Clitocybe nebularis: differenze tra le versioni

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{{Tassobox
|nome=Fungo delle nebbie
|immagine=[[Immagine:Clitocybe Nebularis.JPG|280px]]
|didascalia=''Lepista nebularis''
|dominio= [[Eukaryota]]
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La '''Lepista nebularis''' <span style="font-variant: small-caps">([[Elias Magnus Fries|Fr.]]) Harmaja, 1974</span>, comunemente noto come '''fungo delle nebbie''', è un fungo di controversa commestibilità; lo stesso viene consumato da molti per la sua carne dal sapore aromatico ed intenso, anche se non da tutti gradito perché piuttosto forte.
 
Tuttavia questo fungo da crudo presenta tracce di una tossina scoperta abbastanza di recente denominata [[Nebularina]], {{cnCitazione necessaria|con proprietà mutagene molto blande (nei [[Mus musculus|topi]] di laboratorio ne occorrono concentrazioni elevatissime per osservare la mutagenesi)}}.
 
Come per il ''[[Lyophyllum connatum]]'', tuttavia, ci si basa su test effettuati in vitro e pertanto non esiste alcuna prova concreta che questo fungo possa provocare mutazioni genetiche negli individui che lo consumano, anche perché la nebularina è idrosolubile e pertanto una prebollitura prolungata dovrebbe far svanire quasi completamente questa molecola.
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==Descrizione della specie==
[[ImmagineFile:Clitocybe nebularis disegno.png|right|140px]]
 
===[[Cappello (micologia)|Cappello]]===
Convesso, poi piano, talvolta depresso al centro; margine involuto, color grigio-bruno, biancastro, non igrofano, ma pallido a secco, ricoperto da una finissima pruina biancastra; 8–20&nbsp;cm di diametro, con cuticola color grigio di diverse tonalità e se il fungo non è umido, brillante.
 
[[ImmagineFile:Clitocybe nebularisD.JPG|right|140px]]
 
===[[Lamella (micologia)|Lamelle]]===
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;[[Spora (micologia)|Spore]]: crema in massa, ovoidale-ellittiche, 6-7 x 3,5-4,5&nbsp;µm, lisce.
;[[Basidio|Basidi]]: 20-25 x 5-7&nbsp;µm, tetrasporici.
[[ImmagineFile:Lepista nebularis.jpg|thumb|upright=1.6|Gruppo di ''L. nebularis'']]
 
==[[Habitat]]==
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Vivamente sconsigliato! Se non trattato adeguatamente e/o se viene consumato in quantità eccessive, può causare intossicazioni da accumulo a lungo termine con danni epatici.
# Sono stati registrati diversi casi di intolleranza soggettiva a questa specie, con disturbi all'apparato digerente che si manifestano attraverso brevi episodi di nausea e vomito; pertanto coloro che non hanno mai consumato la ''L. nebularis'' dovrebbero mangiarne solo un frammento per prova.
[[ImmagineFile:LepistaNebularis with Volvaria surrecta.JPG|thumb|upright=1.6|''L. nebularis'' parassitata da ''[[Volvaria surrecta]]'']]
Da sottolineare inoltre che:
* In autunno inoltrato spesso i carpofori vengono parassitati da altro fungo, la ''[[Volvariella surrecta]]'' (vedi foto) che lo rende immangiabile; '''è quindi importante saper riconoscere gli esemplari infestati'''. Questo parassita inizialmente si presenta solo come un sottile velo bianco, generalmente presente sulla cuticola del cappello. Dopo qualche giorno la ''L. nebularis'' potrebbe quindi manifestare marciumi e/o funghi di altre specie sul proprio carpoforo.
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==Preparazione==
[[ImmagineFile:Nebularine.svg|thumb|La ''nebularina'', un alcaloide recentemente scoperto nella ''L. nebularis'']]
Se l'intenzione è quella di consumare comunque questo fungo nonostante tutte le controindicazioni, è bene attenersi ad alcune precauzioni.
 
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== Nomi comuni ==
[[ImmagineFile:Clitocybe nebularis group.jpg|thumb|''L. nebularis'' in "fila"]]
 
Moltissimi sono i nomi con cui viene chiamato:
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== Specie simili ==
[[ImmagineFile:Clitocybe nebularis1.jpg|thumb|Esemplari di ''L. nebularis'']]
 
* Può essere confuso con l<nowiki>'</nowiki>''[[Entoloma sinuatum]]'' (''Entoloma lividum''), fungo velenoso con effetti potenzialmente pericolosi, per cui se ne sconsiglia la raccolta ai raccoglitori inesperti.