Gustavo Modena: differenze tra le versioni

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Al suo nome molte città, fra cui [[Milano]], [[Roma]], [[Genova]], [[Torino]] e [[Padova]] hanno intitolato strade, piazze e teatri. Un monumento a busto che lo raffigura -, opera dello scultore [[Carlo Lorenzetti -(1934)|Carlo Lorenzetti]], è collocato sulla cima del [[Gianicolo]], a [[Roma]],; un altro, opera di [[Leonardo Bistolfi]], sul lato est dell'aiuola Balbo a Torino. Una statua dell'attore, sempre di Lorenzetti, è esposta anche nei giardini di [[Venezia]], sua città natale<ref>Vedi: [http://www.duesecolidiscultura.it/monumento-a-gustavo-modena-%E2%80%93-carlo-lorenzetti/ Duesecolidicultura.it]</ref>.
 
[[Palmanova]], [[Trento]] e Genova gli hanno intitolato un teatro; nel capoluogo ligure, esso è situato nell'omonimanella piazza a Piazzalui Modenadedicata, a [[Sampierdarena]]. Anche la città di [[Vaiano]], in [[provincia di Prato]], gli ha intitolato una sala teatrale, il [[Teatro Gustavo Modena|Teatro "Gustavo Modena"]].
 
Intese l'attività teatrale come mezzo di elevazione e liberazione morale dell'individuo. È considerato uno dei migliori attori della prima metà del [[XIX secolo]]<ref>Fonte: [http://www.url.it/donnestoria/testi/trame/modena.htm Url.it]</ref>.
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[[File:28 Gustavo Modena.JPG|thumb|upright=0.7|[[Statue e monumenti dei patrioti sul Gianicolo|Busto di Gustavo Modena sul Gianicolo]]]]
Nel [[1839]], fatto ritorno nel [[Regno Lombardo-Veneto]], costituì una propria compagnia con cui iniziò una [[tournée]] di sette anni in diversi stati della futura Italia ai quali gli era consentito di accedere. Terminata la tournée si dedicò prettamente alla [[politica]] limitando l'attività teatrale. Dopo le sconfitte del [[1848]]-[[1849]], si ritirò in [[Piemonte]]. Visse anche in [[Liguria]]<ref>Vedi. [http://www.lasinovola.it/doc/AsinoB02.pdf Lettera di Modena dall'esilio]</ref>.
 
Gustavo Modena fece parte della [[Massoneria in Italia|Massoneria]]<ref>[http://www.granloggia.it/page/attori-e-uomini-di-spettacolo Attori e uomini di spettacolo massoni] sul sito della [[Gran Loggia d'Italia degli Alam]].</ref>.
 
Così descrisse il suo credo artistico: «''L'arte per l'arte sola è cosa vuota di senso; e precipuo scopo del teatro è l'aprire gli occhi ai ciechi estirpando pregiudizi e superstizioni''». e parlandoParlando delle ragioni che lo avevano condotto a portare sulla scena il [[Maometto ossia il fanatismo|Maometto di Voltaire]] aggiunse: "molto«''Molto sarà ottenuto se gli spettatori, più che sentire, saranno indotti a pensare"''».
Gustavo Modena scrisse:
 
L'arte per l'arte sola è cosa vuota di senso e precipuo scopo del teatro è l'aprire gli occhi ai ciechi estirpando pregiudizi e superstizioni e parlando delle ragioni che lo avevano condotto a portare sulla scena il Maometto di Voltaire aggiunse: "molto sarà ottenuto se gli spettatori, più che sentire, saranno indotti a pensare".
 
==Note==