Fonoincisore: differenze tra le versioni

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[[File:Neumann VMS-70 Cutting Lathe.png|thumb|upright=1.8|Fonoincisore Neumann VMS-70]]
 
Il '''''fonoincisore''' ''è un particolare tipo di [[tornio]], impiegato nell'[[industria discografica]], per l'[[Registrazione sonora|incisione]] di [[Matrice (incisione)|matrici]] utilizzate come [[Master originale|master]] per la stampa in serie di [[dischi in vinile]].<ref>{{Cita libro|url_capitolo = http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/f/fonoincisore.aspx?query=fonoincisore|titolo = Grande Dizionario Italiano|editore = HOEPLI|autore = GABRIELLI ALDO|lingua = it|data = aprile 2011}}</ref> Per tale motivo è noto anche come''''' tornio incisore di matrici per dischi in vinile'''''.
 
== Descrizione e funzionamento ==
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* ''Puntina di incisione''.
 
'''''Il piatto rotante''''' è la base dove viene appoggiato e fissato, tramite una ghiera, il master da incidere. Generalmente è molto pesante per garantire che il disco giri in modo uniforme<ref>{{Cita libro|titolo = Enciclopedia della musica|edizione = Rizzoli Ricordi|anno = 1972|città = Milano|lingua = it|volume = 5|p = 185|url = http://books.google.it/books?id=7hwKAQAAMAAJ|autore = [[Claudio Sartori]]}}
</ref> e collegato ad un [[motore sincrono]] affinché giri ad una velocità rigorosamente costante.<ref>{{Cita libro|titolo = Lessico universale italiano|volume = 14|lingua = it|autore = Umberto Bosco|p = 323|editore = Ist. della Enciclopedia italiana|città = Roma|anno = 1968|url = http://books.google.it/books?id=P5UNAQAAMAAJ}}</ref> La velocità di rotazione viene regolata a 33 giri/min per un [[Long playing|LP]] e 45 giri/min per un singolo e controllata tramite uno [[Disco stroboscopico|strumento stroboscopico]]. Il piatto deve essere disposto perfettamente in piano rispetto al pavimento, per tale scopo la struttura del fonoincisore è dotata di una bolla di livello e poggia su quattro piedini regolabili.
 
'''''L' amplificatore audio''''' è il dispositivo che riceve il segnale audio e che, dopo averlo opportunamente filtrato e amplificato, lo invia alla testina di incisione. È dotato di un particolare filtro denominato [[Equalizzazione RIAA|RIAA]]. Questo tipo di equalizzazione si rende necessaria perché le onde a bassa frequenza, rispetto alle alte, inciderebbero un solco di ampiezza tale da invadere e tagliare quello adiacente. Si è ovviato al problema comprimendo nella fase di incisione le frequenze basse, esaltando al contempo le frequenze alte. In fase di riproduzione viene applicata l'equalizzazione contraria, il risultato finale sarà un suono analogo a quello di partenza.
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=== Incisione meccanica ===
La prima registrazione dei suoni fu effettuata dal francese [[Édouard-Léon Scott de Martinville]] nel [[1856]] con il suo [[fonautografo]] ([http://www.firstsounds.org/publications/facsimiles/FirstSounds_Facsimile_02.pdf FR17897/31470]). L'apparecchio utilizzava un corno, per raccogliere il suono che, collegato a un diaframma, faceva vibrare una setola rigida registrando una immagine su un cilindro a manovella patinato di [[nerofumo]]. Il fonoautografo poteva solo registrare il suono senza riprodurlo.<ref>{{Cita libro|p = 1423|titolo = Annuario scientifico ed industriale|editore = Fratelli Treves|città = Milano|anno = 1880|lingua = it|url_capitolo = }}</ref> Nel [[1887]] [[Thomas Edison]] fece un passo avanti quando realizzò il [[Fonografo]] ([https://docs.google.com/viewer?url=patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/US386974.pdf US386974]), un dispositivo simile a quello di Scott. La macchina di Edison permetteva la registrazione e la riproduzione del suono su di un cilindro rotante ricoperto da un sottile strato di stagno. Un cornetto acustico captava il suono che, tramite una membrana, faceva vibrare uno stilo il quale a sua volta incideva un solco a spirale sullo strato di stagno del cilindro rotante. Nel [[1888]] [[Emile Berliner]], uno scienziato tedesco, perfezionò il fonografo di Edison, sostituendo il cilindro con un disco. L'apparecchio, chiamato [[grammofono]] ([https://docs.google.com/viewer?url=patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/US564586.pdf US564586]), era dotato di un piatto rotante sul quale veniva poggiato un disco di cartone ricoperto di cera. Lo stilo, vibrando lateralmente, incideva il solco a spirale sullo strato di cera del disco in movimento.<ref>{{Cita libro|autore = R. Caporali|autore2 = M. Lauro|titolo = Invenzioni e scoperte. Dalle origini ai nostri giorni|editore = Giunti Editore|anno = 2002|lingua = it|url_capitolo = http://books.google.it/books?id=Z9lTfmKXoGMC&pg=PA112|p = 112|isbn = 88-090209-40902409-5}}
</ref>
 
