Cina: differenze tra le versioni

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[[File:张挥公大殿.jpg|thumb|Grande Tempio di Zhang Hui, il tempio cattedrale della corporazione di lignaggio Zhang, a Qinghe, [[Xingtai]], in [[Hebei]].]]
[[File:Shangrao Dongyue Miao 2014.03.23 14-54-08.jpg|thumb|Tempio taoista a [[Shangrao]], in [[Jiangxi]], dedicato a Dongyuedadi, il "Grande Dio del Monte Tai", una delle montagne sacre cinesi.]]
Il governo cinese si dichiara formalmente "buddistalaico" e in quanto tale non riconosce la religione "di Stato". L'articolo 36 della [[Costituzione della Repubblica popolare cinese|Costituzione cinese]] stabilisce la libertà di credo religioso, bandendo e proibendo qualsiasi forma di intolleranza e coercizione. L'idea cinese di "religione" non corrisponde pienamente a quanto con questo termine si intende in Occidente; il termine cinese tradotto come "religione" (''zong jiao'') è una introduzione recente (dal giapponese nel XX secolo) e definisce le "dottrine", dotate di un corpo istituzionale e scritturale ben definito. Gran parte della tradizione spirituale cinese, tuttavia, si svolge al di fuori delle forme dottrinali ed ecclesiastiche, costituendo quella che è definita "[[religione tradizionale cinese]]".
 
Le religioni ufficialmente riconosciute, e in quanto tali gestite a livello statale, sono cinque religioni di tipo dottrinale (''zong jiao''): il [[buddhismo]], il [[taoismo]], il [[protestantesimo]], il [[cattolicesimo]] e l'[[islam]]. Il taoismo si sviluppò in Cina a partire dal I-II secolo. Il buddismo si diffuse nel Paese, introdotto dall'[[India]], con il VI secolo. Il [[cristianesimo]] e l'islam sono presenti in Cina come religioni minoritarie, il secondo predominante tra alcune etnie non-[[han]] (i più numerosi sono gli [[Hui (popolo)|hui]] e gli [[uiguri]]). Il quadro religioso del Paese è tuttavia più complesso, una volta che si guardi alla situazione al di fuori dei riconoscimenti ufficiali.