomo Leopardi|Leopardi]]. Nell'opera "Dissertazione sui versi di Nembrotte e Pluto nella Divina Commedia di Dante" tentò di fornire una spiegazione partendo dall'arabo e dall'ebraico di due versi che non erano mai stati intesi. Fornì anche spiegazioni di [[Epigrafe|epigrafi]], come quelle dei [[musei capitolini]] o quella fenico-egizia di Carpentrasso. Esamina e interpreta la funzione simbolica degli scarabei e delle mummie, e sostiene che i geroglifici possano essere letti sia "ideologicamente" che "foneticamente". Il secondo modo sarebbe sopraggiunto con l'influenza dei fenici, ma non fu mai utilizzato ad uso religioso. La lista delle sue opere è molto ampia, e racchiude anche opere come "Trattato sul giuoco di Dama", gioco a cui fu appassionato dalla giovinezza.
 
== Bibliografia ==
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* {{Cita libro|autore=Alberto Mei del Testa|titolo=Michelangelo Lanci e il premio della Crusca nell'anno 1830|url=http://www.sistemabibliotecariofano.it/fileadmin/grpmnt/5596/7_Not__5_1972_Mei_Del_Testa.pdf|anno=1972|editore=Biblioteca Federiciana|città=Fano|p=|pp=|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=Michelangelo Lanci|titolo=La Sacra Scrittura illustrata con monumenti fenico-assij ed egiziani|anno=1827|editore=Società Tipografica <Roma>|città=Roma|p=|pp=|ISBN=}}
* {{Cita libro|autore=Michelangelo Lanci|titolo=Lettera di Michelangelo Lanci interprete delle lingue orientali nella Biblioteca Vaticana sopra uno scarabeo fenico-egizio e più monumenti egiziani|anno=1826|editore=Stamperia di Francesco Fernandes|città=Napoli|p=|pp=|ISBN=}}