Nel [[1906]] la casa discografica francese Pathè, inizialmente produttrice di cilindri, iniziò a incidere anche su dischi. L'incisione era monofonica di tipo verticale ed il solco partiva dal centro verso l' esterno ad una velocità variabile tra i 90 e i 100 giri al minuto.<ref>{{Cita libro|url_capitolo = http://books.google.it/books?id=K-hzjqPnVJUC&pg=PA107|titolo = La sirena nel solco|autore = Anita Pesce|p = 107|isbn = 88-6042-115-2|editore = Alfredo Guida|anno = 2005|lingua = it}}
</ref> Agli inizi del XX secolo non veniva ancora utilizzato il microfono ed il suono era captato attraverso dispositivi del tutto meccanici. Inoltre non c'era un accordo fra le case discografiche in merito alla velocità di del disco che solo nel [[1925]] fu standardizzata a 78 giri al minuto.<ref>{{Cita libro|titolo = Ri-mediazione dei documenti sonori|autore = Sergio Canazza|autore2 = Mauro Casadei|autore3 = Turroni Monti|editore = Forum Edizioni|anno = 2006|isbn = 88-8420-218-3}}</ref>
 
=== Incisione elettrica ===
Negli anni '20 del XX secolo vi furono ulteriori sviluppi nel campo dell'elettronica e furono realizzati i primi microfoni destinati all'uso discografico.<ref>{{Cita news|titolo = Storia dei microfoni|pubblicazione =Academia.edu |url = http://www.academia.edu/955837/storia_dei_microfoni|autore = Francesco Paris|lingua = it|accesso = 23 novembre 2013}}</ref> Si pensò quindi di captare il suono attraverso di essi per poi inciderlo sui dischi. Infatti nel 1925 fu inventata l'incisione elettrica ([https://docs.google.com/viewer?url=patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/US1637082.pdf US1637082]) da parte della Westrex e la qualità del suono inciso risultò notevolmente migliorata.<ref>{{Cita libro|p = 64|titolo = Piccola guida alla conservazione ce all'uso dei dischi a 78 giri|url_capitolo = http://books.google.it/books?id=lRacjnEr5osC&pg=PA64|lingua = it|autore = Alessandro Bellafiore|anno = 2007|isbn = 978-1-84753-706-5}}</ref> Nel frattempo nel [[1937]], in Inghilterra [[Alan Blumlein]], un ingegnere della [[EMI]], brevettò ([https://docs.google.com/viewer?url=patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/US2093540.pdf US2093540]) una avanzata tecnica per l'incisione di due segnali distinti in un unico solco per la riproduzione [[Stereofonia|stereofonica]]. Purtroppo la EMI precorse un po' i tempi e non riuscì a diffondere l'invenzione di Blumlein che sarà alla base di quelle utilizzate in seguito. Nel [[1948]] negli Stati Uniti la [[Columbia Records|Columbia]] brevettò il primo disco ''[[microsolco]]'' a 33 giri, nei due formati da 25&nbsp;cm e da 30&nbsp;cm di diametro. Seguì nel [[1949]] la [[Radio Corporation of America|RCA]], sua eterna concorrente, che introdusse sul mercato il disco a [[45 giri]] da 17&nbsp;cm. I due supporti, entrambi in [[Cloruro di polivinile|vinile]], rappresentarono una svolta epocale.<ref>{{Cita news|titolo = La storia dei supporti audio dal microsolco al digitale|pubblicazione = Il TEMPO|lingua = it|autore = Danilo Braca|data = 30 aprile 2013|accesso = 23 novembre 2013|url = http://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2013/04/30/la-storia-dei-supporti-audio-dal-microsolco-al-digitale-1.1134121}}</ref>
 
