Utente:Gretafaroni/Sandbox/grottadiSanPaterniano: differenze tra le versioni

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== Struttura della grotta ==
La grotta di [[San Paterniano]] presenta la forma di un Tau (T) composto da un corridoio centrale e da due bracci. Il primo misura 18 mt. e la sua pavimentazione è composta da pietre legate a cemento idraulico, i bracci misurano invece 14 mt. Il rifugio ha un'altezza di 3 mt. , una larghezza di 2,5 mt. e lo spessore dei muri laterali misura 70 cm. Inoltre non presenta porte sia per il timore di una qualche sorpresa sia per proteggersi dalle molestie degli animali<ref name=":1" />. I muri e la volta sono formati da pietre di fiume che non seguono un ordine ben preciso e sono rivestiti da un'incrostatura composta da malatamalta e minuta ghiaia. In mezzo alla volta sono presenti due lucernai utilizzati dai cristiani per scendere nel rifugio tramite delle scalette mobili. A fianco di questi troviamo due spiragli che,a differenza dei lucernai che rimanevano chiusi per maggior sicurezza e protezioniprotezione , garantivano il passaggio di aria e luce. La struttura della grotta è stabile ancora oggi dopo XVIsedici secoli dalla sua costruzione.
 
== Storia ==
Finite le persecuzioni [[San Paterniano|Paterniano]] divenne la guida spirituale dei cristiani fanesi. Riguardo la data di tale consacrazione le fonti sono discordi, infatti variano tra il 300,306 e il 313<ref name=":0" />. Il codice Nonantolano ci dice che la folla si radunò davanti la sua grotta  affinché lo esortasse il santo a diventare loro vescovo. Nonostante il codice ci riporti informazioni riguardo un vescovo a  lui precedente, a noi ignoto,  è possibile considerareconsiderarlo il primo vescovo di [[Fano]] in senso giuridico, cioè il primo ad esercitare una vera e propria giurisdizione ecclesiastica. Dopo aver ottenuto questa carica visse per 42 anni in un luogo oggi collocabile tra [[Senigallia]] e [[Pesaro]], vicinissimo a [[Fano]], denominato Vicus Thanarum, cioè vicoVico delle taneTane. Qui morimorì all'età di novantasei anni circa nel 350 e vi fu sepolto. Quando San Paterniano abbandonaabbandonò la grotta la lascialasciò ai suoi compagni Maurenzio, Martiniano, Vincenzo, Pellegrino (secondo altre fonti Avito<ref name=":1" />) e Urbano, monaci fanesi<ref name=":0" />. Branchini sostiene che i suoi compagni non fossero rimasti nella grotta poiché questa era diventata troppo conosciuta e quindi pericolosa per i cristiani che la frequentavano. Infatti sappiamo che tutti i monaci furono uccisi e alcune fonti dimostrano che i loro corpi furono trasportati a Fossombrone, dove ancora oggi sono custoditi, ciò  è testimoniato anche dalla presenza di una scritta nel monastero di San Maurenzio<ref name=":0" />. Dopo la morte di [[San Paterniano]] la grotta fu dimenticata e il luogo di culto del santo diventò il monastero di San Martino,che sorge nel Vicus Thanarum, in quanto custodiva il suo corpo.
 
== Ritrovamento e rinvenimenti ==
Nel XVIII secolo tre uomini riscoprirono per caso la grotta, ritrovando anche diverse immagini sacre come ad esempio un crocefisso, un dipinto su tavola e un quadro di [[San Paterniano]]. L'uomo che per primo entrò nel rifugio lo acquistò. Questi tre rinvenimenti rimasero all'interniinterno della grotta fino al 1149<ref name=":1" />.
 
=== Il crocefisso ===
Il crocefisso è ora situato nella collegiata di San Costanzo ed è formato da legno di rovere ormai corroso dal tempo e dall'umidità della grotta. Seconda la tradizione questo crocefisso coincide con quello che lo stesso [[San Paterniano]] pregava<ref name=":1" />. Il suo capo è coronato da spine e nelle mani stringe una ciocca di lunghi capelli biondi, che si pensa che siano stati aggiunti in seguito da un qualche fedele in segno di umiltà e penitenza<ref name=":1" />. Questo oggetto negli anni ha acquistato molto valore poiché fu appunto pregato da molti santi e martiri fondamentali della chiesa cattolica.
 
=== Effigie di Maria Vergine ===
L'effigie di Maria Vergine, anch'essa situata oggi nella collegiata di San Costanzo, presenta uno stile bizantino, è composta da legno di rovere ed è dipinta da una mano poco esperta<ref name=":1" />. Corrosa ormai dal tempo e dall'umidità, risulta essere stata rifatta a olio da una mano moderna. Nel 1700 vi vennero aggiunte due tavolette ai lati in modo tale da renderla più grande. La primitiva immagine al tempo di [[San Paterniano]] consisteva nella sola effigie<ref name=":1" />. La Madonna viene rappresentata seduta con Gesù bambino sulle ginocchia.
 
=== Quadro di San Paterniano ===
Il quadro rappresentante [[San Paterniano]] con abiti pontificali e il libro delle regole in mano, risulta appartenente ad un'epoca posteriore al santo.  Attorno gli fanno eletta corona i monaci che tengono, anch'essi in mano, la palma del martirio intenti ad ascoltare gli ultimi consigli.  In alto invece troviamo un angelo parlante che indica ai monaci il libro delle regole tenuto da [[San Paterniano]].
 
== Note ==