Azzone Visconti: differenze tra le versioni
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m Luchino Visconti (signore di Milano) e Giovanni Visconti (arcivescovo) |
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Nel [[1327]] morì il padre [[Galeazzo I Visconti|Galeazzo I]], sposo di Beatrice d'Este, Azzone quindi, rimasto figlio unico, comprò dall'allora [[Sacro Romano Impero Germanico|Imperatore di Germania]], [[Luigi IV del Sacro Romano Impero|Lodovico il Bavaro]], il titolo di ''Vicario'' di Milano, in opposizione al Papa, al quale spettava il diritto di nomina.
Nel [[1332]] gli si associarono al governo cittadino, gli zii [[Luchino Visconti (
Proprio Lodrisio cominciò così a tessere una serie di alleanze, per spodestare il nipote. Si giunse così alla fatidica data:
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Azzone richiamò inoltre in Milano Giotto, che gli fu inviato da Firenze, nell'ottica di una politica che si faceva forte del lustro dato dai grandi momi di artisti. [[Giotto]] eseguì vari affreschi per il palazzo Visconteo, oggi perduti, che dovevano raffigurare imprese e glorie di eroici protagonisti della storia, andando da quelli mitici dell'antichità (Enea ad esempio), sino ad arrivare ai Visconti. Di impronta giottesca rimane oggi solo l'affresco della Crocefissione, non del maestro, ma di un suo allievo o comunque persona a lui vicina, inizialmente posto sul fianco esterno della chiesa di San Gottardo e poi negli anni '50 del Novecento, per le sue cattive condizioni, riportato all'interno della chiesa.<br>
Ancora in San Gottardo al Palazzo si trova il monumento sepolcrale di Azzone Visconti, per il quale fu chiamato lo scultore pisano [[Giovanni di Balduccio]].
* [[Chiesa di San Gottardo
* [[Monumento funerario di Azzone Visconti (San Gottardo in Corte, Milano)|approfondimento: il Monumento Funebre di Azzone Visconti]]
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