=== Hi-Fi e stereofonia ===
Negli anni '50 si parlava già di [[alta fedeltà]], anche se i fonoincisori dell'epoca erano monofonici, quindi si iniziò a pensare come incidere in stereofonia, cosa allora possibile solo su supporti [[Nastro magnetico|magnetici]]. Iniziarono così vari esperimenti e tentativi come quello di incidere due solchi paralleli, uno per canale, sul disco. Tale sistema avrebbe avuto dei problemi, soprattutto durante la riproduzione, perché sarebbe stato difficile -se non impossibile- posizionare correttamente la testina di riproduzione, dotata anch'essa di due puntine. La [[Decca Records]] sviluppò un sistema, chiamato 0/90, basato sullo spostamento verticale e laterale della puntina rispettivamente per i due canali.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Come scegliere un braccio fonografico|anno = 1957|rivista = Radiorama|volume = 7|mese = luglio|editore = Scuola radio elettra|url = http://www.introni.it/pdf/Radiorama%201957_07.pdf}}</ref> La svolta si ebbe nel [[1957]] col sistema 45/45 introdotto dalla Westrex:<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Dischi stereofonici ad unico solco|rivista = Alta fedeltà|anno = 1958|mese = maggio|numero = 5|autore = A. Contoni|paginep = 127|editore = Il Rostro|url = http://www.introni.it/pdf/Alta%20Fedelta%201958_05.pdf}}</ref> il brevetto di Alan Blumlein era da poco scaduto e la Westrex ne approfittò sviluppando un sistema di registrazione stereo prendendo largo spunto dall'invenzione di Blumnlein fatta 20 anni prima.
 
=== Standardizzazione ===
Nel novembre del [[1957]], si tenne a Zurigo un congresso organizzato dalla [[Commissione elettrotecnica internazionale|I.E.C.]], fra i rappresentanti dei fabbricanti europei di dischi dediti allo studio della registrazione stereofonica. Fu deciso all'unanimità di adottare il sistema 45/45 rinviando la pubblicazione a quando fosse stato ben chiaro che il sistema era in accordo con le raccomandazioni della [[Recording Industry Association of America|R.I.A.A.]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Norme tecniche per dischi stereofonici|rivista = Alta fedeltà|anno = 1958|mese = maggio|numero = 5|autore = A. Nicolich|paginep = 126|editore = Il Rostro|url = http://www.introni.it/pdf/Alta%20Fedelta%201958_05.pdf}}</ref> La pubblicazione avvenne il 1º gennaio 1958 con la prima edizione della norma [[IEC98]] (oggi [http://webstore.iec.ch/webstore/webstore.nsf/Artnum_PK/752 IEC60098 ed1.0]).
 
