Archaea: differenze tra le versioni
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A differenza dei diacil-fosfogliceridi, che alle alte temperature divengono notevolmente permeabili all'acqua e ai [[protone|protoni]], i lipidi degli Archea formano un'impalcatura rigida che mantiene una notevole impermeabilità anche alle alte temperature. L'aumento di permeabilità con la temperatura è causato dalla maggiore mobilità delle catene idrocarboniose, in particolare dalla maggior frequenza delle isomerizzazioni trans-gauche (vedi voce [[fosfolipidi]]), che provocano momentanee soluzioni di continuità nella membrana cellulare, sufficienti per il passaggio di piccole molecole, come acqua e ioni.
La rigidità della membrana degli archei è dovuta ad un minor grado di movimento delle catene idrocarboniose dei lipidi, che è conseguenza della [[saturazione]] delle catene isoprenoidi e della presenza di legami etere invece che estere (= minor volume delle teste, vedi voci [[fosfolipidi]] e [[membrana cellulare-fluidità]]) e dell'eventuale formazione di anelli ciclopentanici.
Dal momento che la massima mobilità delle catene idrocarboniose si ha al centro dei doppi strati lipidici (ovvero in corrispondenza delle estremità terminali delle catene idrocarboniose), le membrane costituite da un solo monostrato di glicerol-tetra-eteri sono in assoluto le più rigide, in quanto entrambe le estremità delle catene idrocarboniose degli isoprenoidi sono fissate al glicerolo, che ne limita i movimenti.
Anche la presenza di anelli ciclopentanici, a causa del loro notevole [[ingombro sterico]], riduce notevolmente la mobilità delle catene isoprenoidi, con un effetto simile a quello prodotto dal [[colesterolo]] nelle membrane eucariote (vedi voce [[fosfolipidi]]). Per questo alcuni termofili possono controllare la [[fluidità]] della propria membrana, variando il numero degli anelli ciclopentanici da 1 a 8 nelle catene lipidiche.
Per le stesse ragioni di stabilità, la membrana cellulare degli eubatteri termofili, che come gli Archei possono popolare ambienti ad alte temperature (>60 °C), quali le acque nelle vicinanze dei vulcani, contiene dialchil-di-eteri-gliceroli.
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