Paolo di Tarso e il giudaismo: differenze tra le versioni

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Gli scritti di Sanders, come ''Paul and Palestinian Judaism (Paolo ed il giudaismo palestinese)'' del [[1977]] e ''Paul, the Law, and the Jewish People (Paolo, la Legge e il popolo ebraico)'' del [[1983]], sono stati ripresi dal teologo [[James Dunn (teologo)|James Dunn]], che ha coniato la frase "La Nuova Prospettiva su Paolo"<ref>"J.D.G. Dunn‘s ''Manson Memorial Lecture''" del 4 novembre 1982: "The New Perspective on Paul" ''BJRL'' 65(1983), pp. 95–122.</ref>, e dal [[vescovo]] [[anglicano]] e teologo inglese [[Nicholas Thomas Wright]].<ref>[http://www.ntwrightpage.com/Wright_New_Perspectives.htm ''New Perspectives on Paul''].</ref> Wright, riscontrando un'apparente discrepanza tra la [[Lettera ai Romani]] e la [[Lettera ai Galati]] – la prima molto più positiva della seconda sulla relazione continuativa di alleanza tra Dio ed il suo antico popolo – asserisce che le opere non sono insignificanti (cfr. {{passo biblico2|Romani|2.13}}) e che Paolo distingue tra le opere che sono segno di identità etnica e quelle che sono segno di obbedienza a Cristo.
 
Alcuni studiosi moderni affermano chetche l'[[Ultima Cena]] abbia le sue origini in un contesto pagano, dove le cene per ricordare i defunti erano comuni e la [[Kasherut|proibizione ebraica]] sul bere il sangue non era prevalente.<ref name="Robert W 1998. p. 139-140">[[Robert Funk]] e il [[Jesus Seminar]], ''The acts of Jesus: the search for the authentic deeds of Jesus.'' HarperSanFrancisco, 1998, p. 139-140.</ref> Concludono che la "Cena del Signore" che Paolo descrive, probabilmente ebbe origine presso le comunità cristiane da lui fondate in [[Asia minore]] e in [[Grecia]].<ref name="Robert W 1998. p. 139-140"/>
 
Nell'ultimo trentennio, un certo numero di teologi hanno avanzato ipotesi di altre "nuove prospettive" sulla dottrina di Paolo sulla [[Giustificazione (teologia)|giustificazione]], nella fattispecie di ciò egli dice in merito alla [[Sola fide#Sola fide|Giustificazione per fede]]. Secondo l'accademico neotestamentario [[Simon J. Gathercole]], "GiustificazikoneGiustificazione per fede" significa che Dio accetta i [[gentili]] oltre agli [[ebrei]], poiché entrambi credono in Dio. Paolo scrive nella sua [[Lettera ai Romani]]:
{{citazione|Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge. Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! Poiché non c'è che un solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi. Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge.|{{passo biblico2|Romani|3.28-31}}}}
La fede è componente centrale della [[dottrina paolina]] della giustificazione – ciò significa che i [[gentili]] non hanno bisogno di diventare [[israeliti]] quando si convertono al [[cristianesimo]], perché Dio non è solo Dio di una nazione, ma sia dei gentili sia degli [[ebrei]].<ref name="Gathercole">Simon J. Gathercole, "What Did Paul Really Mean?", su ''Christianity Today'', 2007.</ref>