== Compromesso fra qualità e durata ==
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# Il numero di spire o solchi incisi per [[pollice (unità di misura)|pollice]] di [[raggio (geometria)|raggio]]'' . ''
# ''La velocità angolare alla quale il disco viene fatto ruotare .''
La minima velocità periferica alla quale è possibile registrare un suono dipende dalla frequenza massima da registrare e dal diametro della puntina che deve riprodurlo. Si è sperimentato che con la registrazione di suoni fino a 6.000 [[Hertz|Hz]], che devono essere riprodotte con le attuali puntine commerciali, il valore minimo della velocità lineare è di circa 2,5 [[Centimetro|cm]] al [[secondo]]. La relazione esistente tra i suddetti quattro fattori può essere meglio illustrata dalle seguenti [[equazione|equazioni]]:<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Sound Recording Method|data = 26 luglio 1927|autore = Joseph P. Maxfield|editore = United States Patent Office|lingua = en|accesso = 01 dicembre 2013|url = https://docs.google.com/viewer?url=patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/US1637082.pdf|numero = US1637082}}</ref>
 
{{Div col}}
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== Compatibilità fra i sistemi ==
Quando il sistema 45/45 fu standardizzato vi fu il problema di come permettere alla testina a configurazione 0/90 che incideva radialmente per un canale e verticalmente al disco per l'altro di incidere secondo la norma. Per fare ciò si potrebbe ruotare fisicamente la testina di 45°, ma è molto più semplice manipolare i due segnali d' ingresso. Infatti, supponendo che X e Y siano i segnali relativi ai due canali stereo, li possiamo ruotare di 45° utilizzando le equazioni della geometria analitica relative alla rotazione degli assi<ref>{{Cita web|url = http://www.math.it/formulario/cambia_rif.htm|titolo = Formule per la rotazione degli assi|editore = Math.it|lingua = it|accesso = 25 novembre 2013}}</ref>:
 
<math>
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</math>
 
Tali equazioni si semplificano ulteriormente, in quanto la rotazione che bisogna ottenere è di 45°<ref>{{Cita web|url = http://www.math.it/formulario/goniometria.htm|titolo = Funzioni goniometriche di angoli particolari|editore = Math.it|lingua = it|accesso = 25 novembre 2013}}</ref>:
 
<math>
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== Collegamenti esterni ==
{{Div col|cols=2|small=yes}}
* {{Cita web|url = http://www.pieffeaudiovideo.com/il-segreto-della-stereofonia.html|titolo = Il segreto della stereofonia|lingua = it|accesso = 24 novembre 2013|autore = Pieffe Elettronica}}
* {{Cita web|url = http://digilander.libero.it/Magnaghi/IndiceLibro.htm|titolo = 50 anni di attività con la tecnica della registrazione e riproduzione analogica|autore = Edgardo Magnaghi|lingua = it|accesso = 24 novembre 2013}}
* {{Cita web|url = http://www.classicaonline.com/discofilia/31-07-02.html|titolo = Nipper e la storia del disco (parte prima)|accesso = 24 novembre 2013|autore = PierGaspare Cherubini|data = 31 luglio 2002|lingua = it}}
* {{Cita web|url = http://www.classicaonline.com/discofilia/19-08-02.html|titolo = Nipper e la storia del disco (parte seconda)|accesso = 24 novembre 2013|autore = PierGaspare Cherubini|data = 19 agosto 2002|lingua = it}}
* {{Cita web|url = http://www.classicaonline.com/discofilia/04-09-02.html|titolo = Nipper e la storia del disco (parte terza)|accesso = 24 novembre 2013|autore = PierGaspare Cherubini|data = 4 settembre 2002|lingua = it}}
* {{Cita web|url = http://www.introni.it/riviste_alta_fedelta.html|titolo = Archivio vecchie riviste "Alta Fedeltà"|accesso = 24 novembre 2013|lingua = it|autore = Francesco Piva|coautori = Giovanni Principato, Matteo Giulietti|formato = PDF}}
* {{Cita web|url = http://www.audiofilemusic.com/|titolo = AudioFilemusic.com|lingua = en|accesso = 24 novembre 2013}}
* {{Cita video|titolo = Incisore di dischi fonografici Fairchild 523|lingua = en|autore = Rai.it|data = 5 marzo 2012|accesso = 24 novembre 2013|url = http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-d6e894cf-0b7f-413a-ac78-85585e3ae9e8.html}}